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All’inferno e ritorno, è il percorso che il Bruno Rosi uomo – persona quasi mai sopra le righe – vorrebbe far intraprendere al se stesso politico, ex sindaco di quello che passerà, anzi è già passato, agli annali come il mandato amministrativo più fallimentare che la cittadina della Certosa abbia mai vissuto.
Lo si è intuito nel pomeriggio di ieri, quando una conferenza stampa utile ad annunciare il rafforzamento di un nuovo/vecchio soggetto politico a Serra San Bruno, è servita in particolare all’ex primo cittadino a uscire allo scoperto, anzi a tornare a giocare un ruolo politico attivo così come non gli capitava dal 2 aprile del 2016, quando sette consiglieri comunali di stampo salerniano e della sua stessa maggioranza avevano rassegnato le dimissioni, mandando di fatto Rosi all’inferno. Lo stop alla legislatura, anticipato di qualche settimana rispetto alla scadenza naturale del mandato, aveva solo nella forma fatto emergere una spaccatura netta all’interno di un’amministrazione che per anni si era tenuta in piedi per forza di inerzia, ma che in realtà, nella sostanza, era al suo interno già profondamente frantumata da tempo. Le conseguenze non erano state solo quelle di consegnare un Comune ai traghettatori di quella che si rivelerà poi una salutare gestione commissariale, ma anche e soprattutto la fine di un lungo idillio all’interno del locale centrodestra.
Rosi pare ora intenzionato a lasciarsi tutto alle spalle, e la chiave di volta sarebbe quindi il suo ingresso ufficiale in Fratelli d’Italia, caldeggiato dal sostegno dell’ex deputato Giancarlo Pittelli. «Puntiamo – ha spiegato Rosi – a raggiungere tutti gli obiettivi che si presenteranno man mano che andremo avanti: elezioni politiche, regionali e amministrative». Il riscontro concreto di quanto spiegato ai giornalisti, parla quindi di una sezione serrese di Fratelli d’Italia capace di tirare, nel comprensorio montano, la volata per il Parlamento a qualche big vibonese, per poi, di contro, beneficiare più in là di una gradita moneta di scambio. Ed è qui che si palesa la notizia vera che sta dietro alla conferenza stampa di ieri: Bruno Rosi con considerevole anticipo ha di fatto annunciato l’intenzione di prendere parte alla corsa per le regionali del 2019 con FdI. Quale miglior occasione per riemergere dall’inferno?
Gli eventi – comunque non facili da concretizzarsi – potrebbero tornare ad avere non poche ripercussioni sul panorama politico locale. Perché il purgatorio di questi mesi, Rosi in realtà non l’ha svernato nell’anonimato politico assoluto, in uno stato di completa inattività, ma lo ha fatto da dietro le quinte del movimento Liberamente, «etichettata come una lista di sinistra», fermatosi a un paio di centinaia di voti dalla conquista del locale municipio alle amministrative del 2016. Rosi, infatti, nella conferenza stampa di ieri è stato affiancato da Salvatore Zaffino (tra l’altro coordinatore cittadino di FdI), Giusy Pupo e Francesco Tassone, candidati alle ultime comunali proprio nella lista LiberaMente assieme ad Andrea Rosi, figlio dell’ex sindaco. Il che – come emerso nel corso della stessa conferenza – sta a significare che «un terzo di Liberamente» entra da ieri ufficialmente in Fratelli d’Italia, con l’intenzione esplicita di «ricostruire un centrodestra che si è presentato diviso alle ultime amministrative».
Un’eco precisa alle parole pronunciate già nelle scorse settimane dal consigliere comunale d’opposizione Jlenia Tucci, che dopo aver tentato anche lei la conquista della poltrona più alta del Municipio di piazza Tucci da candidata in quota Nazzareno Salerno, aveva annunciato proprio l’intenzione di ricompattare il locale centrodestra. Nella sostanza l’evoluzione dei fatti dovrebbe condurre il sindaco sfiduciato Bruno Rosi all’alleanza con Forza Italia e a riabbracciare, di conseguenza, molti dei consiglieri comunali che avevano sottoscritto la sua caduta. Ma in tutto questo Liberamente da che parte starebbe? Riuscirebbe a mantenere compattezza “civica” o si paleserebbe, così come sta emergendo in queste ultime settimane, in un’accozzaglia di cordate pronte, ognuna, al momento più propizio, a tracciare opportunistici percorsi politici individuali? E poi sarebbe pronta la restante parte di Liberamente ad aprire le porte all’alleanza con Forza Italia e i salerniani, così come sono sembrati intenzionati ieri Zaffino, Pupo, Tassone e soprattutto Rosi? Chi vivrà vedrà, ma quello che è ormai certo è che il ritorno dall’inferno di Bruno Rosi è ufficialmente iniziato.
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