Martedì, 20 Febbraio 2018 20:33

Guerra tra Gal, il presidente del “Monte Poro”: «Si attende sentenza definitiva sul merito del ricorso»

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

In riferimento a quanto pubblicato il 18 febbraio 2018 riguardante la sentenza del Consiglio di Stato relativa alla richiesta di sospensiva del Cogal "Monte Poro-Serre vibonesi" (al decreto della Regione Calabria per la selezione dei Gal e dei piani di sviluppo locali programmazione 2014-20 del mese di ottobre 2016) e il conseguente "canto" di vittoria del sindaco di Gerocarne, nonché, presidente del Gal “Terre vibonesi”, occorre sottolineare che siamo ancora all'inizio, vale a dire, non c'è ancora la data dell'udienza e la sentenza definitiva sul merito del ricorso.

È su questo punto che il Cogal insisterà per far emergere le storture, connivenze e complicità della Regione Calabria attraverso il titolare dell'assessorato all'agricoltura, Mario Oliverio, nonché governatore della Calabria, che in stretta combutta con Brunello Censore colleghi di corrente politica all'interno del Pd, hanno consumato ai danni dello stesso Cogal e mi permetto di dire ai danni del territorio vibonese; dopo un anno e mezzo dall'assegnazione dei finanziamenti comunitari, non è stato speso un solo euro per attuare il Piano di sviluppo locale destinato allo stesso territorio.

Questi sono fatti e non parole, che prescindono da ogni procedura amministrativa e giudiziaria.

A tal proposito voglio ricordare, che il Cogal ha presentato sui fatti che riguardano i finanziamenti destinati dalla programmazione 2014-20 al territorio vibonese, denuncia penale alla procura della Repubblica, nonché segnalato, all'Anac (Agenzia nazionale anticorruzione) circostanziati motivi per ritenere che al Gal "Terre vibonesi", siano stati assegnati finanziamenti comunitari, programmazione 2014-20 in modo "illegittimo" da parte della Regione Calabria.

Attenderemo dunque con serenità quanto stabilirà il Consiglio di Stato sulla vicenda, convinti di aver fatto tutto quello che era necessario al fine di fare chiarezza su una vicenda che ha dell'incredibile, vale a dire che a un partenariato pubblico-privato, previsto dal regolamento comunitario e dal successivo bando della Regione Calabria per selezionare i Gal (gruppo di azione locale) e i rispettivi piani di sviluppo locale, viene assegnato, con evidenti punteggi di favore al Gal "Terre vibonesi" contro il Cogal "Monte Poro-Serre vibonesi".

Per dimostrare quanto sosteniamo basta ricordare soltanto due criteri previsti dalla griglia di valutazione e come questi sono stati assegnati dalla commissione di valutazione: 1) capacità di gestione finanziaria e amministrativa; 2) sulla cooperazione interterritoriale e transnazionale.

Ebbene sul primo punto al Gal "Terre vibonesi" viene assegnato il massimo del punteggio, al Cogal "Monte Poro-Serre vibonesi" con venti anni di esperienza il punteggio minimo.

Da rammentare, che i programmi attuati dal Cogal "Monte Poro-Serre vibonesi", hanno registrato la realizzazione del 98-99% in termini di obiettivi e spesa rendicontata, rapportata alle previsioni dei programmi presentati ed approvati.

Sul secondo punto, cooperazione, al costituendo Gal "Terre vibonesi", si attribuisce il massimo del punteggio, sulla base di una semplice dichiarazione, di presentare successivamente una proposta di progetto di cooperazione, al Cogal, viene assegnato il minimo del punteggio pur avendo presentato ben due accordi di partenariato con altri territori rurali appartenenti all'Unione Europea, e nonostante la documentata esperienza in questo campo, che attesta risultati sia per ciò che riguarda gli obiettivi previsti, sia per quanto attiene la spesa, 99%.

Questi sono fatti che non possono essere nascosti o sottaciuti.

Dal mio punto di vista, senza la presunzione di avere "il verbo" in tasca ma convinto, che la mala politica ha colpito ancora, quella che fa capo al principio del "possesso proprio" del danaro pubblico, al "diritto del parlamentare e il consigliere regionale di turno" , leggasi, "i finanziamenti arrivano se lo voglio io, in cambio di voti e consenso elettorale a favore neanche del partito di appartenenza ma della "mia personale" corrente politica.

Questa è la politica che ha gettato il territorio del Vibonese in fondo al baratro, ahimè, purtroppo senza ritorno, se non si spazza via la mediocrità politica, l'opportunismo e la pochezza di tanti amministratori locali, la rassegnazione e l'indifferenza sociale, se la legalità non è la sola regola, la mafia inesistente perché lo Stato è l'unica garanzia a tutela dei cittadini.

Per concludere, ammettiamo per ipotesi, che la Regione Calabria, ha fatto tutto bene, è stata imparziale e ineccepibile nell'assegnare i punteggi al Gal “Terre vibonesi” capofila il comune di Gerocarne e che lo stesso aveva tutti i requisiti, per avere assegnato il finanziamento comunitario per attuare il Piano di sviluppo locale per come previsto dall'avviso pubblico della stessa Regione, c'è però un punto incontrovertibile e indiscutibile, quale?

Il fatto che, l'avviso pubblico della Regione Calabria, per selezionare i Gal e le loro proposte di Piano di sviluppo locale, prevede che, entro trenta giorni dal decreto di assegnazione delle risorse finanziarie, lo stesso partenariato o Gal, deve avere una sede operativa in un comune ricadente nel territorio di riferimento e che entro sessanta giorni dallo stesso decreto, il partenariato si deve costituire in un Gal (Gruppo azione locale) rispettando gli stessi requisiti previsti dallo stesso avviso pubblico.

Orbene, della sede ad oggi si sa, che si trova nel Comune di Spilinga in via della Resistenza senza numero civico, vuota e senza, da quanto risulta, contratto di locazione tra il Gal "Terre vibonesi" e lo stesso comune di Spilinga; per quanto attiene la costituzione del Gal entro i 60 giorni, risulta che, lo stesso Gal si è costituito con quattro comuni di numero contro il 40% del territorio (venti Comuni), e 8 aziende private, che nulla hanno a che fare con la rappresentanza del tessuto economico locale.

Paolo Pileggi
presidente del Cogal Monte Poro-Serre vibonesi

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