Giovedì, 28 Novembre 2013 15:23

Artista per caso. Intervista a Mike Arruzza

«Ma chi? La zia Giuditta? Abitava proprio qui vicino. Vi accompagno». Quando scese dalla sua auto, dopo aver chiesto indicazioni a quella donna anziana e minuta, Mike Arruzza non credette alle sue orecchie. Di scherzi del destino, in verità, l'artista ne ha dovuti fronteggiare tanti, ma mai avrebbe pensato che la prima persona incontrata al suo arrivo a Calabricata potesse essere una diretta discendente di Giuditta Levato.

In quella frazione di Sellia Marina Arruzza non c'era mai stato: il maestoso quadro sull'assassinio della contadina – uccisa all'età di 31 anni, nel 1946, quando era incinta del suo terzo figlio, durante le lotte per la terra tra braccianti e latifondisti calabresi – lo aveva infatti dipinto facendo leva sulla sua fervida immaginazione, partendo da ciò che aveva letto sul movimento contadino dell'epoca. E così una volta giunto sul posto, dopo aver parlato a lungo con la nipote di Giuditta, la sua sorpresa crebbe ancor di più quando vide che quelle pianure coltivate, circondate da colline verdeggianti, erano esattamente come lui le aveva immaginate e riprodotte su tela.

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Giovedì, 22 Marzo 2012 14:45

Pasquale e le altre vittime innocenti

mini pasquale 3SERRA SAN BRUNO – Pasquale Andreacchi, Bruno Vinci, Michele Scrivo, Pasquale Primerano: quattro serresi caduti per mano criminale, quattro innocenti. I loro nomi, ieri, insieme a quelli di altre 900 vittime delle mafie, hanno scandito il cammino del corteo che ieri ha attraversato la cittadina bruniana. Vittime di mani violente e spregiudicate: qualcuno ucciso per errore, forse per uno scambio di persona, qualcuno perché, eroicamente, ha difeso i suoi cari dalla protervia della mafia, qualcun altro, come Pasquale, strappato alla famiglia ad appena 18 anni e massacrato, barbaramente, senza che si sappia neanche il perché. Proprio l’assurdità di questa vicenda disumana ha indotto i referenti vibonesi di Libera a scegliere Serra San Bruno come luogo simbolo della memoria delle vittime innocenti.

E Pasquale era innocente, era poco più di un bambino quando, la sera dell’11 ottobre 2009, si allontanò da casa. Non sarebbe mai più tornato. Pasquale è stato sequestrato, picchiato selvaggiamente, ucciso con un colpo di pistola in mezzo agli occhi.

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