Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Si fa sempre più aggrovigliata la matassa burocratica inerente alla procedura di affidamento della piscina comunale e del plesso sportivo di Via San Brunone da Colonia a Serra San Bruno.
Una struttura che dall’estate 2013, da quando il consorzio cosentino Cogeis ne aveva abbandonato la gestione, pare essere letteralmente stregata. Dopo diversi mesi di nulla di fatto finalmente, nell’autunno 2014, l’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Bruno Rosi aveva deciso di esperire un primo tentativo di gara per l’affidamento dell’impianto, ma il 26 gennaio scorso la stessa giunta comunale aveva dovuto prendere atto della mancanza di offerte da parte di potenziali gestori ed il bando era andato completamente deserto.
Poi – dopo le numerose incursioni vandaliche all’interno della struttura – ad inizio febbraio era stato pubblicato un secondo avviso di gara, ma anche questo non aveva sortito gli effetti sperati. In tal caso le offerte pervenute in busta chiusa entro la data di scadenza prevista dal nuovo bando erano state due, rispettivamente di un’azienda del Lametino e di una con sede a Serra San Bruno, ma nessuna di queste aveva soddisfatto a pieno i requisiti minimi previsti per l’aggiudicazione del servizio. La seconda procedura era stata dunque annullata, fino ad arrivare allora a tempi molto più recenti, con l’amministrazione pronta, lo scorso 14 luglio, ad esperire un nuovo tentativo di gara, il terzo consecutivo.
Meno di un mese fa i vertici del palazzo di piazza Tucci avevano infatti cercato, ancora una volta, di “piazzare” nelle mani di un soggetto privato una struttura sportiva che pare nessuno voglia più gestire. Ma proprio questo nuovo procedimento di gara sembra abbia destato ancora più confusione tra i potenziali partecipanti al bando, tanto che sarebbero state numerose le richieste di chiarimento pervenute al palazzo municipale rispetto alla procedura di selezione pubblica.
Per soddisfare ogni interrogativo, allora, il responsabile del procedimento si è visto costretto a pubblicare di recente, sull’Albo pretorio dell’ente, un avviso integrativo utile a dipanare ogni potenziale dubbio. In particolare il tecnico comunale ha evidenziato come, trattandosi di concessione di un servizio pubblico, non sia possibile ricorrere all’istituto dell’avvalimento, che – in termini spiccioli – permetterebbe di avanzare un’offerta facendo affidamento però sulle “capacità” di altri soggetti o aziende. Ulteriore delucidazione viene fornita rispetto alla possibilità che il vincitore della gara possa non adempiere agli impegni assunti per contratto rispetto agli interventi di manutenzione straordinaria, in tal caso l’accordo – su iniziativa dell’amministrazione comunale – potrebbe essere sciolto in danno. Inoltre – si legge ancora nella nota – «l’accensione della piscina in fase di gara, anche per pochi minuti, non sarà autorizzata». Solo a procedimento concluso, quindi, nel caso in cui l’aggiudicatario dovesse ravvisare condizioni diverse rispetto a quanto prospettato dal bando, potrà rivalersi sull’ente e decidere di sciogliere i vincoli dettati dal contratto. L’amministrazione comunale ha inoltre comunicato di aver ricevuto anche proposte di modifica del bando al fine di posticipare i lavori di manutenzione straordinaria al campo di calcio a cinque annesso all’impianto natatorio, ed al quale si aggiunge anche un campo polifunzionale in door e un campo da tennis. Opportunità questa che sarebbe al momento – ancora secondo la nota pubblicata dal responsabile del procedimento – al vaglio degli amministratori.
Tutti gli altri termini – continua l’atto – restano nelle modalità previste, tuttavia «qualora l’ente non riesca a consegnare la struttura entro il 17 agosto 2015, i termini previsti dal bando devono intendersi entro 60 giorni dalla data del verbale di consegna della struttura». Infine, viene ancora una volta ribadito come il procedimento sia aperto anche alla partecipazione di consorzi e associazioni temporanee di impresa, mentre la certificazione inerente al personale da impiegare nella struttura potrà essere comunicata, con adeguata documentazione allegata, in data successiva alla stipula del contratto.
Insomma, restando in tema di impianti natatori, la trama si complica ed il rischio pare possa essere quello di incappare in un terzo, consecutivo, buco nell’acqua.
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