Venerdì, 22 Dicembre 2017 16:14

Omicidio Lacaria, Zangari lascia il carcere e va ai domiciliari

Scritto da Redazione
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Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Giancarlo Pittelli e disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Zangari, commerciante 47enne di Spadola, piccolo centro dell’entroterra vibonese, reo confesso dell’omicidio del commercialista 52enne Bruno Lacaria, suo amico e “compare d’anello”.

Circa due mesi fa, il commerciante - in carcere dal febbraio scorso - riuscì ad ottenere il rito abbreviato, con il processo che avrà inizio il 18 gennaio prossimo. Il procedimento porterà dunque, in caso di condanna, allo sconto di un terzo della pena. Il gup Gabriella Lupoli ha anche ammesso come parte civile nel processo i familiari della vittima

I FATTI 

Di Bruno Lacaria, 52 anni, si persero le tracce la mattina dell’8 febbraio scorso. Dopo essere uscito di casa, poco prima delle 7,30, per recarsi sul posto di lavoro presso il suo studio di Chiaravalle, il commercialista avrebbe incontrato il suo amico e compare d'anello Giuseppe Zangari, 47enne con il quale avrebbe fatto un giro in auto. Lo stesso Zangari, il giorno seguente alla scomparsa di Lacaria, ha raccontato ai carabinieri di essere stato costretto da due uomini armati e a volto coperto a bere del pesticida. Trasportato all'ospedale di Locri dopo le prime cure ricevute al Pronto soccorso di Serra San Bruno, pian piano le sue condizioni sono migliorate. Quest’ultimo fatto, però, secondo gli inquirenti sarebbe stato frutto di «una messa in scena» operata dallo stesso Zangari «nel tentativo di allontanare i sospetti».

La vicenda relativa alla scomparsa del professionista di Spadola si concluse nel peggiore dei modi il 27 febbraio con il ritrovamento del corpo di Lacaria in località “Lacina”. A consentire il ritrovamento del corpo del commercialista è stato proprio Zangari il quale si presentò alla caserma dei carabinieri di Serra San Bruno e - nell’ambito di un approfondito interrogatorio reso spontaneamente anche alla presenza del pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti - ha indicato il punto esatto in cui si trovava il cadavere di Lacaria, un dirupo sito in località “Scaglione” nel cuore della “Lacina”, estesa zona boscata tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro, a cavallo tra i territori dei comuni di Brognaturo e Cardinale.

Nel luogo in cui fu ritrovato il cadavere, stando alla descrizione dello stesso Zangari, ci sarebbe stata una lite tra i due al culmine della quale il reo confesso avrebbe colpito e ucciso l'amico con un bastone.

 

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