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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Tiene banco a Serra San Bruno la questione relativa all’avviso d’asta pubblica per l’alienazione del vivaio “Rosarella”. Ad intervenire è il circolo cittadino di Fratelli d’Italia, i cui componenti chiariscono che non è loro intenzione «entrare nella polemica, anche perché, al di là delle facili battute che hanno il solo scopo di far ottenere più like sui social, la realtà è scritta nero su bianco nelle varie deliberazioni e nella documentazione alle stesse allegata o magari, a essere più pignoli, può essere facilmente sancita da una visita, tra l'altro obbligatoria per come prevede l'avviso d'asta pubblica, al sito stesso».
Fatta questa premessa, i rappresentanti di FdI evidenziano «alcune delle molteplici incongruenze che, a nostro avviso, si riscontrano nei vari passaggi che hanno preceduto la pubblicazione del bando di gara. Nella delibera di giunta n. 88/2020 si evince chiaramente che è stata impartita la direttiva per l'alienazione del vivaio/orto botanico "Rosarella"; nella determina n. 318/2020 del responsabile dell'area interessata si evince altrettanto chiaramente l'intento di alienare il vivaio/orto botanico, che ricade su tre fogli di mappa ed interessa la particella 237 del foglio 20, parte della particella 35 del foglio 21 - sulla quale dovrebbero ricadere, salvo errori, sia i fabbricati, che l'area pic-nic e forse anche il laghetto - e parte delle particelle 12 e 48 - su quest'ultima, forse, potrebbe ricadere il laghetto - del foglio 25. Nel piano delle alienazioni - proseguono i rappresentanti di Fratelli d’Italia - è stata inserita la particella 35 del foglio 21 la quale, quasi certamente, dovrebbe includere, come detto, sia i fabbricati che l'area pic-nic, se non addirittura anche il laghetto. Ci domandiamo: gli uffici preposti hanno verificato attentamente l'ubicazione di tali beni? Se dovesse essere come indicato ai punti 3 e 4 ci sarebbe la quasi certezza che nella disponibilità del Comune rimarrebbe, se tutto andrà bene, il solo laghetto (forse)». I componenti del circolo di FdI si pongono un altro quesito: «Se non fosse inserito nella parte posta in vendita l'intero vivaio/orto botanico "Rosarella", quale dovrebbe essere la motivazione valida per indurre un ipotetico acquirente privato ad investire oltre 430mila euro per acquistare un bosco da destinare a uso e finalità di pubblico interesse per come previsto dal bando? E quale potrebbe e dovrebbe essere la finalità di pubblico interesse? È molto probabile che l'immobile posto in vendita ricada in zona gravata da uso civico. Se così fosse, non ci soffermiamo sulla parte burocratica relativa alla legittimazione, bensì ci domandiamo come può essere possibile che il Comune metta in vendita un immobile senza precisare nel bando che lo stesso è gravato da uso civico e, quindi, successivamente lo stesso dovrà essere affrancato a cura e spese dell'acquirente».
Sulla base di quanto evidenziato, i rappresentanti di Fratelli d’Italia si sentono «in dovere di lanciare un appello al sindaco, ma anche ai responsabili del procedimento, affinché, dopo un attento e accurato approfondimento della pratica, qualora dovessero emergere le criticità da noi evidenziate, procedano all'annullamento in auto-tutela del bando di gara relativo alla vendita del vivaio/orto botanico "Rosarella". Quanto sopra, come detto, non vuole essere una polemica o un motivo di scontro con nessuno, ha il solo scopo di tutelare il Comune da eventuali controversie giudiziarie; ha lo scopo di tutelare un bene comune che, al di là degli equilibri finanziari, dovrebbe rimanere di proprietà del Comune e diventare il fiore all'occhiello e, soprattutto, ha lo scopo di mettere in guardia dal fatto che se la famosa particella 35 del foglio 21 dovesse includere sia i fabbricati, sia l'area pic-nic e sia il laghetto, il prezzo 430mila euro non rappresenterebbe nemmeno la metà del reale valore dell'immobile».
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