Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il decreto regionale n.162 del 13 settembre 2012 approvava lo studio di fattibilità per la riconversione dell’ex P.O. di Chiaravalle C.le in Casa della Salute.
Un provvedimento discusso, determinato dalla riorganizzazione della rete di assistenza territoriale operata dall’allora presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, che già da due anni prima si era insediato alla carica di Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dal debito sanitario della Regione Calabria. Quella di Chiaravalle era stata pensata, dunque, come l’unica Casa della salute in tutto il catanzarese, quattro invece sarebbero nate nel cosentino (Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano e Cariati), una nel crotonese (Mesoraca), due nella provincia di Reggio (Scilla e Siderno) e nessuna in quella di Vibo. Proprio riguardo alla nuova Casa della Salute di Chiaravalle, con delibera n. 2137 dell’8 agosto precedente, l’Asp di Catanzaro aveva definito il quadro tecnico-economico del progetto, dal quale si evincevano costi previsti per la riconversione dell’ex-ospedale ammontanti a ben 8.100.000 euro di spese (ripartiti in 4.849.627 euro per opere civili ed impiantistiche, 145.488 euro in oneri per la messa in sicurezza e ulteriori 3.104.883 euro annoverati come somme a disposizione per le altre spese, compresa quella per l’acquisto di attrezzature).
A distanza di quasi tre anni, quello che dal management sanitario viene definito come «il più importante progetto per la sanità del territorio che va dal basso ionio alle preserre», pare sia destinato finalmente a prendere corpo. E nonostante i potenziali utenti stanziati nell’hinterland chiaravallese continuino a mantenersi scettici sulla sua effettiva realizzazione, pare che l’apertura dei primi cantieri per la riqualificazione del “San Biagio” si faccia sempre più vicina. L’obiettivo è infatti quello dello sfruttamento completo dei fondi europei in scadenza al 31 dicembre 2015. Tuttavia la riconversione dell’ex ospedale civile di Chiaravalle, i cui servizi vennero sospesi all’inizio del 2011, è già partita. Nella struttura, infatti, di recente si sono insediati nuovi medici di base, pronti a collaborare con gli specialisti ed il resto del personale già presente in pianta organica. Importante anche l’avvio del corso di formazione-azione che da circa un mese sta coinvolgendo un centinaio degli operatori socio-sanitari del territorio, affidato a Guido Giarelli (direttore dell’Osservatorio Regionale sulla Salute del Cittadino dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro) e a Maurizio Rocca (Direzione sanitaria Asp di Catanzaro). La formazione – dal costo di 60 mila euro – dovrebbe durare un anno.
Contrariamente al giudizio della comunità, il progetto della Casa della Salute, sta dunque coinvolgendo positivamente gli operatori del settore. Tanto che, secondo il manifesto promozionale, la struttura dovrebbe divenire il punto di riferimento fondamentale per la salute degli abitanti residenti nei dodici comuni annoverati nel bacino di riferimento: oltre a Chiaravalle stessa, Argusto, Cardinale, Cenadi, Centrache, Gagliato, Olivadi, Palerminiti, Petrizzi, San Vito sullo Jonio, Satriano e Torre di Ruggiero, per un bacino di utenza di 20.524 abitanti (di cui il 22% ultra sessantacinquenni).
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