Mercoledì, 29 Aprile 2020 09:12

“Spiaggia libera”, indagato per concussione e corruzione l’ex sindaco di Pizzo

Scritto da Redazione
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I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Vibo Valentia hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari - emesso lo scorso 27 aprile dalla locale Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Camillo Falvo - nei confronti di quattro persone, tra le quali Gianluca Callipo, già sindaco di Pizzo e Vincenzo Renda, noto imprenditore vibonese, entrambi ancora ristretti, perché anche loro arrestati nell’ambito della recente operazione “Rinascita-Scott” condotta dalla Dda di Catanzaro.

I due soggetti principali risultano indagati, a titolo di concorso, per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Gianluca Callipo risulta altresì indagato per i reati di tentata concussione e abuso d’ufficio, quest’ultimo in concorso, in relazione a distinte e separate condotte, con gli architetti Nicola Domenico Donato e Nicola Salvatore Vasta, rispettivamente, all’epoca dei fatti, dirigente tecnico e responsabile del Servizio Urbanistica del Comune di Pizzo.

L’atto notificato rappresenta l’epilogo di complesse e articolate indagini di polizia giudiziaria, anche tecniche, effettuate dai finanzieri, dirette e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Concettina Iannazzo.

Le indagini, secondo l'ipotesi accusatoria, hanno permesso di accertare «gravi e ripetuti illeciti che sarebbero stati commessi nel tempo dall’ex primo cittadino di Pizzo, in concorso con l’imprenditore, socio e amministratore di importanti villaggi turistici della Costa degli Dei nonché di una nota impresa di trasporti». L’inchiesta scaturisce da una denuncia presentata da un imprenditore di Pizzo, stanco - secondo i finanzieri - dei «continui soprusi dell’ex sindaco nel corso degli anni» il quale, «attraverso pressioni psicologiche e altre azioni indebite (tra cui l’invio di una pattuglia di polizia locale), abusando della sua qualifica e dei suoi poteri», intendeva «impedirgli il legittimo sfruttamento di una concessione demaniale relativa a un’area di spiaggia situata in località Savelli».

L’obiettivo finale che Callipo avrebbe voluto perseguire, a giudizio della Guardia di finanza, era quello di «costringere l’imprenditore napitino a dare o promettere tale sfruttamento in favore dell’imprenditore vibonese, in ottimi rapporti con il primo, titolare di un lussuoso Resort, in fase di costruzione, antistante l’area di spiaggia e quindi di assoluto interesse per la struttura ricettiva per consentire l’accesso al mare ai futuri clienti». La condotta dell’ex sindaco di Pizzo «non è stata portata a termine grazie alla resistenza del denunciante, che si è sempre opposto alle pressioni del pubblico ufficiale e dei suoi più stretti collaboratori, preferendo denunciare i fatti».

Le indagini, sempre secondo la Guardia di finanza, hanno inoltre «palesato, a carico dell’ex primo cittadino, la commissione di ulteriori reati, tra cui l’abuso d’ufficio, in concorso con altro pubblico ufficiale, per il rilascio di una concessione demaniale in favore di un altro villaggio turistico dello stesso comune, in spregio dei principi di pubblica evidenza e di imparzialità dell’azione amministrativa, evidenziando la sua propensione a servirsi delle funzioni, del proprio ruolo rivestito e dei propri dirigenti, al solo fine di favorire alcuni imprenditori “amici” a discapito di altri, oltre che di assicurarsi vantaggi elettorali con metodi clientelari».

Infine, sarebbe stata «appurata anche la capacità di Callipo di compiere in prima persona atti o di condizionare l’operato dell’ente locale, al fine di ricevere utilità oggettivamente apprezzabili, quali, ad esempio, l’assunzione di un parente presso la struttura ricettiva di Pizzo dell’imprenditore corruttore».

L’inchiesta rinforza le risultanze investigative emerse a carico di Callipo, per fatti ancora più gravi, nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott”. In relazione alle condotte accertate, infatti, la Procura di Vibo aveva avanzato richiesta di applicazione di misura cautelare dopo l’estate 2019. Richiesta non emessa in quanto sia Callipo - che per questa ragione si era dimesso dalla carica di primo cittadino - che Renda sono stati tratti in arresto proprio nel corso dell’esecuzione dell’operazione “Rinascita-Scott”. In seguito all’operazione, infatti, Gianluca Callipo, subito dopo il suo arresto, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco, che diventavano irrevocabili e successivamente, con deliberazione del Consiglio dei ministri, in accoglimento della proposta avanzata dal prefetto di Vibo Valentia e dal ministro dell’Interno, il consiglio comunale di Pizzo è stato dichiarato sciolto per accertate infiltrazioni della criminalità organizzata, con la conseguente nomina di una commissione di gestione straordinaria prefettizia, già insediata.

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