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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Nuovo obbiettivo raggiunto per l’Asd Ancinale di mister Gagliardi. Dopo aver vinto il campionato di Calcio a 5 categoria Giovanissimi - all’interno di uno dei tre gironi della delegazione distrettuale di Vibo - i ragazzi di Gagliardi sono usciti vittoriosi dal triangolare provinciale contro i Bulldog della città capoluogo e la Junior Tropea, rispettivamente allenate dai mister Blandino e Stumpo.
Nel primo match contro i Bulldog i ragazzi dell’Ancinale hanno dimostrato subito la loro superiorità imponendosi con un largo 7 a 1. Nonostante nella seguente partita dei Bulldog contro la Junior Tropea si esordisse con un inizio più equilibrato, i calciatori di Stumpo ne sono usciti con un 6 a 2 a favore. A suggellare il trionfo, nuovamente l’ottima prestazione tecnica dei Giovanissimi dell’Ancinale che hanno superato con un 5 a 2 la formazione di mister Stumpo.
In palio? La finale regionale contro le vincitrici delle delegazioni distrettuali di Rossano e Catanzaro che si giocherà il 26 aprile prossimo con quadrato da gioco ancora da destinarsi tra il palazzetto dello sport del quartiere Corvo di Catanzaro o la struttura sportiva di S. Elia di Pentone.
Per aggiudicarsi il primato regionale ogni partita avrà la durata di 30 minuti. Il calendario delle gare finali prevederà il primo match alle ore 17, durante il quale si scontreranno le squadre delle delegazioni di Rossano e Catanzaro. La perdente affronterà l’Asd Ancinale. Di conseguenza la finale si disputerà tra le formazioni vincenti.
Una prova importante per la squadra di mister Gagliardi, che nel tentativo di confermare la positiva stagione dell’Asd Ancinale, proverà ad aggiudicarsi il titolo regionale dei Giovanissimi Calcio a 5.
«Questa per me è una grande soddisfazione, - ha dichiarato l’allenatore dell’Ancinale - anche perché se non dovessimo vincere, possiamo meritatamente sostenere di essere tra la 3 squadre più forti della Calabria». In chiusura, Gagliardi ha rinnovato la sua soddisfazione sostenendo: «I ragazzi hanno dimostrato grandissima capacità nel discernere le peculiarità del calcio a 11 da quelle del calcio a 5. È bello per un allenatore riscontrare nei propri calciatori una certa maturità tecnica… I Giovanissimi, abbandonato il percorso della scuola calcio, cominciano a sentirsi padroni del proprio ruolo e delle proprie capacità».
Ad ogni modo, la tensione che in questi giorni i ragazzi di Gagliardi provano per la finale regionale di Calcio a 5, viene subito alleviata dall’emozione per le partite amichevoli che gli stessi disputeranno a fine mese con il settore giovanile del Chievo Verona. Nel programma è previsto anche lo scontro di serie A Chievo - Roma.
MONGIANA - «Le ragioni dello sciopero dei forestali calabresi stanno tutte nell’incoerenza tra il contenuto del piano per la forestazione è la sua effettiva realizzazione». Di interventi strutturali, di messa in sicurezza del territorio, di come avviare progetti di forestazione biogenetici e coinvolgere i forestali calabresi nel sistema di protezione civile per valorizzare le zone interne e montane con particolare riferimento al dissesto idrogeologico, si è parlato nel corso dell’assemblea dei lavoratori forestali, avvenuta nel paese delle Reali Ferriere, che anticipa la prossima astensione collettiva dal lavoro. Per queste e tantissime altre ragioni il settore forestale calabrese effettuerà lo sciopero generale il 27 aprile con una grande manifestazione a Catanzaro. All’incontro con la folta platea di lavoratori c’erano le sigle sindacali maggiormente rappresentative, Cgil, Cisl e Uil, ad indicare che quando l’interesse è comune l’unità sindacale, se cercata, viene sempre raggiunta. Ad introdurre gli interventi è stato P. Barbalaco, segretario provinciale Uila-Uil che ha spiegato, insieme a B. Lafortuna, segr. prov. Fai-Cisl di Vibo Valentia, le ragioni dello sciopero. «Dall’ultimo incontro con Scopelliti e Trematerra – ha detto Bruno Costa, segretario regionale della Flai-Cgil – avevamo riscontrato delle aperture, per questo avevamo revocato lo sciopero, ma a sei mesi da quell’incontro le cose non son o mutate. Il settore si è degradato e per la prima volta c’è stata la cassa integrazione». Smorzando le polemiche sul ruolo sindacale della Cgil ha sottolineato come «noi siano anche il sindacato della proposta, non soltanto quello della protesta. Il nostro obbiettivo, attraverso lo sciopero – ha proseguito il sindacalista – è costruire un tavolo di confronto per risolvere i problemi dei lavoratori forestali e per questo è necessario un interlocutore politico serio». Secondo il segretario provinciale Cgil di Vibo Valentia Luigi De Nardo «l’unità sindacale è fondamentale e lo sciopero generale del 27 aprile è un segnale importante». De Nardo ha voluto ribadire che il sindacato non è storia passata del 20° secolo ma «deve guardare al futuro perché non corso del 21° secolo si presenteranno nuove battaglie, per questo non può andare in sordina». Per Franco Mamone della Fai-Cisl «non è uno sciopero politico, si è reso necessario perché cosi non possiamo più andare avanti» e dopo le critiche all’assessore regionale alla forestazione Trematerra «la nostra è anche una questione sociale». Di uno sciopero che avviene in un contesto difficile ha parlato il segretario gen. Flai-Cgil di Vibo Valentia Battista Platì che ha ribadito come per la sopravvivenza del comparto forestale è necessario che si torni «alle origini, bisogna fare forestazione e renderla produttiva attraverso la protezione idrogeologica delle zone interne, da questo sciopero abbiamo grandi aspettative». A conclusione, il segretario regionale Fai-Cisl Pino Gualtieri ha sottolineato come la legge calabrese sulla forestazione è stata una legge che ha fatto da apripista per le altre regioni d’Italia alla quale si sono rifatte. «Noi ci aspettiamo e vogliamo – ha detto – programmazione, progettazione e piani attuativi, questo è quello di cui vogliamo parlare».
“Rimetto il mio mandato nelle mani del Commissario regionale D’Attorre e del Presidente De Nisi, sperando che questo mio gesto sia correttamente interpretato e che da ciò scaturisca una discussione che possa portare rapidamente il Partito a scelte unitarie, ad una gestione condivisa e ad una nuova fase di rilancio politico”. Con queste parole Michele Mirabello, Assessore Provinciale al Lavoro, rassegna le proprie dimissioni. Il tutto accade durante l’Assemblea Provinciale dei circoli del partito democratico, tenutasi in data 12 aprile u.s. alla presenza del commissario regionale Alfredo D’Attorre. Come lo stesso Mirabello ha spiegato, il gesto non ha alcun intento polemico ma spera possa servire come stimolo e spunto di riflessione sull'intricata vicenda del PD a livello provinciale. Nel suo articolato intervento, l'ex assessore sottolinea l'importanza di rilanciare l'azione politica del partito,in modo da arrivare al congresso provinciale il più coesi possibile.
SERRA SAN BRUNO – Di fronte alla crisi dei partiti nazionali tradizionalmente intesi è necessario rispondere con partiti territoriali capaci di recepire le istanze del territorio e dare risposte. Di tutto questo, della federazione tra “Autonomie e diritti” di Agazio Loiero e “Movimento per le autonomie” di Lombardo, si è discusso alla manifestazione promossa e tenutasi sabato scorso a Palazzo Chimirri dall’ex sindaco di Serra San Bruno Raffaele Lo Iacono che di recente ha intrapreso proprio questa strada. Ad aprire gli interventi è stato il componete del locale circolo Nazzareno Salerno che ha evidenziato come dalla sconfitta elettorale della