Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
On the news di sabato 29 marzo, a partire dalle ore 10.00 sulle frequenze di Rs98, avrà ospite in studio Rita Tassone. La signora Tassone - alla quale, tempo fa, fu diagnosticato un sarcoma osseo - racconterà in diretta la sua particolare esperienza. Quando tutto sembrava volgere al termine, dopo tre interventi chirurgici e continue cure, Rita - costretta ad una degenza di circa tredici anni - incontra in maniera del tutto fortuita Fratel Cosimo.
Rita Tassone, dopo 25 anni, miracolata ai piedi della Madonna dello Scoglio, porterà agli ascoltatori di Rs98 proprio la straordinaria esperienza di cui è stata protagonista, perché «evangelizzare è raccontare la tua testimonianza personale».
Segui la trasmissione anche streaming all'indirizzo: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/
Il gup distrettuale di Reggio Calabria ha pronunciato ieri il verdetto con rito abbreviato sul caso dell’omicidio di Damiano Vallelunga, boss delle Serre vibonesi, ucciso a Riace nel 2009. La sentenza - riguardante una vicenda cruciale della decennale Faida dei Boschi - pronunciata nell’ambito dell’operazione “Confine”, avviata nell’agosto del 2012 per far luce sull’omicidio, ha deciso la pena all’ergastolo per Angelo Misiti (residente a Stignano) ritenuto l’esecutore materiale dell’attentato. Le altre pene minori sono state di 8 anni di reclusione per Luigi Vallelonga (di Campoli di Caulonia) e Cosimo Franzè (di Caulonia); 6 anni e 8 mesi per Domenico Ruga (di Monasterace); 6 anni e 4 mesi per Bruno Vallelonga (di Monasterace); 6 anni per Renato Comito (di Caulonia); 4 anni ed 8 mesi per Vincenzo Franzè (di Caulonia); 2 anni ed 8 mesi per il collaboratore di giustizia Michael Panaija (di Placanica). Assolto invece Piero Vallelonga (di Stilo) Tutti i Vallelonga sono cugini dello stesso defunto boss Damiano Vallelunga, ritenuto il capo indiscusso del clan dei “Viperari”. L'accusa era sostenuta dai pm Nicola Gratteri e Sara Ombra. Parti civili nel processo figuravano la Provincia di Vibo Valentia ed i Comuni di Serra San Bruno, Stilo, Caulonia, Monasterace e Riace.
C'è anche l'omicidio del boss di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, tra le accuse contestate dalla Dda di Reggio Calabria a 19 persone coinvolte nell'operazione "Confine" per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. Oltre che per l'omicidio Vallelunga, avvenuto a Riace il 27 novembre 2009, i pm Gratteri e Ombra nella richiesta avanzata al Gup hanno formulato accuse per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. In particolare, il rinvio a giudizio è stato chiesto per: Agostino, Bruno, Piero e Luigi Vallelonga, di Campoli, frazione montana di Caulonia (figli di Gianni Vallelonga, ucciso nella montagne tra le Serre e Stilo il 21 aprile 2010);
Si tornerà al voto prima del previsto a Cardinale. Il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ha sospeso infatti il Consiglio comunale della cittadina delle pre-serre calabresi in seguito alla presentazione delle dimissioni firmate da ben sette dei dodici componenti dell’assise. A rassegnare le dimissioni sono stati i consiglieri di maggioranza Nicola Mantello, Rosalba De Fazio e Lina Mammone e per la minoranza Pino Marra, Cosimo Mantello, Catiuscia Mazza e Ivan Posca. Spetterà ora allo stesso Prefetto nominare un commissario prefettizio, che secondo le prime indiscrezioni sarà il viceprefetto aggiunto Domelia Ruffini, che amministrerà Cardinale fino alla data delle prossime amministrative. L’ormai ex-primo cittadino Orlando, che vinse le elezioni del 2009 a capo di una lista civica, potrà ripresentarsi in quanto sindaco per un solo mandato.
Ci sarebbero anche i presunti assassini di Damiano Vallelunga tra le sedici persone arrestate questa mattina in un blitz condotto dai Carabinieri e dalla Polizia, coordinato dalla Dda di Reggio, nei confronti di presunti affiliati alle cosche Gallace, Ruga, Leuzzi, operanti nei comuni di Guardavalle, Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano. Il capo indiscusso del clan dei "Viperari" fu freddato il 27 settembre 2009 di fronte al Santuario dei Santi Cosma e Damiano, a Riace. Ed è stato proprio quell'omicidio a riaccendere la "faida dei boschi". Gli arrestati, accusati a vario titolo di omicidio, associazione mafiosa e altro, sono: Vincenzo Gallace di Guardavalle, Renato Comito di Caulonia, Cosimo Franzé di Caulonia, Vincenzo Franzé di Caulonia, Antonio Leuzzi di Stignano, Cosimo Leuzzi di Stignano, Angelo Misiti di Stignano, Salvatore Papaleo di Monasterace, Domenico Ruga di Monasterace (irreperibile), Andrea Sotira di Stignano, Cosimo Spatari di Placanica, Luca Spatari di Riace, Agostino Vallelonga di Fabrizia, Bruno Vallelonga di Monasterace, Damiano Vallelonga di Mongiana, Luigi Vallelonga di Caulonia, Piero Vallelonga di Caulonia.
BROGNATURO - Nel Vibonese la tornata elettorale amministrativa ha toccato tredici comuni, tra cui due nel territorio delle Serre: Spadola e Brognaturo. In quest'ultimo comune la suspence non ha tradito le attese della vigilia, infatti è stato un vero e proprio testa a testa quello che ha portato alla vittoria Giuseppe Iennarella, che a capo della lista “Ancora insieme per Brognaturo” ha superato per 25 voti la sfidante Maria Carmela Mangiardi, candidata della lista numero 2, “Rinnovamento e crescita”. A far parte dell’assise cittadina saranno Nicola Rizzo (46 preferenze), Antonio Papa (42 preferenze), Cosimo Nicola Papa (51) e Massimiliano Bruno Tassone (69), oltre allo stesso sindaco Iennarella. Ad occupare i banchi dell’opposizione, invece, saranno Mangiardi e Bruno Papa (68). Risultato prevedibile, invece, a Spadola. Nel paese della Minerva a contendersi la fascia di primo cittadino c’erano l’uscente Giuseppe Barbara e lo sfidante Nicola Rocco Tassone.
Chi abbia avuto modo di conoscerlo, non può non ricordarsene. Mastru Cuosmu è quello che si può definire il Mastro serrese per antonomasia, il suo famoso e sempre presente mezzo sigaro stretto tra le labbra sempre sorridenti. Lo scandire del tempo, la musicalità di chi racconta dando il giusto tempo e la giusta ritmica al discorso, sapendo bene quali siano i tempi della vita. Perché, e questo ve lo dico per esperienza personale diretta, lo scalpellare va fatto a ritmo, come in una passata di zampogna. Il battere della mazzetta, o la raspa come se fosse uno “zuco”. Il nostro Mastru Cuosmu poi, è un direttore d’orchestra, e da quel poco che le foto possano rendere omaggio, potete ammirare il pregio e il gusto dell’ultimo scalpellino. L’ultimo dei “ mohicani” di questa oramai mia ossessionante “Mastranza di la Serra”
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