Lunedì, 10 Giugno 2013 16:48

Serra, lumini accesi aspettando Massimo

 

mini massimo_lampasiSERRA SAN BRUNO -  È stato un momento di riflessione e preghiera. Un momento utile, per squarciare quel muro di silenzio e omertà che, da sempre, hanno caratterizzato il popoloso centro montano. Nei giorni scorsi, presso il quartiere ‘san Gerolamo’, è stata organizzata una iniziativa  dal gruppo Scout ‘Serra 1‘, per ricordare Massimo Lampasi, il 25enne scomparso la sera del 24 febbraio scorso e di cui, ancora, non si conoscono le sorti. La mattina seguente, però, la stessa compagna ha inizialmente denunciato la scomparsa presso la locale Compagnia dei Carabinieri, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, i quali hanno avviato subito le ricerche, per poi dichiarare di aver visto Massimo salire su un’ auto di colore scuro. Secondo la sorella Antonella, però, pare che il 25enne con precedenti penali quella sera avesse un appuntamento di lavoro. 

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mini prefettura_viboDopo Joppolo, questa volta tocca a Limbadi. Il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, delegato dal Ministro dell' Interno di accertare se in questi anni ci siano stati o meno condizionamenti da parte della criminalità organizzata ed, in particolar modo, del clan Mancuso, ha nominato la commissione d' accesso agli atti, così composta: Maria Rosa Luzza, Viceprefetto, in servizio presso la Prefettura di Vibo Valentia; Onofrio Marcello, Primo Dirigente della Polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Vibo Valentia; Maggiore Vittorio Carrara, Ufficiale dei Carabinieri, in servizio presso il Comando Provinciale di Vibo Valentia. Al momento, l'amministrazione comunale è guidata dal sindaco Francesco Crudo, in carica dal 2011. 

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mini ingvScossa di terremoto in provincia di Vibo Valentia, registrata questa mattina alle 10.20. L'epicentro del sisma, di magnitudo 2.6 della scala Richter, è stato localizzato in mare a una profondità di 55 chilometri, in una zona molto vicina alla costa e che ha interessato i comuni di Tropea, Ricadi, Nicotera, Spilinga e Zungri. Non si segnalano al momento danni a cose o persone. La scossa è stata rilevata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

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mini udc_calabriaVIBO VALENTIA - Le ferite maturate all’indomani delle politiche sono ancora visibili nello scudocrociato. Un partito, l’ Udc, che - suo malgrado - non potrà contare su alcun rappresentante calabrese in Parlamento, in virtù della decisione del segretario nazionale Lorenzo Cesa di optare per il seggio calabrese, non consentendo dunque la rielezione del secondo in lista, l’ex parlamentare Roberto Occhiuto. Una ferita, come già anticipato, ancora oggi visibile. Soprattutto nel Vibonese. Dopo la fuoriuscita dell’ ex assessore regionale e punto di riferimento del partito in ambito provinciale, Francescantonio Stillitani, e dopo le dimissioni dell’ormai ex segretario comunale, Bruno Greco - che, subito dopo, ha spiegato la propria decisione parlando di un risultato elettorale "non in linea con le aspettative del partito" e frutto di "atteggiamenti che nulla hanno di politico e che necessitano di una riflessione completa", capace di rimettere "tutto in gioco" - adesso anche i quadri dirigenti hanno rimesso il proprio mandato. Tra questi, il coordinatore provinciale Iconio Massara - da sempre vicino a Stillitani - e Sabrina Caglioti, già candidata alle politiche del 24 e 25 febbraio. Al momento, non è facile comprendere quali siano state le motivazioni di una simile decisione. Una scelta, questa, che molto probabilmente verrà approfondita nelle prossime ore. Una cosa è certa però: che l’ Udc non stia vivendo momenti felici, è ormai noto a tutti. A questo punto, resta soltanto da capire come si muoveranno i dirigenti serresi del partito, a seguito di un vero e proprio terremoto politico che pare si stia estendendo in molti comuni del Vibonese.

