Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Che gli enti comunali non godano di una vita finanziaria facile è cosa risaputa. Altrettanto noti, però, risultano i timidi tentativi da parte delle amministrazioni di avviare azioni di risanamento dei bilanci che col tempo piuttosto che rientrare dal disavanzo vedono allargarsi i confini. La critica mossa da parte di un imprenditore del luogo è che il sistema appare sempre lo stesso: cercare di ripianare attraverso l’alienazione di beni comunali che alla fine non fanno altro che diventare mere voci di bilancio piuttosto che reali entrate, come nel caso del “mercato coperto” serrese già messo in vendita dal Comune al prezzo di 400mila euro (base d’asta). Cifra che ha rappresentato solo una tessera da inserire in bilancio data l’asta andata deserta.
Nella medesima situazione persistono anche altri immobili inutilizzati da parte del Comune che potrebbero essere venduti piuttosto che lasciati in uno stato di abbandono, come ad esempio l’immobile dell’ex Pretura di via Vittorio Emanuele III, dichiarato in parte inagibile. Allo stato attuale dunque, la sintesi uscita dall’ultimo consiglio comunale, e sottolineata dal primo cittadino Tassone, è che «c’è un disavanzo che ammonta a circa 1 milione e 800mila euro. Non riusciamo a risanare il bilancio».
Ad esprimersi in merito alla crisi finanziaria che sancisce la situazione di predissesto del Comune di Serra San Bruno è stato l’imprenditore serrese Vince David Muzzì: «La mia impressione è che se si tratti di una mancanza di volontà. Rispetto al piano di alienazione dei beni vorrei capire se le cifre stimate risultano da una relazione veritiera o piuttosto sono solo numeri a caso da inserire in bilancio. L’acquisto della struttura del “mercato coperto”, a partire da una base d’asta di 400mila euro – ha continuato Muzzì – appare più una cifra utilizzata come espediente finanziario di previsione di una possibile entrata che una stima reale. Nessuno mai si sognerebbe di investire quella cifra a Serra San Bruno, considerando anche gli interventi di ristrutturazione interni che di conseguenza andrebbero fatti». Nello specifico, Muzzì chiede che le stime dei beni alienabili vengano fatte secondo criteri oggettivi di valutazione, al fine di stimolare realmente la voglia di acquisto senza apparire sempre e soltanto mere voci di bilancio. «La potenzialità di attrazione turistica di un Comune come Serra San Bruno non ha bisogno di essere ribadita ulteriormente. Io, insieme ad altri investitori esteri con i quali ho avuto un confronto in merito, sono pronto a contribuire attraverso l’acquisto di beni alienabili, ma in tutto questo devo avere la possibilità di farlo, partecipando ad una gara che non vada puntualmente deserta a causa di sovrastime che ad oggi rappresentano, a mio avviso, solo numeri». Dunque, stando alle parole di Muzzì, ci sarebbero diversi acquirenti interessati ad investire a Serra San Bruno, imprenditori locali ed esteri che credono nelle potenzialità della cittadina della Certosa e che vorrebbero dare il proprio contributo in termini di servizi soprattutto nell’ambito turistico. Imprenditori dunque che, acquistando i beni inutilizzati del Comune, potrebbero inoltre contribuire a dare più ampio respiro a un bilancio comunale che non riesce a vivere più di espedienti, a soccorso del quale potrebbe arrivare l'approvazione di un “piano di riequilibrio” che potrebbe durare un ventennio.
Leggi anche:
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno