ospedaleDopo le polemiche scoppiate a seguito delle denunce sollevate dagli attivisti del “Comitato Civico pro Serre” riguardo alla mancanza di anestesisti in servizio al presidio ospedaliero “San Bruno”, in merito ai risvolti successivi è toccato questa mattina alla penna di Bruno Vellone, corrispondente del Il Quotidiano della Calabria, mettere in luce alcuni importanti atti attraverso cui l’Azienda Sanitaria provinciale sta tentando maldestramente di porre rimedio alle criticità emerse nell’ospedale della cittadina della Certosa. Di fatto, sabato scorso, è stato infatti ufficialmente proposto il trasferimento dei pazienti considerati “critici” dal presidio sanitario di Serra verso lo “Jazzolino” di Vibo Valentia, contestualmente si è data disposizione al personale del 118 di garantire i suddetti trasferimenti .

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mini ospedale_serraQuello che temevamo, e che avevamo prospettato alcuni giorni fa, si è purtroppo puntualmente verificato. L’ultima anestesista in funzione da ormai quasi un mese, 24 ore su 24, all’Ospedale San Bruno, non ha retto il ritmo massacrante alla quale si sottoponeva dal 12 marzo scorso. Anche lei, da oggi, risulta fuori servizio. Ne consegue che il Presidio sanitario serrese non è al momento in grado di eseguire alcun tipo di operazione chirurgica proprio a causa dell’assenza di personale preposto alla funzione di anestesia e rianimazione.
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mini commediaFa registrare il tutto esaurito Mama vola mu si marita, la seconda commedia teatrale della Casa Famiglia Airone “Dopo di Noi”, andata in scena domenica scorsa all’Anfiteatro Comunale di P.zza Guido a Serra San Bruno. 
 
La Casa Famiglia “Dopo di Noi” è una struttura che opera a Serra da ormai 5 anni, prestando sostegno clinico-assistenziale a ragazzi disabili e che, per alleviare la quotidianità dei propri ospiti - da ormai due estati consecutive - allestisce spettacoli inscenati da un cast di eccezione, composto sia dagli operatori della struttura che dagli stessi pazienti. 
 
La commedia in due atti è stata quindi un vero e proprio successo, seguita da centinaia di persone in un anfiteatro  gremito in ogni ordine di posto, con molti spettatori che sono rimasti in piedi con gli occhi incollati alla scena per quasi due ore, mantenendo alta l’attenzione nonostante non fossero arrivati in tempo utile per accaparrarsi un posto a sedere. A conclusione il pubblico, rapito da una trama leggera e piacevole, ha tributato un lungo applauso alla rappresentazione in vernacolo serrese di questo eccezionale cast. 
 
Una storia quindi di amori e tormenti, con la protagonista Rosina (Maria Rosaria Figliuzzi) ed il genero Ciccio (Claudio Cirillo) impegnati a indurre la madre Ginetta (Assunta Zaffino) a demordere dall’intenzione di contrarre un nuovo matrimonio con lo spasimante Don Pietro (Giuseppe Froio). Nodo cruciale della vicenda, la cena organizzata dalla stessa Ginetta per ostacolare il connubio  a colpi di vino e con l’intento – riuscito - di far ubriacare Don Pietro che una volta caduto nelle comode braccia di Morfeo, rievoca nel sonno il nome della ex moglie defunta ormai da anni. 
 
E cosi fino ad una tragicomica fuga d’amore, in una trama che ha visto anche impegnati sul palco Maria Antonietta Federico nel ruolo della sorella di Ginetta; Domenica Previtera e Luigina Pupo entrambe cugine di Ginetta; i vicini di casa interpretati da Teresa Tassone e Luigi Procopio; Giuseppe Romeo nei panni del cameriere e Roberto Amato nel ruolo di aiutante edile. 
 
