È su queste basi che nel piccolo centro dell'entroterra vibonese è stato aperto ufficialmente il MuFar (Museo Fabbrica d’Armi – Reali Ferriere Borboniche), struttura unica nel suo genere, realizzata «grazie – ha sottolineato il primo cittadino, Bruno Iorfida - all'impegno dell'ex assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, che ha concesso un importante finanziamento ed all'ex sindaco Rosamaria Rullo, per la passione che ha avuto. Il bello di questa giornata – ha detto ancora Iorfida – è di vedere tante autorità e tante persone che, effettivamente, vogliono assistere alla riscoperta di questo museo, aperto e fruibile a tutti. Penso, inoltre, che lo sforzo messo in campo nel reperire i documenti dell'archivio di Stato sia un importante segnale a dimostrazione del fatto che la cultura costituisce davvero un volano per la valorizzazione di questo territorio».

La manifestazione – svoltasi nel pomeriggio di ieri alla presenza di numerose autorità civili e militari e allietata dalla banda della Reale accademia filarmonica di Gerace – si è aperta intorno alle 18 con l'arrivo della principessa Beatrice di Borbone. «Non si tratta della mia prima visita – ha detto la principessa -. Sono già stata a Mongiana un po' di tempo fa e quando sono andata via dissi al sindaco che sarei tornata e adesso sono qui. Il MuFar è un bell'esempio di quello che è stato fatto. Non mi aspettavo questa accoglienza, sono commossa. Grazie davvero a tutti». L'iniziativa, poi, è proseguita con i balli da parte degli alunni della scuola elementare e con la benedizione di monsignor Antonio Morabito, vescovo dell'ordine costantiniano di San Giorgio. Dopodiché la principessa è stata accompagnata all'interno per la visita al MuFAR, una sorta di “museo diffuso”, dotato al suo interno delle tecnologie più avanzate. «Abbiamo creato delle applicazioni – ha aggiunto Iorfida – e consegneremo ai visitatori un tablet che consentirà ai tanti visitatori di fruire di questi contenuti multimediali. Per me è un sogno che si realizza. Quella riguardante il museo, però, è solo una parte di finanziamento. L’altra parte è stata concentrata sugli scavi archeologici delle fonderie dove siamo rimasti sorpresi delle eccezionali scoperte che questi lavori ci hanno riservato, restituendoci strutture del passato di cui non immaginavamo nemmeno l’esistenza». In chiusura, la principessa ha fatto visita anche alla sala multimediale, ben attrezzata al suo interno e capace di mettere in luce tutto ciò che ruota intorno alla storia di Mongiana.