Sale ancora, e raggiunge quota 25, il bilancio dei morti tra gli ex degenti della Casa di cura “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale. A perdere la vita è una donna di oltre 90 anni, ricoverata presso il reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, dove l’anziana era stata trasferita in seguito al focolaio che si è verificato nella Rsa chiaravallese per via dell’elevato numero di persone risultate positive al Coronavirus. Quella di oggi è la seconda vittima tra gli ex degenti nel giro di poche ore: nella giornata di ieri, infatti, un uomo di 92 anni di Guardavalle, centro della fascia ionica catanzarese, è deceduto al Policlinico universitario “Mater Domini” di Germaneto. Una vera e propria strage, insomma, per la quale non sono mancate le polemiche. Nelle scorse settimane, infatti, il titolare della struttura Domenico De Santis aveva puntato il dito contro «chi ci governa, a tutti i livelli» in quanto, a suo giudizio, sul “caso” della Rsa avrebbe fatto «solo proclami stando seduto su confortevoli poltrone». Dal canto suo, la Regione ha provveduto a revocare l’autorizzazione alla Rsa stessa, disponendo il divieto di nuovi soggiorni. La Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, inoltre, ha avviato un’indagine per cercare di fare chiarezza sulle morti della “Domus Aurea”.

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