Una serata amena e gradevole quindi, che oltre al risalto artistico-teatrale dell’evento, ha fatto apprezzare soprattutto la voglia di creare e divertirsi insieme, coinvolgendo attivamente i proprio pazienti, che contraddistingue lo straordinario personale della Casa Famiglia “Dopo di Noi”.  
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mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO – E’ forse il reparto che più di tutti dà risposte sul territorio del comprensorio montano. Quella del servizio dialisi dell’ospedale di Serra San Bruno, è una storia di efficienza, dedizione, competenza e sacrificio. Diretto egregiamente da Raffaele Regio con la collaborazione del collega Galati, ha tutti i posti sempre occupati, a fronte di una domanda sempre maggiore che obbliga molti dializzati del comprensorio a spostarsi verso i nosocomi di Chiaravalle o di Soriano. Per questo, per dare ulteriore risposte a quanti ne hanno bisogno, il servizio dialisi serrese, necessita dell’attivazione di un nuovo turno, dove possano trovare posto quei dializzati che rimangono fuori dalla turnazione ordinaria e che sono costretti, quasi ogni giorno, a sollecitare il proprio corpo, già insultato dalla malattia, in un viaggio di andata e ritorno verso un nosocomio esterno al territorio, dove potersi sottoporre al trattamento sanitario. Degli attuali cinque infermieri, ne rimangono in servizio quattro, un sanitario infatti non presta attualmente servizio per motivi personali, mentre i medici che garantiscono le operazioni del servizio sanitario che per molte persone è vitale, sono soltanto due e compiono il loro lavoro con l’esperienza necessaria che possedere chi è destinato a questo servizio. Senza contare che gli attuali locali dov’è ospitato il servizio dialisi sono attigui all’astanteria del pronto soccorso, con la conseguenza che la porta di entrata del servizio e sempre occupata da parenti o persone che aspettano i degenti del servizio di urgenza e che non permettono il sereno e riservato svolgimento del trattamento sanitario dialitico. Ecco, allora, che oltre al necessario aumento di turnazione, sarebbe necessario reperire dei nuovi locali che possano ospitare il servizio dialisi. E di nuovi locali il presidio ospedaliero serrese ne ha a iosa, basti pensare che ben due piani della struttura attualmente risultano quasi vuoti e ben potrebbero ospitare questo importante servizio, garantendo maggiore riservatezza e mettendo in condizione il personale di svolgere il proprio compito senza un ulteriore aggravio di responsabilità. Bisogna ricordare che la dialisi è un processo che consiste nel purificare il sangue almeno tre volte alla settimana attraverso un apposito macchinario: il rene artificiale. Questo trattamento viene fatto in pazienti con insufficienza renale, in attesa di trapianto e molti sono i pazienti trapiantati e quelli in attesa che vengono seguiti dal servizio serrese, con una complessa rete di comunicazione con i maggiori centri di trapianto nazionali e internazionali.

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mini ospedale_serraAlcuni giorni fa, sulle pagine del nostro sito di informazione online, è stata pubblicata la lettera di denuncia che i pazienti affetti da sclerosi multipla hanno indirizzato al Prefetto di Vibo Valentia, al direttore sanitario dell'Asp ed al primario di Neurologia, per denunciare le gravi condizioni di disagio in cui versa il servizio di fisioterapia ubicato nel P.O. San Bruno.

Ma le istituzioni in questione non si sono scomodate. Da parte loro nessun cenno di vita. Per fortuna la risposta però è arrivata da qualcun altro. C’è chi infatti, dopo aver letto la lettera firmata dai ragazzi della fisioterapia ha deciso di donare un tapis roulant al reparto. Strumento ginnico importante per i casi in questione, che permette di godere del beneficio della passeggiata pur restando comodamente fermi. Il benefattore sembra sia un cittadino di Mongiana.

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mini IMG_1014SERRA SAN BRUNO - Di seguito pubblichiamo il testo della lettera che diversi malati di sclerosi multipla hanno inviato al Prefetto di Vibo Valentia, al direttore sanitario dell'Asp e al primario di Neurologia. Nelle foto, le condizioni in cui versano i locali destinati al servizio di fisioterapia dell'ospedale di Serra San Bruno.

Con la presente, i sottoscritti desiderano portare a conoscenza la s.v. di quanto sotto esposto.