lista “La Serra” nasce questo nuovo gruppo con l’intenzione di «non correre da soli, ma vivere di alleanza e collaborazione per sconfiggere la maggioranza che governa Serra». Il coordinatore cittadino Valeria Giancotti ha sottolineato come «la presenza del presidente Loiero nel nostro territorio è indicativa dell’importanza che assumiamo» dicendosi successivamente «orgogliosa di essere meridionale». Secondo Vincenzo Albanese «l’Mpa nasce dal sud che vive un disagio sociale , ciò che è necessario è riflettere sul ruolo della politica». Il coordinatore provinciale Angelica Carnovale ha esordito dicendo che «i problemi sono tanti ma la gente ci ascolterà, c’è bisogno di rinnovamento». Territorialità, rappresentanza e interessi del mezzogiorno, questi secondo il coordinatore regionale Bianca Rende sono i pilastri a cui si riferisce l’autonomismo meridionale «oggi – ha detto la Rende – siamo cittadini di serie b. Di certo non vogliamo separare il paese ma intendiamo ribadire le ragioni della coesione». L’ex primo cittadino serrese si è soffermato a lungo sulla situazione politica locale che ha visto la disfatta del centrosinistra alle amministrative dello scorso anno. «Abbiamo avuto un enorme potere – ha detto Lo Iacono – ma siamo implosi» e riferendosi al consigliere regionale del Pd Bruno Censore suo ex alleato «ha saccheggiato un tesoro anche nostro». Lo Iacono crede «in un progetto comune con gli amici di ieri, non è avendo la tessera di un partito nazionale che si è uomini di partito o della nazione». Per quanto concerne l’amministrazione comunale serrese targata Pdl con a sindaco Bruno Rosi «governa con il 34 % dei consensi contro il 66 dell’opposizione. Al momento in comune si sta vivendo un momento di ombre ed omertà, il paese è governato da una banda di scalmanati, una sorta di “Armata Brancaleone”». Articolato l’intervento dell’ex presidente della regione Calabria Agazio Loiero che ha sottolineato come «qui si sono poste le basi per una classe dirigente nuova, certo è che alla fine della mia carriera politica avrei potuto starmene a casa ed invece ho abbracciato la causa dell’autonomia. Il tipo di partito generalista – ha detto Loiero – che rappresenta tutti dal Trentino alla Sicilia non esiste più, per demerito della lega esiste solo l’egoismo del territorio rappresentato da piccoli partiti». Al tavolo dei relatori presenti anche Alfonso Scoppetta e Bruno Iovine.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
Ha preso il via nei giorni scorsi il campionato under 18 di pallavolo femminile. Il tutto composto da due gironi con tre squadre. Nel match di esordio, la Genix Serra San Bruno ha avuto la meglio sull’altra formazione serrese presente nel girone, “Serra nel volley”, con il risultato finale di 3 a 0 (25-14, 25-18, 25-14). Stesso risultato con cui la Filadelfia cup passeggia, nel secondo concentramento, sul team allenato da coach Lagrotteria. La terza partita vede la Genix cedere per 3-0 nei confronti del Filadelfia (25-15, 25-16, 25-21). Coach Salvatore Zaffino, non è pienamente soddisfatto delle prestazioni fornite dal proprio team: "Sono contento a metà – spiega -. Non riesco a capire perché le mie ragazze siano state svogliate e senza stimoli nel derby; mentre contro il Filadelfia (formazione nella quale militano anche elementi che disputano il campionato regionale di serie D), nonostante il pesante ko, ho visto una squadra aggressiva e determinata". Prossimo impegno, venerdì prossimo a Filadelfia. In particolare, si tratta di tre concentramenti e, ad ogni squadra, spetterà il compito di ospitarne uno. Domani (venerdì) toccherà, appunto, al Filadelfia e mercoledì, invece, alla squadra di coach Lagrotteria. Le squadre che termineranno il concentramento nelle prime due posizioni, disputeranno le semifinali con le qualificate dell'altro girone.
