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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO - Le condizioni meteorologiche registratesi nella giornata di ieri non hanno di certo favorito i programmi dei turisti intenti a trascorre il lunedì dell’Angelo nella cittadina della Certosa. Negli anni passati erano infatti numerosi i visitatori giunti anche da fuori regione, per intrattenersi in allegre scampagnate tra le floride pinete delle Serre o con lunghe escursioni attraverso i sentieri di quelli che rimangono a tutti gli effetti alcuni dei boschi più caratteristici d’Europa.
Le presenze, questa volta, hanno però toccato il minimo storico e di certo la fitta grandinata registratasi nel pomeriggio, così come gli acquazzoni della mattinata, hanno aiutato poco il classico esodo di Pasquetta verso le amene montagne serresi. Ma nonostante la presenza contenuta di visitatori, quello che è avvenuto ieri nel Santuario regionale di Santa Maria del Bosco offre senza alcun dubbio uno spaccato concreto di quali siano le condizioni in cui versa attualmente la gestione delle migliori aree di interesse turistico, spirituale e culturale di Serra San Bruno.
Numerose autovetture, con a bordo decine di turisti, per tutto il corso della giornata, hanno potuto parcheggiare liberamente nelle strette vicinanze della suggestiva scalinata che conduce al Santuario e al Dormitorio di San Bruno, nel piazzale che, tra le altre cose, ha ospitato il 5 ottobre del 1984 anche la storica visita di Giovanni Paolo II. Le catene di delimitazione dell’area, comunque già da diversi giorni, sono state inspiegabilmente smontate, in maniera da permettere quindi il libero accesso nell'area anche ai mezzi non autorizzati. Le diverse comitive, forse avventori di qualche ristorante privato situato nelle vicinanze o forse semplici visitatori delle bellezze ambientali e spirituali che contraddistinguono il luogo, hanno quindi avuto la possibilità di dare vita per diverse ore ad una vera e propria sosta selvaggia, come se si trattasse magari dell’area parking di un frequentatissimo centro commerciale.
Malumori che quindi vanno ad assommarsi ad altri mugugni sollevati a Serra San Bruno già da tempo rispetto alla gestione del traffico veicolare. Basti pensare che, anche nella mattinata precedente, i residenti avevano dovuto arrendersi all’impossibilità di intrattenersi – in una splendida giornata di sole e di festa – su Corso Umberto I, che, piuttosto che essere adibito a zona pedonale, risultava liberamente aperto al traffico veicolare anche nella Santa domenica di Pasqua.
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