Lunedì, 06 Aprile 2020 17:17

Coronavirus, ok al Decreto scuola. Tutti ammessi alla maturità ma «non ci sarà nessun 6 politico»

Scritto da Redazione
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È stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri il Decreto scuola (si attende comunque il testo definitivo), la cui bozza era stata diffusa nei giorni scorsi e che riguarda le nuove disposizioni rispetto alle modalità di chiusura dell’anno scolastico, compresi gli esami per le scuole secondarie di primo e secondo grado.

Come anticipato dal ministro Azzolina già ieri sera alla trasmissione “Che tempo che fa” tutti gli alunni saranno ammessi agli esami ma non ci sarà «nessun 6 politico». La decisione dell’ammissione deriva dal fatto che non si ha «la certezza matematica di essere arrivati al 100% degli studenti con la didattica a distanza. Se ci fosse anche un solo studente a cui non è stato garantito il diritto costituzionale all’istruzione, io devo dargli una possibilità». Ma il ministro garantisce che non ci sarà alcun 6 politico e che il percorso di studi riguarda quanto fatto nei 5 anni non negli ultimi mesi. Molto importante nella valutazione anche il percorso della didattica a distanza.

Per quanto riguarda il persistere o meno dell’emergenza sanitaria sono due gli scenari previsti: ripresa delle lezioni in presenza entro il 18 maggio, oppure, come è più probabile, che gli studenti per quest'anno non tornino più in classe.

Nell'ipotesi in cui non si tornasse in aula entro il 18 maggio l'esame di terza media verrà sostituito con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, integrando la stessa con uno specifico elaborato redatto dallo studente che è candidato all'esame. 

Nel caso del rientro in classe il 18 maggio, per quanto concerne l’esame di Stato si parte con il tema di italiano, una prova nazionale uguale per tutti. La seconda prova scritta invece «non sarà a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinché sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell'anno scolastico». Le commissioni saranno fatte da professori interni più un presidente esterno.

L’altra ipotesi è invece quella che non prevede il rientro a scuola. Come dichiarato dal ministro e contenuto sempre nella bozza «se non si tornasse a scuola gli esami saranno svolti con un’unica prova, orale. Dipenderà dall’evoluzione della pandemia nelle prossime settimane, ma l’importante, ribadisce, è che si garantisca un esame serio».

Possibile anche la conferma, per l'anno scolastico 2020/2021, dei libri di testo adottati per l'attuale anno scolastico. Fermo restando «i limiti e le restrizioni» sullo svolgimento di tutte le prove stabilite dalle procedure concorsuali, durante lo stato di emergenza, il Ministero dell'istruzione può bandire i concorsi per l'assunzione di personale docente ed educativo per i quali possegga le necessarie autorizzazioni, (come previsto dalla bozza). Via libera, sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell'Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell'estate del 2019 da "Quota 100". Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratterebbe di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.

Se confermato sempre quanto emerso nella bozza la novità sarà che quest’anno non verranno aggiornate le Graduatorie d’Istituto per gli insegnanti. Pur presentando le domande le stesse avranno validità a partire dall’anno successivo (2021-22) e il reclutamento dei supplenti potrebbe avvenire con le graduatorie attualmente vigenti.

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