SERRA SAN BRUNO – Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo e Agazio Loiero mette radici nel Vibonese partendo non dalla città capoluogo, ma dal popoloso centro montano che rappresenta il punto di riferimento del Comprensorio delle Serre. Questa una delle novità significative emerse dalla conferenza stampa di presentazione del movimento, nato dalla federazione tra Mpa e Autonomia e diritti, che vede impegnato come esponente di riferimento della zona l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, e che sabato 24 ospiterà, a palazzo Chimirri alle 17, una convention a cui parteciperanno anche la coordinatrice regionale, Bianca Rende, e il coordinatore nazionale, Loiero. E’ stato lo stesso ex primo cittadino a fare gli onori di casa, affiancato per l’occasione dai dirigenti locali e dalla coordinatrice provinciale del suo partito, Angelica Carnovale. Proprio quest’ultima ha avviato la sua analisi incentrandola sulle potenzialità non valorizzate del territorio delle Serre in particolare e del Meridione in generale. “Non è ammissibile – ha spiegato Carnovale – che la Lega faccia gli interessi del Nord e i vari governi agiscano sempre a svantaggio del Sud. E’ necessario che noi prendiamo in mano i territori e facciamo sentire la nostra voce a Roma”. La coordinatrice ha poi rimarcato l’importanza del ruolo dei giovani e delle donne nella formazione di una nuova classe dirigente, argomento su cui le ha fatto sponda Valeria Giancotti, coordinatrice cittadina del Mpa. “Ciò che mi muove, che mi accende – ha spiegato Giancotti – è la passione giovanile per la politica e la volontà di continuare a vivere nel mio paese. Sono orgogliosa di far parte di un partito autonomo e meridionalista che si contrappone alla destra”. Toccando poi argomenti riguardanti il comune i Serra – “un territorio impoverito e un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti” – la coordinatrice ha comunicato che sono state già fatte quasi 200 tessere, “sottoscritte singolarmente”, e che il partito aderirà convinzione allo sciopero del 24 marzo indetto dal Comitato Pro-Serre in difesa dell’ospedale. Quindi è intervenuto il coordinatore di zona, Vincenzo Albanese, che ha chiarito la sua visione della politica come “obbligo del fare”. “Il nostro comprensorio – ha spiegato – vive una situazione di forte disagio sociale, aggravata dall’assenza della politica intesa come servizio. Il territorio, su problemi come l’ospedale ma anche l’acqua potabile, vive forti tensioni sociali ma rimane inascoltato, per questo oggi più che mai va difeso”.
Ad intervenire poi è stato il presidente di circolo, Nazzareno Salerno – solo omonimo del consigliere regionale Pdl – che ha illustrato le linee guida e gli obiettivi programmatici del movimento, concentrandosi sulla partecipazione attiva dei militanti ai processi decisionali del partito. Salerno ha inoltre chiarito che nel Mpa serrese ci sarà, per statuto, incompatibilità tra cariche di partito e ruoli amministrativi. Quindi Alfonso Scoppetta e Bruno Iovine, che si occuperanno della formazione all’interno del partito, hanno sottolineato l’importanza di “condividere percorsi di informazione e conoscenza per rendere esigibili i nostri diritti” (Scoppetta) e il ruolo chiave dei giovani nel partito (Iovine). Ad aprire e chiudere l’incontro, come detto, sono stati Lo Iacono e Carnovale. Spiegata la natura autonoma e meridionalista del partito, i due hanno risposto ad una specifica domanda sulle alleanza ribadendo, con forza, che l’Mpa non andrà mai a destra. Un concetto sviluppato dall’ex sindaco che, sollecitato dal cronista, ha spiegato le prospettive di alleanze future su scala locale. “Innanzitutto è importante costruire il Terzo Polo con i partiti che ne fanno parte”. Sulla rottura con il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, poi, Lo Iacono ha aggiunto che “non bisogna personalizzare la politica, e un problema tra me e Censore non può essere certo di ostacolo all’eventuale dialogo tra dei gruppi dirigenti giovani che discutono di programmi e di idee”. Però il Pd calabrese, secondo l’ex sindaco, è “imploso”, e “anche a Vibo, si assiste solo ad una spartizione di potere tra i maggiorenti. A questa visione politica noi ci opporremo sempre”.
Nota stampa della Giunta regionale:
Sono stati presentati dall’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri i progetti per la “qualificazione e la valorizzazione del Sistema Museale Regionale” calabrese. Si tratta di 18 progetti di grande valenza culturale con un investimento di circa 4 milioni di euro che puntano ad offrire maggiore rilevanza ai musei calabresi, sostenendo una più efficace politica di attrazione per turisti e visitatori, elevare gli standard qualitativi delle strutture rendendo, inoltre, una più concreta capacità di sostenibilità finanziaria.
Le tipologie delle azioni messe in campo dalla Regione riguardano interventi strutturali, tecnologici e organizzativi per conseguire gli standard del codice deontologico ICOM; interventi per l’acquisto di collezioni per qualificare e completare la dotazione di beni culturali delle strutture museali e la loro attrattività ed azioni per la realizzazione ed il potenziamento di reti museali di carattere sovra-comunale. Alla presentazione dei progetti erano presenti, inoltre, il Direttore Generale del Dipartimento Cultura Massimiliano Ferrara, il Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro ed il Direttore regionale dei beni culturali Francesco Prosperetti ed i rappresentanti istituzionali pubblici e privati coinvolti nel sistema museale regionale.
