Mercoledì, 13 Maggio 2015 09:39

Soriano, un monumento in memoria di Filippo Ceravolo e delle altre vittime di mafia

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Sono trascorsi più di due anni, ormai, da quel 25 ottobre 2012, giorno in cui Filippo Ceravolo perse la vita ingiustamente sulla strada che da Pizzoni porta a Soriano.

La sua “colpa”, quella di trovarsi nel posto sbagliato ma, soprattutto, in compagnia della persona sbagliata. Filippo, infatti, aveva deciso di trascorrere un po' di tempo con la ragazza ma, al ritorno, ha commesso un errore che, purtroppo, gli è costata la vita. Nel rincasare, infatti, il giovane diciottenne ha chiesto un passaggio a Domenico Tassone. L'obiettivo dei sicari, dunque, che sono andati a colpo sicuro, era proprio Tassone ma nell'autovettura assieme a lui c'era anche Filippo che, dopo essere stato raggiunto da alcuni colpi di fucile, è stato trasportato allo “Jazzolino” di Vibo Valentia, dove i medici hanno fatto il possibile per cercare di salvargli la vita, ma il giovane, purtroppo, non ce l'ha fatta.

Da allora la famiglia Ceravolo sta portando avanti una battaglia per cercare di fare chiarezza sulla morte di Filippo e, soprattutto, per dare un volto a chi, quella maledetta sera, ha avuto il coraggio di uccidere un ragazzo, che ancora aveva tutta una vita davanti a sé. Di tempo, dunque, ne è trascorso, ma Soriano non ha mai dimenticato Filippo. Ne è prova l'inaugurazione, avvenuta nella giornata di ieri, di un monumento, situato nella centralissima via Giardinieri, dedicato a Filippo e a tutte le altre vittime innocenti della criminalità organizzata. Monumento, questo che l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Bartone, ha voluto far erigere proprio a testimonianza dell'affetto e della vicinanza che l'intera comunità ha sempre dimostrato nei confronti di una famiglia che, da più di due anni, lotta anche per far si che la memoria di Filippo non venga dimenticata come, invece, è accaduto per altri casi di giovani morti ammazzati ingiustamente. All'iniziativa erano presenti, oltre ai rappresentanti dell'amministrazione comunale, anche quelli della minoranza, i rappresentanti delle forze dell'ordine e l'associazione “Ammazzateci Tutti”, rappresentata dall'attivista Lia Staropoli. «Quella di Filippo – ha sottolineato il primo cittadino nel corso del suo intervento – è una morte che deve essere ricordata, ma deve soprattutto servire da monito a tutte le generazioni future affinché episodi come quello che ha visto protagonista Filippo non accadano mai più». Il monumento, realizzato dagli artisti Tonino Gaudioso e Antonio Montesanti e benedetto per l'occasione dal priore dei domenicani, padre Remigio, raffigura il volto in bronzo del giovane ucciso ingiustamente da mano ancora ignota, accompagnato dalla frase “Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta”. «Vorrei rivolgere un grazie a tutti voi per essere oggi qui presenti a questo importante avvenimento», ha detto Martino Ceravolo, papà di Filippo che, ancora una volta, ha chiesto che venga fatta giustizia per la morte del figlio: «Continueremo a lottare con tutte le nostre forze affinché sia dato un nome ed un cognome agli assassini di Filippo. Chi ha sbagliato deve pagare con l'ergastolo. Filippo non aveva colpe e aveva ancora tutta una vita davanti. Non ci stiamo dando pace. Ma non possiamo fermarci qui, andremo avanti perché il mio obiettivo è quello, prima o poi, di guardare in faccia i giustizieri di mio figlio». 

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