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Si è svolto stamattina, a Limbadi, un sit-in davanti ai cancelli dell’azienda agricola di Maria Chindamo, l’imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello, scomparsa il 5 maggio 2016.
Alla manifestazione, secondo quanto riportato dall’Ansa, erano presenti i figli e il fratello della donna, della quale non si hanno più notizie da tre anni, quando all'ingresso della proprietà venne trovata la sua auto, col motore ancora acceso e con evidenti tracce di sangue. All'iniziativa era presenti anche Libera Calabria con il suo presidente don Ennio Stamile.
«Sono passati tre anni - ha detto il fratello di Maria, Vincenzo - da quando mia sorella è sparita e per noi andare avanti è molto dura. Vogliamo ricordare mia sorella e sensibilizzare tutti contro il muro di omertà che è stato eretto attorno a questa vicenda». Toccanti le parole della figlia di Maria Chindamo, Federica, che ha ricordato anche il padre Ferdinando Punturiero, suicidatosi un anno prima della sparizione della moglie. «Con la morte di mio padre e con la perdita anche di mia madre - ha detto la ragazza - ci è caduto il mondo addosso. Non smetteremo mai di lottare per ottenere verità e giustizia». Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale, Arturo Bova, per il quale il caso della sparizione della Chindamo è «legato alla gestione dei terreni della donna ed è connotato da una chiara matrice mafiosa».
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