Mercoledì, 11 Maggio 2016 14:44

Trasversale, il Comitato ribatte a Censore: ‘Ci troviamo in queste condizioni per colpa della politica’

Scritto da Redazione
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Un batti e ribatti che sta animando le ultime settimane, rendendo a tratti rovente il confronto fra le diverse parti in causa della questione Trasversale delle Serre.

Solo lo scorso sabato 7 maggio, in occasione dell’iniziativa pubblica tenuta a Serra San Bruno in presenza del presidente della regione Mario Oliverio da parte della lista “La Serra Rinasce”, in particolare il deputato del Pd Bruno Censore aveva lanciato una frecciatina, indirizzata senza mezzi termini, al sodalizio spontaneo costituito di recente per vigilare sui cantieri dell’infrastruttura e spingere verso la realizzazione definitiva della stessa Trasversale: «In merito alla realizzazione delle infrastrutture è la politica che decide cosa fare o non fare, e non i comitati», aveva dichiarato Censore.

Oggi, tramite una nota stampa siglata dallo stesso “Comitato Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”, il sodalizio civico, in definitiva, ha inteso ribattere principalmente alle parole del parlamentare Pd, ma riferendosi a tutti i candidati in lizza per le amministrative del prossimo 5 giugno. «Registriamo un fatto. Il nostro Comitato – si legge nella nota – è quotidianamente presente nei pensieri e nelle parole dei vari candidati che inseguono, in questi giorni, il sogno di un posto al sole tra i banchi di questo o di quel consiglio comunale, e dei relativi supporter regionali e nazionali. C'è chi evidenzia, con obiettività, il nostro ruolo positivo e propositivo, del tutto lontano dalle beghe elettorali di paese, nella risoluzione del “caso” Trasversale delle Serre. E c'è chi, invece, ci tiene a puntualizzare che “è la politica che risolve i problemi, non i Comitati”. Ebbene, a questi simpatici detrattori rivolgiamo il nostro pensiero e diciamo: se la politica avesse avuto la capacità di risolvere qualcosa, in Calabria, non ci troveremmo in queste condizioni». 

«La vicenda “Trasversale delle Serre” – continua il Comitato – è uno scandalo vergognoso, senza se e senza ma. Cinquant'anni di chiacchiere e promesse hanno decretato la morte economica di un intero territorio, completamente abbandonato a se stesso. E' in quel vuoto che si è inserita la nostra protesta. Se adesso i cittadini si indignano e si mobilitano, probabilmente ciò vuol dire che abbiamo davvero toccato il fondo. La protesta è nata in maniera veemente e spontanea, alla luce di un blocco totale e perenne dei cantieri che non sembrava portare a null'altro se non all'ennesima incompiuta tipicamente calabrese. Tanto è bastato per riaccendere, finalmente e in maniera seria, i riflettori sulla Trasversale delle Serre, arrivando a risultati insperati solo fino a pochi mesi fa: il riavvio dei cantieri di Chiaravalle, i collaudi su Gagliato, gli impegni della Regione e dell'Anas sui lotti di Satriano e Vazzano. Se c'è qualcuno che dobbiamo veramente ringraziare ci vengono in mente solo i media: i giornali, i siti internet, le televisioni (Rai Uno e Rai Tre in primis, senza con ciò ridimensionare il ruolo importante delle emittenti locali). Sono loro che hanno ridato voce e speranza al nostro territorio. A qualcuno – continua la nota – potrà anche dare fastidio che dei semplici cittadini, che un lavoro già ce l'hanno e non subiscono ricatti e oneri di genuflessione, per una volta abbiano lasciato le pantofole vicino al televisore di casa decidendo di dire a gran voce basta: basta con le prese in giro, con i soporiferi convegni sull'aria fritta e i protocolli d'intesa firmati davanti a platee vuote. Potrà risultare strano che nella Calabria dei delusi e dei rassegnati ci sia ancor qualcuno che ha voglia di impegnarsi e lottare. Eppure e così! E tutti dovranno farsene una ragione. Se la politica ha davvero voglia di cambiare, lo dimostri con i fatti, smettendola di preoccuparsi del nostro Comitato e concentrandosi sulle emergenze da affrontare e risolvere. Non si può venir fuori – prosegue il Comitato – da questo scandalo che dura da mezzo secolo dicendo che la colpa non è stata né della politica né dell'Anas, ma delle ditte che non avevano i soldi per continuare i lavori! E dov'erano gli organismi di controllo? Chi doveva vigilare e non lo ha fatto? Le scuse, come appare chiaro e lampante, stanno a zero. Nel frattempo, statene certi, Comitati come il nostro continueranno ad esercitare il loro ruolo e tutte le pressioni dovute, attraverso il sacrosanto diritto alla partecipazione civile e democratica. Diremo sempre la verità, ripetendo all'infinito che la Trasversale delle Serre è stata la causa di cinquant'anni di sviluppo negato. Pertanto – è la conclusione –, gli entusiastici comunicati su una fantomatica opera “già finita per il 50 per cento” sono del tutto inutili e risibili. Anzi, diremmo del tutto controproducenti per quei soggetti che, oggi, si affannano a metterci sopra il cappello. Potrete farlo, se lo vorrete ancora, solo quando la Trasversale delle Serre sarà tutta finita: da Satriano allo svincolo autostradale delle Serre. Fino ad allora, lasciate perdere... se potete».

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