“È un grande salto di qualità per la nostra regione ma complessivamente per l’Italia –ha dichiarato l’Assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri - nel momento in cui, nel nostro Paese si sta parlando di valorizzare la cultura dal punto di vista economico, la Calabria offre dimostrazione pratica che questo si può fare. Il Presidente Scopelliti fin dal primo momento ha investito consistenti risorse sul terreno della cultura. In questo caso abbiamo investito 4 milioni di euro per finanziare 18 progetti con i piani di gestione ed è la prima volta che finanziamo dei progetti che contengono anche la possibilità di acquistare delle opere. È un’iniziativa importante che serve per qualificare l’intera offerta culturale della Calabria che non è seconda a nessuno, anche per quanto riguarda la cultura. Investire in cultura significa realizzare interventi ad alto reddito – ha aggiunto l’Assessore Caligiuri - è dimostrato che investendo un euro in cultura se ne possono produrre tre, quattro, anche dieci. In Calabria stiamo investendo in maniera decisa sui musei, sull’arte contemporanea, sugli eventi, sulle minoranze linguistiche, sui teatri, quindi con interventi a 360 gradi in modo tale da vitalizzare un settore molto importante. Adesso basta solo assegnare le risorse. Questo lo abbiamo fatto, lo facciamo e lo continueremo a fare, ma i destinatari degli investimenti li devono far fruttare nell’interesse generale. Perché la cultura appartiene a tutti e attraverso la cultura possiamo costruire un grande futuro”. m.v.
Gli interventi finanziati nei 18 progetti riguardano:
Comune di Taverna: Museo Civico Arte Moderna e Contemporanea (250.000 €).
Comune di Altomonte: Museo Civico Arte Sacra (182.000 €).
Comune di Rende: Museo del Presente (250.000 €).
Comune di Cosenza: Museo Civico dei Brettii e degli Enotri (250.000 €).
Comune di Reggio Calabria: Pinacoteca Civica (250.000 €).
MAON - Museo d'Arte dell'Otto e Novecento - Rende (250.000 €).
Comune di Tarsia: Museo della Memoria del Campo Ferramonti (178.000 €).
Comuni di Palmi Seminara: Museo Etnografico e Folkloristico (156.000 €).
Casa religiosa Certosa Serra San Bruno: Museo della Certosa, Museo Ecclesiastico.
Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace: museo Diocesano di Squillace (178.000 €).
Arcidiocesi di Crotone-S.Severina: Museo Diocesano di Arte Sacra (225.000 €).
Comune di Catanzaro: Complesso monumentale San Giovanni (225.000 €).
Comune di Acri: MACA (250.000 €).
Fondazione Piccolo Museo S.Paolo RC: Piccolo Museo San Paolo (250.000 €).
Comune di Cetraro: Museo dei Brettii e del Mare (176.400 €).
Provincia Catanzaro: MARCA (250.000 €).
Fondazione Napoli Novantanove: Museo narrante dell’emigrazione (225.000 €).
Comuni di Squillace Stalettì Montauro: Museo Civico Squillace, Museo Archeologico Vivarium Stalettì, Museo della Grangia Montauro (360.000 €).
