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«Mia figlia non si sarebbe mai suicidata. Era una ragazza piena di vita e di ambizioni. Voglio solo scoprire la verità e che giustizia sia fatta». A rilasciare queste dichiarazioni nel corso di un’intervista a “La vita in diretta” è la madre di Annamaria Sorrentino, la 29enne napoletana che, il 16 agosto scorso, è precipitata dal balcone di una casa vacanza di Parghelia, nel Vibonese, dove la giovane si trovava in compagnia del marito e altre due coppie di amici, tutti sordomuti. A causa delle gravissime ferite riportate in seguito alla caduta, la 29enne è deceduta dopo due giorni di agonia.
I familiari, però, non si danno pace e non credono che Annamaria possa essersi suicidata. «Così dicono - racconta il fratello Gennaro dalle pagine del settimanale “Giallo” – ma non credo a una sola parola pronunciata da chi era presente in quella casa. Oltre al marito di mia sorella, c’erano altre due coppie di amici, anche loro sordi, con i rispettivi figli. Mi sorprende che nessuno abbia visto nulla. È impossibile. Mia sorella, non mi stancherò mai di dirlo, non si è uccisa. Una che ha già pianificato di uccidersi - prosegue Gennaro – non ha certo voglia di andare in giro e fare la turista. Prima di morire, aveva perfino pubblicato sul suo profilo “Facebook” un messaggio con il quale augurava a tutti un “buon Ferragosto”. In quella casa giù in Calabria è successo qualcosa che ancora non sappiamo. Spero che la polizia possa approfondire meglio tutto quello che è successo. Mia sorella aveva dei lividi: quando e come se li è procurati? Sono certo che non siano la conseguenza della caduta. E poi ci sono i vicini che hanno testimoniato di aver sentito mia sorella chiedere aiuto. Non cerchiamo vendette, vogliamo solo la verità e sapere come è morta Annamaria».
Per quel che riguarda le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo, gli uomini della Squadra mobile hanno già sentito il marito della 29enne e i vicini ma, almeno per ora, non ci sarebbe alcun indagato. Il giorno prima della tragedia, alle prime ore del mattino, una pattuglia dei carabinieri era intervenuta proprio all’interno della casa dove soggiornavano Annamaria e il marito, in quanto i vicini avevano segnalato una lite furibonda.
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