Giudizio immediato dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro per Francesco ed Ezio Perfidio, padre e figlio di 59 e 35 anni, di Preitoni, frazione di Nicotera, coinvolti nell’indagine sull’omicidio di Stefano Piperno, il giovane ucciso a colpi d’arma da fuoco e poi bruciato in auto, il cui cadavere è stato rinvenuto il giorno successivo.

È quanto ha disposto, secondo l’Agi, il gip del Tribunale di Vibo, Giulio De Gregorio, che ha accolto la richiesta del pm Filomena Aliberti.

Nei confronti di Francesco Perfidio l’accusa è quella di distruzione di cadavere, mentre a Ezio Perfidio viene contestato pure l’omicidio aggravato dai futili motivi.

La vittima, di professione insegnante, avrebbe contratto con i due indagati dei debiti per delle cessioni di stupefacente. Prima dell’omicidio, inoltre, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stata una lite culminata poi con l’uccisione del giovane, freddato con un colpo d’arma da fuoco, esploso al torace il 19 giugno 2018 in una campagna di Preitoni.