La vittima, un 39enne, già nel pomeriggio, era stata rintracciata in evidente stato di agitazione nelle campagne della località “Caminello”, proprio a San Vito. L’uomo, con varie ferite da taglio su tutto il corpo, è stato prontamente trasportato, per ricevere le prime cure, verso l’Ospedale Civile di Soverato, dove gli sono state diagnosticate lesioni guaribili nell’arco di 25 giorni. Ma, qualche minuto prima, alle forze dell’ordine giunte sul punto del ritrovamento, avrebbe riferito di essere stato aggredito da due persone – secondo le prime indiscrezioni – armate di accetta e di una pistola.

Gli aggressori risultano già noti alle forze dell’ordine: Domenico Pirrò, classe 1975 di Montepaone, e Carmelo Sannà, classe 1972 di Gerocarne, dai quali la vittima, secondo il suo racconto, sarebbe riuscita a fuggire contattando poi telefonicamente i carabinieri.

Proprio i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Soverato, con l’efficace e puntuale collaborazione di quelli della Compagnia di Serra San Bruno, hanno subito avviato le indagini, riuscendo a rintracciare i due aggressori mentre erano in procinto di fare rientro, separatamente, ognuno alla propria abitazione. I due sono stati prima interrogati nella sede della Stazione dei Carabinieri di Soverato ed in seguito condotti presso la casa circondariale di Siano a Catanzaro, dove sono reclusi al momento in attesa di convalida del procedimento di arresto. I reati imputati sono quelli di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, lesioni gravi, porto abusivo d’arma da fuoco e da taglio.

Alla base del tentato omicidio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, un presunto credito di circa 7mila euro vantato dai due aggressori nei confronti della vittima e, pare, relativo a questioni lavorative interconnesse tra i tre.