Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Vibo, Pia Sordetti, ha dichiarato il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di Fioravante Schiavello e Francesca Turano, entrambi dipendenti dell'Asp di Vibo, a cui la Procura contestava il reato di truffa aggravata.

Schiavello era difeso dall’avvocato Vincenzo Albanese e Turano dall'avvocato Giovanni Vecchio.

Il fatto si riferisce ad alcune indagini dei carabinieri partite dopo una denuncia anonima relativa all'attività di docenza in un corso di formazione professionale per la qualifica di operatore socio sanitario. L'ipotesi accusatoria della Procura era di aver prestato l’incarico durante un periodo di assenza dall’impiego dell'Asp per infortunio sul lavoro. L'accusa presupponeva l'aver simulato una malattia per trarre in inganno l’Asp e ottenere, così, un indebito profitto dal “lavoro” di docenza. Il Gup ha però ritenuto le ipotesi accusatorie non valide, anche perché l'incarico di docenza è stato regolarmente autorizzato con deliberazione dell’asp di Vibo Valentia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 53 del D.lgs. N. 165/2001 ed è stato svolto al di fuori dell’orario di lavoro. Nel periodo in questione inoltre Schiavello aveva realmente subito un infortunio certificato dal pronto soccorso e dall’Inail per un incidente stradale ma non era in malattia e, per di più, le certificazioni mediche hanno attestato che l'attività di docenza non poteva pregiudicare lo stato di salute per il rientro in servizio.