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mini no_rigassificatore"A 14 giorni di distanza dalla prima manifestazione contro il rigassificatore di Gioia Tauro, che culminò con il rinvio del Comitato Portuale che avrebbe dovuto dare le autorizzazioni finali alla LNG Medgas, torniamo a manifestare. Il 6 marzo il Comitato Portuale fu rimandato, non per permettere la legittima consultazione democratica della popolazione, che fino a quel momento non era avvenuta, ma per motivi di ordine pubblico. Adesso torneremo a farci sentire per far capire ai 30 votanti che il territorio il rigassificatore non lo vuole, e per comunicare alla società investitrice che QUI NON LA VOGLIAMO!". E' su questi presupposti, di certo non campati in aria, che il Comitato contro il rigassificatore di Gioia Tauro tornerà a dare voce al dissenso del territorio

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mini ora_papaVentisei ore di Conclave e poi la tanto attesa fumata bianca, seguita dall'annuncio dell'elezione a Pontefice del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco. Un momento storico, immortalato da Salvatore Federico nel reportage che qui proponiamo ai nostri lettori, interamente realizzato il 13 e 14 marzo in piazza San Pietro.

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mini no_rigassificatoreAlla fine i manifestanti hanno avuto la meglio e la riunione del Comitato Portuale è stata rinviata. Erano centinaia, stamattina, le persone riunite da associazioni e movimenti per dire no al rigassificatore di San Ferdinando. I manifestanti hanno bloccato l’ingresso della sede dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro convocata per esprimersi sulla concessione demaniale alla società che dovrebbe realizzare il rigassificatore. Oltre agli attivisti dei comitati, delle associazioni e dei centri sociali calabresi, ad appoggiare la lotta contro la realizzazione dell’impianto sono stati anche Sel, Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle. Nel corso della manifestazione di stamattina si è registrato qualche momento di tensione

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mini auto_tassone

SERRA SAN BRUNO - Nella serata di ieri intorno alle dieci e trenta ignoti hanno dato alle fiamme l'auto del consigliere comunale del gruppo ''Al lavoro per il cambiamento'' e corrispondente de ''Il Quotidiano della Calabria'', Mirko Tassone. L' autovettura - una Lancia di colore blu (foto)  - era parcheggiata in via Cavour, nei pressi dell'abitazione di Tassone, in pieno centro cittadino. Incerte al momento le cause dell'accaduto, anche se tutto potrebbe ricondursi all' attività politica del consigliere comunale di minoranza. 

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Lunedì, 07 Gennaio 2013 14:24

Sette gennaio 1925

mini sharo_autoritratto_1955Era il sette gennaio del 1925, quando, in Vazzano, Fortunata Barba moglie di Antonio Gambino, mio nonno, dava alla luce il suo terzo figlio maschio. I primi due figli erano morti, come del resto avveniva nella maggior parte delle famiglie di estrazione proletaria, di un male allora considerato letale. La gastroenterite. Eligio, il primo ed Eligio il secondo. Antonio decise allora di cambiare nome, un po’ così, forse per scaramanzia. Decise però di caratterizzare il nome del suo “nuovo” primogenito con una bella H. Nasceva dunque ottantotto anni fa Sharo Gambino. Sharo, nonostante lo stratagemma del nuovo nome, si beccò anche lui la sua bella dissenterite. Antonio imprecava, prendendosela col destino crudele, disconoscendo le multinazionali del farmaco. Miglior destino toccò a Sharo, che visse. Con quell’acca dapprima persa: nel periodo fascista non era possibile dare ai bambini nomi non prettamente italiani, e Antonio dovette riportare la sua bella H a casa.

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È quasi mezzanotte. Si spengono le luci. Ma non tutte. C’è un sottile barlume che resta accesso. Un filo diretto da Lamezia a Roma, fra le stanze del Pd. Dalla Calabria ai vertici del partito nazionale, dove la riunione per decidere i partecipanti alla primarie parlamentari di fine dicembre, finisce tardi. Quasi mezzanotte. Ma ecco i nomi: Bruno Censore, Mario Maiolo, Demetrio Battaglia ed Ernesto Magorno. Solo 4 delle 7 richieste di deroga sono state accettate. E non mancano le sorprese. Tra i bocciati spiccano infatti nomi eccellenti del calibro di Sandro Principe (capogruppo Pd alla Regione), di Antonio Amato e Pietro Scalzo (entrambi consiglieri regionali). 
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