Giovedì, 12 Agosto 2021 09:05

Il “Serre in festival” scommette su natura e cultura: trekking e Dante al centro della seconda giornata

Scritto da Redazione
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Il “Serre in festival” insiste, anche nella seconda giornata, nel progetto di «dare visibilità al territorio attraverso un contatto non mediato con la natura e di esaltare la cultura come strumento d’insegnamento senza tempo».

In mattinata, infatti, fari accesi sull’attività di trekking, partita da Santa Maria del Bosco e giunta fino a Mongiana. L’iniziativa è stata spiegata dal direttore del Parco delle Serre Francesco Pititto che ha messo in risalto le «caratteristiche dei boschi» e la «necessità di tutelarli». Le guide turistiche Domenico De Masi e Cosimo Angilletta hanno illustrato le specificità del percorso, rammentato l’«importanza delle escursioni dal punto di vista della salute e del rafforzamento del rapporto con il territorio».

Soddisfatti il presidente dell’associazione “Condivisioni” Bruno Censore e la coordinatrice del festival Maria Rosaria Franzè che hanno insistito sul «ruolo che può avere la montagna per lo sviluppo sostenibile e per la crescita, anche culturale, della comunità».

In serata, in piazza Azaria Tedeschi, è stata proposta l’analisi della “Divina Commedia” intesa come «opera immortale e sempre attuale e carica d’insegnamenti» attraverso un continuo richiamo di collegamenti fra quanto descritto da Dante Alighieri e l’epoca attuale, devastata dalla pandemia.

In particolare, le docenti Clara Grillo, Anna Solimini Vavalà, Loredana Marzullo e Laura Donatella La Polla hanno sviscerato il tema della «crisi individuale» che è frutto di «una condizione generale in cui possiamo riconoscerci» e che causa «sconvolgimenti anche psicologici», specificando che le soluzioni e le opportunità che possono nascere dalla crisi «possono non essere immediate». Ruolo centrale è stata affidato all’amore visto come fonte di «passione, ma anche di sofferenza», oltre che all’esigenza di «non far prevalere, oggi come ieri, l’irrazionalità». I Canti danteschi sono stati interpretati come monito e messaggio affinché sia adottata «una visione di lungo respiro» e sia dato spazio a meccanismi inclusivi.

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