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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Un triangolo “bianco” che sviluppa i suoi vertici fra Vibo, Reggio e Milano. A scoprire gli altarini di una rete di portata nazionale finalizzata allo spaccio di cocaina nella città meneghina, sono stati - all’alba di questa mattina - gli uomini del Ros dei Carabinieri impiegati nella maxi-operazione “Tamburo”. Le indagini coinvolgono al momento 13 soggetti, tutti pregiudicati, contigui alle cosche dei Mancuso di Limbadi, ai Barbaro-Papalia di Platì e agli Ursino-Macrì di Siderno.
I 13 arresti, eseguiti in seguito all’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Milano, Luigi Varanelli, su richiesta del sostituto procuratore distrettuale antimafia, Piero Basilone, sono stati messi a segno fra le province della stessa Milano, Padova e Catanzaro. Secondo l’inchiesta la nuova rete costituita per lo smercio della cocaina direttamente dalla Calabria alla Lombardia, si era formata di recente in seguito allo smantellamento determinato dall’operazione “Crimine-Infinito”, che aveva fatto luce sulle relazioni fra ‘ndrangheta calabrese e le collegate cosche del milanese. Il 5 luglio 2010 le indagini culminarono nell’arresto, e successiva condanna, di oltre 300 persone colpevoli a vario titolo di omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, ostacolo del libero esercizio del voto, riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite quali corruzione, estorsione ed usura: tutti reati resi possibili in forza dell’associazione per delinquere di stampo mafioso.
GEROCARNE - L'hanno freddato stamattina nei pressi della sua abitazione, in contrada Comunella, tra Gerocarne e la frazione Ariola, dove era agli arresti domiciliari perchè coinvolto in una vasta operazione antidroga. Antonino Zupo, 31 anni, è stato ucciso in un agguato avvenuto intorno alle 11. Il suo nome figurava tra le 39 persone arrestate nel gennaio del 2011 dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia nell'ambito dell'operazione "Ghost", che ha fatto luce su una fitta rete di trafficanti di cocaina e marijuana che aveva base operativa a Gerocarne. Zupo era considerato dagli inquirenti il braccio destro di Piero Sabatino, ritenuto a sua volta l'elemento di vertice dell'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.
Di seguito la nota della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno relativa agli arresti per droga effettuati ieri sera.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno (VV), ieri sera 31.07.2012, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, DEMARZO Pasquale (foto, a destra), nato a Vibo Valentia (Vv) il 06.04.1984, residente a Dasa’ (VV), celibe, disoccupato, pregiudicato e RACCO Raffaele (foto, a sin.), nato a Vibo Valentia (VV) il 27.01.1970, residente a Winterthur (Svizzera) e domiciliato ad Acquaro (VV), coniugato, impiegato, per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.SERRA SAN BRUNO - I Carabinieri del Nucleo radiomobile, agli ordini del maresciallo Rosario Scala, hanno tratto in arresto D.M.P., ventottenne di Vibo Valentia già noto alle forze dell'ordine, e R.R. quarantaduenne anch'egli proveniente dalla città capoluogo. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, gli agenti, nel corso di un normale controllo, hanno rinvenuto, in una Fiat Croma, tre involucri contenenti 1.50 grammi di cocaina ciascuno, molto probabilmente destinati al mercato della droga. Al momento, i due sono agli arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima che si terrà nella giornata odierna.
Poliziotto in servizio al commissariato di Gioia Tauro arrestato dai colleghi durante la notte. L’accusa con la quale lo hanno arrestato i colleghi del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro è pesante: detenzione e trasporto illegale di oltre un Kg di cocaina e porto in luogo pubblico di una pistola calibro 6.35 con matricola abrasa. Il sovrintendente di Polizia Gabriele Palermita, di 47 anni, in servizio al Commissariato di PS di Gioia Tauro, era alla guida di un’autovettura Fiat Stilo Station Wagon bianca quando è stato fermato per un controllo dai colleghi della sezione investigativa. Con lui viaggiava il cognato Gallo Pasquale di 50 anni proprietario del mezzo. La sera di domenica, i poliziotti di Gioia Tauro erano alla ricerca di una macchina dello stesso tipo segnalata per un trasporto di armi a e droga sulla strada da Gioia Tauro a Taurianova. Un’autovettura Fiat Stilo S.W. di colore bianco veniva individuata e fermata sulla strada provinciale all’altezza dello stadio comunale di Taurianova da una pattuglia della Polizia di Gioia Tauro. Con sorpresa gli operatori verificavano che alla guida dell’autoveicolo vi era un loro collega, appunto il Sovrintendente Palermita Gabriele che viaggiava con il cognato Gallo Pasquale. Gli agenti procedevano ugualmente al controllo del mezzo, durante il quale veniva rinvenuta, in una busta di carta, un involucro racchiuso con nastro adesivo all’interno del quale era contenuta un KG di cocaina e dentro una tasca del giubbotto del Palermita una pistola calibro 6.35 con matricola punzonata. I due venivano accompagnati in Commissariato a Gioia Tauro dove, a seguito dei risultati positivi del narcotest, venivano dichiarati in arresto. Dopo le formalità di rito i due arrestati venivano condotti alla Casa Cirondariale di Palmi a disposizione della locale Procura della Repubblica. Resta da accertare la provenienza e la destinazione della droga e dell’arma sequestrate al poliziotto e al cognato.
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