Il corteo ha preso il via attorno alle ore 9.30 e, nonostante il cielo uggioso, ha visto la presenza di numerosi amministratori locali, tra i quali molti sindaci con la fascia tricolore, i parlamentari Censore, Caridi e Santelli, diversi consiglieri provinciali e regionali, gli ex presidenti delle province di Vibo e Catanzaro, Francesco De Nisi e Wanda Ferro,associazioni, sigle sindacali e tanti semplici cittadini. Il serpentone dei manifestanti, prima di avviarsi verso il Municipio, si è radunato nei pressi del Tribunale per poi percorrere un breve tragitto. A conclusione del corteo, proprio in adiacenza del palazzo municipale, ha preso la parola il primo cittadino Elio Costa, pronto – come per la totalità degli oratori che lo hanno seguito – ad evidenziare la necessità di mantenere la sede dell’Ufficio Territoriale del Governo a Vibo, la cui assenza, altrimenti, renderebbe vana qualsiasi altra funzione e carica, compresa – a parere dello stesso Costa – anche quella di primo cittadino.

Presenti anche molti studenti dei locali istituti scolastici ed i lavoratori della Provincia di Vibo, per una presenza stimata in oltre mille partecipanti al corteo. L’iniziativa, dunque, si è dimostrata utile non solo ad evidenziare la necessità di mantenere un presidio di legalità e sicurezza come è proprio la Prefettura, ma anche a mantenere alto l’sos per un territorio ormai soggetto ad un continuo e costante depauperamento. In conclusione, i sindaci presenti sono stati ricevuti dal prefetto Giovanni Bruno, al quale gli stessi primi cittadini, per bocca di Elio Costa, hanno dato anticipazione di un documento che domani gli esponenti delle diverse amministrazioni comunali sottoscriveranno all’unanimità e consegneranno poi proprio a Bruno.

Nell’atto, con il quale si chiede la modificazione del Dpr del governo per la riorganizzazione degli Uffici territoriale, si evidenziano tutte le criticità che quotidianamente minano la sicurezza a Vibo, come la presenza massiccia di clan di ‘ndrangheta, la sfida immigrazione con cui anche le coste del Vibonese hanno dovuto recentemente fare il conto e le altre numerose ragioni per le quali la soppressione della Prefettura rappresenterebbe un'ulteriore sconfitta per un territorio già divenuto da anni marginale.