Il consiglio regionale della Calabria riunitosi ieri ha approvato a maggioranza il nuovo Piano casa. Totalmente contraria, e unanime, la posizione della minoranza di centrosinistra. Con la nuova legge urbanistica sulla casa è stata modificata la precedente normativa regionale poichè è stato esteso il campo di applicazione della legge anche agli edifici non residenziali. Con il nuovo Piano Casa, la maggioranza di centrodestra a Palazzo Campanella punta a dare una scossa all’economia regionale attraverso l'abolizione di alcune restrizioni in ambito edilizio. Secondo l'opposizione, invece, le nuove norme favorirebbero la speculazione selvaggia. Le modifiche approvate in Consiglio mantengono invariati al 20% gli indici di incremento volumetrico per gli edifici a uso residenziale, al 35% per gli interventi di demolizione e ricostruzione e includono il recupero di seminterrati a fini commerciali. Il Piano, illustrato in aula dal presidente della IV Commissione (Assetto del territorio) Alfonso Dattolo (Udc), introduce inoltre nuove regole sulla sicurezza antisismica, la salvaguardia idrogeologica e per il miglioramento energetico. "La legge - ha affermato Dattolo - è una completa guida all'esecuzione delle opere, definisce la tipologia degli interventi ammissibili in funzione dell'entità dei medesimi e promuove precisi indirizzi in materia di risparmio di energia. È previsto l’obbligo di esibizione dei contratti per gli incarichi professionali, del Durc delle aziende, nonché le osservanze in materia sismica e idrogeologica. Le attività edilizie promosse - ha continuato il consigliere Udc - sono ben lontane dal concetto di cementificazione selvaggia, bensì possono appieno definirsi come attività di riqualificazione del patrimonio esistente, con una qualità frutto di una regolamentazione precisa e completa in termini estetici, urbanistici, di salvaguardia e sicurezza". Soddisfazione e' stata espressa dall'assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile (Pdl). ''Si tratta di uno strumento - ha dichiarato Gentile - che contribuira' a stimolare un rilancio dell'economia mediante norme in grado di dare impulso all'attivita' edilizia, attraverso la rigenerazione e/o sostituzione del patrimonio edilizio esistente''.
Contrario, come il resto dell'opposizione, il Pd, che ha manifestato la volontà di investire della questione il governo Monti alla luce di un provvedimento "pericoloso" e non in grado di far ripartire l'economia calabrese. "Porteremo le nostre perplessità in consiglio dei ministri - ha dichiarato il capogruppo democrat Sandr Principe - La Calabria finora non è riuscita a pensare a uno sviluppo che si basasse sui suoi punti forti, lasciandosi influenzare da ipotesi di sviluppo pensate da altri. Bisogna invece riqualificare le città, i centri storici, i beni culturali: queste sono le politiche che aiutano la crescita. Con questa norma invece la regione diventa produttrice di degrado". Sulla stessa linea anche Mario Franchino, Bruno Censore e Carlo Guccione, che hanno parlato di "assalto al territorio", di "rischio idrogeologico e di "speculazione selvaggia". Voto contrario anche di Agazio Loiero (Mpa), che ha sottolineato come la nuova legge "permette un eccesso di volumetria in una regione dal forte dissesto idrogeologico e deroghe ai regolamenti comunali e regionali". Secondo Idv il provvedimento sarebbe "una resa culturale alle ragioni del cemento".
Il nuovo del Partito dei Riformisti Italiani parte dal teatro Politeama di Lamezia Terme. A presentarlo sono il presidente Stefania Craxi, figlia dell'ex-Presidente del Consiglio dei ministri Bettino Craxi, Saverio Zavettiri, segretario Nazionale de I Socialisti uniti - P.S.I. e Nicola Carnovale, membro della Segreteria nazionale dei Socialisti uniti - P.S.I. e già Segretario della "Nuova Generazione Socialista" (ndr organizzazione giovanile del medesimo partito). Le ragioni dell'incontro erano avviare la raccolta delle firme a favore dell'istituzione di un'assemblea costituente che provvederà al disegno di una serie di riforme che successivamente saranno sottoposte a referendum. Il moderatore è Zavettieri che attacca subito, con un'aspra critica, l'attuale Giunta Regionale e tutto il centro-destra dicharando: "Sono andati sulla Sila, non so se a rinfrescarsi le idee o a congelarle ulteriormente. Di solito sulla Sila si va d’estate per rinfrescarsi le idee, se si va d’inverno in un weekend si va perché probabilmente non si sa cosa dire". Insieme a Zavettieri, non risparmia critiche all’attuale governo regionale nemmeno Stefania Craxi che fa notare come in Calabria "non è stato fatto un processo di selezione, di pulizia della classe dirigente e non è stato scardinato il sistema clientelare di Loiero". "Questa regione è proprio sintomatica di quello che succede in Italia - conclude la Craxi - non mancano vitalità, energie, volontà di fare. Bisogna consentirglielo». Dello stesso avviso anche Nicola Carnovale che delinisce "la Calabria, una regione paradigma e crocevia delle crisi del nostro tempo". "Crisi ascrivibile - sempre secondo Carnovale - ad un contesto globale con l’esplosione, in rapida successione, di ben 4 bolle negli ultimi dieci anni".
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