Il servizio di fisioterapia nel comune di Serra San Bruno, come gran parte del resto della struttura ospedaliera, è stato gravemente ridimensionato nell’ultimo anno. Prima di questa sconsiderata riconversione, nel reparto, con molta fatica

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Sabato, 31 Dicembre 2011 14:26

In concerto per Loredana

mini concerto_per_Loredana_26_dicembre_2011SERRA SAN BRUNO – Ha avuto successo anche quest’anno l’ormai tradizionale concerto natalizio di beneficienza organizzato dall’associazione “Alba” in memoria di Loredana Battaglia, docente universitaria serrese prematuramente scomparsa alcuni anni fa. Il concerto per Loredana si è svolto la sera del 26 dicembre a palazzo Chimirri, dove si sono esibiti alcuni giovani musicisti che non hanno mancato di impressionare il pubblico presente in sala. Il soprano Francesca Larosa, la chitarrista Chiara Vinci e il pianista  Antonio Pontoriero hanno infatti eseguito magistralmente alcune musiche di Paganini, delle arie d’opera dalla Tosca di Giacomo Puccini, Le nozze di Figaro di Mozart, la Cavalleria Rusticana di Mascagni, Gianni Schicchi e la Bohème di Puccini. Nel corso del concerto sono stati raccolti fondi destinati ai bambini ricoverati nel reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, per garantire a questi piccoli pazienti di poter fare la Pet therapy, ovvero una terapia assistita dagli animali. L’iniziativa in questione, infatti, prevede l’utilizzo di un pony e di cani di razza Jack Russel e Golden Retriever che vengono portati direttamente nelle corsie dell’ospedale per interagire con i bambini alleviandone la degenza.

Dal 2007 l’associazione A.L.BA. raccoglie fondi realizzando molte iniziative di solidarietà in memoria della docente universitaria prematuramente scomparsa che ha dedicato gran parte della sua vita all’insegnamento in favore dei più deboli. A dicembre dell’anno scorso si sono tenuti due concerti – uno all'Auditorium Parco della Musica di Roma con il Sestetto Stradivari, l’altro a Serra San Bruno con i musicisti Andrea Benedetto, Vincenzo Macrì, Chiara Vinci, Maria Francesca La Rosa, Antonio Pontoriero – mentre nel maggio scorso si sono esibiti gli allievi della Scuola Media Statale “I. Larussa” di Serra e, sempre per un altro concerto di beneficenza tenutosi a Cassino, il pianista Christian Cecere. Non solo concerti però: in occasione della Pasqua l’associazione ha realizzato tanti cestini con prodotti tipici serresi che sono stati venduti in tutta Italia. Il ricavato di queste numerose iniziative ha fatto sì che si potesse sostenere con un aiuto concreto, collaborando con la Onlus “Mary Poppins” di Roma, la degenza dei bambini ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I, e che inoltre si potessero assegnare delle borse di studio a ragazzi rumeni disagiati dell’Università di Iasi, dove insegnava Loredana Battaglia. In particolare, per ciò che riguarda i piccoli pazienti del Policlinico romano, l’associazione ha già acquistato un apparecchio elettromedicale multiparametrico, uno strumento molto utile e che l’ospedale al momento non avrebbe potuto comprare.  Il dispositivo, posizionato nella camera sterile, permetterà di monitorare in pochi istanti la PA (pressione arteriosa sistolica, media e diastolica), la frequenza cardiaca e la forma d’onda pletismografica, la pulsossimetria sia dei neonati che degli adulti, rendendo più facile e sicuro il controllo dei pazienti specialmente durante le diverse fasi dei trattamenti chemioterapici, nonchè durante il trapianto di cellule staminali.

Per quanto riguarda invece il sostegno agli studenti stranieri, lo scorso 28 maggio si è svolta, presso l'Università di Iasi, la cerimonia di consegna delle due borse di studio "Loredana Battaglia". A vincere sono state Andreea Huzum e Alina Baetelu, due studentesse che già stanno trascorrendo un periodo di studio presso La Sapienza di Roma e che riceveranno un ulteriore sostegno economico per proseguire gli studi in Romania.  Nella stessa giornata sono stati intitolati a Loredana Battaglia sia il nuovo lettorato di Italianistica che la nuova biblioteca annessa al lettorato, opere per cui l’associazione “Alba” non ha fatto mancare il suo contributo concreto. Le iniziative di beneficenza dell’associazione non si fermano ovviamente qui ma sono in costante evoluzione: per esserne informati e costantemente aggiornati basta consultare il sito web www.associazionealba.eu.  

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