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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Anche quest’anno, come per le precedenti occasioni, il Wwf della provincia di Vibo ha aderito alla manifestazione “Urban nature 2020”, indetta a livello nazionale per celebrare la biodiversità custodita nei parchi, nelle ville e nei giardini dei comuni italiani. A giudizio dei rappresentanti dell’associazione ambientalista, si tratta di un «patrimonio verde da valorizzare e tutelare maggiormente, a beneficio della salute e della migliore qualità della vita dei cittadini».
Due le iniziative promosse in provincia, nel rispetto delle norme anti-Covid19, a cui se n’ è aggiunta una terza organizzata a Monasterace, nel Reggino, grazie alla recente inclusione dei territori della “Vallata dello Stilaro” nel Wwf vibonese. La prima si è svolta nel capoluogo, all’interno del Parco Urbano del quartiere Moderata Durant e ha visto la partecipazione di tante famiglie con bimbi al seguito, gli stessi che, sotto la guida di esperti del Wwf, sono stati coinvolti in stimolanti giochi sull’erba, con la messa a dimora finale di un alberello di ulivo, simbolo della natura mediterranea. Per l’occasione i volontari vibonesi, guidati dal nuovo responsabile, Guglielmo Galasso, hanno allestito uno stand per la promozione delle adesioni al Wwf e per illustrare le finalità della manifestazione. La seconda invece ha avuto come protagonisti gli attivisti del “Panda” di Serra San Bruno che, in collaborazione con l’associazione “Terre Bruniane”, hanno dato vita a una serie di attività nel vivaio “Rosarella” del Parco regionale delle Serre. Anche qui sono stati tanti i piccoli coinvolti in una serie di attività ludiche ed educative, iniziate con la pulizia dell’area prescelta, e proseguite con lezioni all’aperto sulla flora del territorio a cura di un esperto naturalista, o in divertenti attività manuali con l’argilla, a cui hanno fatto seguito proiezioni di filmati e una riflessione sul rapporto tra l’uomo e la Natura sempre più minacciata.
«Le aree verdi urbane - affermano i rappresentanti del Wwf - rappresentano un patrimonio comune che le realtà civiche (comitati, reti locali, Wwf e altre associazioni) intendono difendere e riscattare da fenomeni di degrado dovuti principalmente alla illegalità o a debolezze strutturali. Il degrado spesso è dovuto alla illegalità che minaccia l’integrità degli ecosistemi presenti nelle nostre città, come ad esempio la presenza di rifiuti e discariche, la mancanza di controlli, gli usi illegali - come depositi materiali - piante e strutture pericolanti o gli scarichi abusivi. Le debolezze strutturali che mettono a rischio la tutela della biodiversità urbana sono, invece, quelle riguardanti la mancanza di manutenzione del verde o dei manufatti; l’assenza di recinzioni e il libero accesso alle aree; le specie vegetali invasive. Proprio la manutenzione del verde cittadino continua ad essere un nervo scoperto delle nostre città che devono investire di più e con più continuità sulla gestione qualificata e non cronicamente “al ribasso” del verde di tutti».
Per gli ambientalisti «è indispensabile impegnarsi per far entrare la natura nelle scuole, costruendo spazi sicuri e naturali nei quali bambini e ragazzi possano sintonizzarsi con la natura, imparare da essa e costruire un futuro che dovrà per forza essere sostenibile. È questo l’obiettivo del progetto “Aule Natura” lanciato dal Wwf Italia».
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