Mercoledì, 06 Gennaio 2016 14:16

Il Pd governa in Calabria e a Roma. Qualcuno lo dica a Mirabello e Soriano

Scritto da Guido Tersilli
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Evidentemente ambisce ad essere un partito di lotta e di governo il Pd calabrese di Oliverio e Magorno. Il che, ovviamente, fa sì che i nostri eroi non riescano a raggiungere un benché minimo risultato né nell'una né nell'altra veste. Vecchi e nuovi renziani, assieme a vecchi (e solo vecchi) bersaniani, in Calabria si affannano come un solitario giocatore di tennis costretto a correre da una metà all'altra del campo per rilanciare la palla a se stesso.

Un gioco che non diverte nessuno, ma che permette ai nostri eroi di rimanere in campo, a giocare coi destini dei calabresi. Sta succedendo nella gestione dei rifiuti, ambito in cui agli slogan che accompagnano la fantomatica strategia "discariche zero" seguono decreti e ordinanze che non fanno altro che prorogare un'emergenza che fa malissimo ai calabresi e all'ambiente in cui vivono, ma fa benissimo alle tasche di faccendieri privati spesso senza scrupoli. E sta succedendo con l'altra grande questione che assilla i calabresi e dovrebbe togliere il sonno a chi è chiamato a governarli: la sanità. Da Loiero a Scopelliti, fino alla strana coppia Oliverio-Scura, nessuno è finora riuscito ad innescare un sia pur minimo processo virtuoso: solo tagli su tagli, con strutture e professionalità letteralmente sacrificate (vendute) sull'altare di un assessorato o di una bella esternalizzazione clientelare. Una sanità in balìa delle beghe di partito, insomma, che trova oggi la sua massima espressione di ipocrisia nel gioco delle parti tra gli Oliverio boys e il commissario Scura.

Un esempio di scuola sono le ultime uscite a mezzo stampa del segretario vibonese del Pd Stefano Soriano e del consigliere regionale Michele Mirabello. Leggere per credere: parlano come se fossero all'opposizione, come se non facessero parte del partito che decide qualsiasi cosa si muova da palazzo Chigi a palazzo Alemanni. Scura ce lo ha messo lì Renzi, il dg Fatarella lo ha scelto Oliverio, così come i manager delle Asp. Ma questo non sembra essere un cruccio per i nostri eroi, che continuano ad agitarsi chiedendo (ma a chi?) soluzioni impalpabili, senza avere mai né il coraggio né la dignità di compiere un reale atto di ribellione politica che non sia un comunicato stampa trasudante banalità e retorica a buon mercato.

Ci sono tanti sprechi, si dirà, ma nessuno dei nostri eroi si azzarda a dire, per esempio, che all'Asp di Vibo incarichi, prebende, posizioni organizzative e premi di produttività cadono dal cielo incessanti come la pioggia a novembre. Lì non taglia nessuno, mai. Intanto, dopo gli ospedali, vengono cancellati anche i distretti: sono pieni di fannulloni, si dirà, e in parte può essere vero. Ma i fannulloni, magari entrati senza concorso e pronti a gridare nelle piazze elettorali contro chi si è "mangiato la sanità", continueranno ad essere pagati, mentre i tagli colpiranno il pensionato che da una sperduta frazione montana dovrà farsi chilometri e chilometri per un servizio che lui paga profumatamente, mentre altri decidono del suo destino pensando al congresso di partito o alla formazione delle liste per le elezioni.

E' la Calabria: Scopelliti scaricava su Loiero, Oliverio su Scopelliti e, a seconda dei giorni, su Scura. Oggi il Pd governa tutto, ma non ci pensa nemmeno ad assumersi la responsabilità di ciò che fa, specie nell'ambito che più degli altri determina la vita (e la morte) delle persone. Molto più semplice bearsi di aver salvato una Prefettura.

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