Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
I siti di archeologia industriale affidati alla gestione del Parco delle Serre (MuFar e Reali Fonderie Borboniche) hanno riscontrato, nel corso dei mesi estivi, una notevole affluenza in termini di visitatori. Il Museo della Fabbrica d’Armi e le Fonderie Borboniche, recentemente inaugurate, sono stati ammirati da un grande pubblico di turisti e semplici visitatori che non conoscevano la ricchezza e la bellezza di uno dei patrimoni più importanti del Meridione, considerato dagli storici uno dei luoghi simbolo dell’Unità d’Italia. La trama narrativa del Museo e la possibilità di visitare le antiche Fonderie hanno immerso il visitatore in un viaggio immaginario nella storia e nella cultura a cavallo tra il 1771 e il 1875. Vedere come veniva lavorato il ferro, come vivevano gli operai, riscoprire antichi suoni e la quotidianità di quel tempo: questo è stato possibile grazie a un lavoro sinergico col Parco delle Serre che ha implementato i servizi del museo diffuso di cui fa parte tutto il paese delle Reali Ferriere, dove ogni casa, ogni elemento sono tessere di un domino che ha come minimo comune denominatore la riscoperta della storia di quello che, per un certo periodo di tempo, rappresentò uno dei polo siderurgici di produzione bellica e civile più importanti in ambito europeo. MuFar e Fonderie Borboniche sono a disposizione di turisti e visitatori che vorranno tuffarsi nel passato e vivere una esperienza unica, a contatto con i secoli e la vita di uno dei periodi storici più affascinati e maggiormente controversi della Storia d’Italia.
Soddisfazione è stata espressa dal commissario straordinario dell’Ente di tutela ambientale Giuseppe Pellegrino: «Il grande successo di pubblico al museo e ai siti archeologici è un risultato straordinario che ricorda quanto il patrimonio culturale, insieme a quello naturalistico, costituisca un aspetto fondamentale per il l’Area protetta della Regione Calabria. La grande affluenza di visitatori è un dato che premia il lavoro fatto in questi mesi ed è sicuramente un segno di uno sviluppo futuro positivo volto ad una ulteriore valorizzazione che vedrà, tra le altere cose, una serie di iniziative di grande qualità».
Nate nel 1771 sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, ma entrate a regime dieci anni dopo, le ferriere di Mongiana furono prevalentemente adibite alla produzione bellica e attive nel campo dell’ingegneria civile. Dai loro altiforni, infatti, uscirono i ponti sospesi di ferro sui fiumi Garigliano e Cadore (i primi nella Penisola, 1825-28), così come pure le rotaie della prima tratta ferroviaria italiana Napoli-Portici (1839).
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