mini parco_delle_serreL'accusa è di danno erariale nell’ambito della gestione del Parco Regionale delle Serre. Per questo la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, nell’udienza che si terrà il prossimo 20 marzo, sarà chiamata ad esprimere un giudizio di responsabilità nei confronti dell’ex presidente dell’ente di tutela ambientale, Gregorio Paglianiti, e degli ex componenti del consiglio direttivo: Alfonsino Grillo (attualmente consigliere regionale di maggioranza), Pierluigi Mancuso (oggi direttore generale di Sacal, l’ente che gestisce l’aeroporto di Lamezia), Domenico Ubaldo Galati e Antonio Poletto. Gli ex amministratori del Parco sono stati citati in giudizio dal procuratore della Corte dei Conti Cristina Astraldi de Zorzi

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Riceviamo e pubblichiamo

 

“Entro trenta giorni dal nostro insediamento asfalteremo tutte le strade!”. Questa, la promessa scandita, negli ultimi giorni di campagna elettorale, dai componenti l’attuale maggioranza in consiglio comunale. Come sia finito il proclama enunciato con toni solenni, è sotto gli occhi di tutti. Così come in tanti altri casi, a partire dai cento posti di lavoro al Parco regionale delle Serre, per finire alla creazione del “secondo ospedale”, dopo aver chiuso il primo, l’impegno è rimasto lettera morta. A distanza di quasi due anni dall’inizio della consiliatura, non c’è angolo della cittadina in cui il manto stradale non risulti pericolosamente dissestato. Da San Rocco, a Santa Maria, per gli automobilisti è una continua gincana. E’ sufficiente fare un semplice giro per il paese per constatare le innumerevoli voragini presenti sul manto stradale. Tuttavia, il paradigma dell’ennesima promessa non mantenuta, è rappresentato da via San Brunone di Colonia, dove gli automobilisti sono costretti a veri e propri slalom per evitare le innumerevoli buche. Quella che dovrebbe essere un’arteria di decongestionamento appare come una pericolosissima mulattiera da terzo mondo, puntellata da pericolose transenne non segnalate che, nelle intenzioni di chi le ha collocate, dovrebbero evidenziare le voragini più rischiose. Lo stato di degrado in cui versa la strada rappresenta un autentico attentato all’incolumità di quanti sono costretti a percorrerla. Lo sforzo compiuto dagli automobilisti per evitare i crateri presenti sull’asfalto causa, infatti, continue invasioni di carreggiata con il conseguente rischio di incorrere in incidenti. A ciò si aggiunga il fattore pioggia, a Serra, tutt’altro che raro. Con le precipitazioni, infatti, le tante buche si riempiono d’acqua divenendo invisibili agli ignari conducenti che corrono il rischio di finirvi rovinosamente dentro con le loro autovetture. Ai tanti pericoli corsi dagli automobilisti si aggiunge, quello per le casse comunali, sempre più, oberate di debiti a causa dei continui risarcimenti avanzati per i danni subiti sull’intera rete cittadina. Quanto la situazione sia insostenibile, lo dimostrano, infatti, le continue richieste di indennizzo e le innumerevoli sentenze con le quali il comune viene condannato a pagare i danni subiti dai cittadini. Eppure, mentre tutto ciò si abbatte sulle spalle dei serresi, l’amministrazione comunale, tanto per non perdere l’abitudine, continua ad esercitarsi in un dormiveglia che sta conducendo Serra alla rovina. Non si può perdere altro tempo nell’ignavia, è necessario adoperarsi tempestivamente per scongiurare ulteriori danni ai cittadini ed alle casse comunali. Serve un intervento risolutore, per farlo è sufficiente asfaltare le strade dissestate, così come è stato fatto per una delle poche arterie cittadine rimesse a nuovo, quella che passa davanti casa del sindaco.

 

Mirko Tassone

Consigliere comunale gruppo 'Al lavoro per il cambiamento'

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Lunedì, 12 Novembre 2012 15:33

Vibo, buco da 22 milioni di euro al Comune

 

mini dagostino-sindaco-vvVIBO VALENTIA - C’è poco da fare. A Palazzo “Luigi Razza” i conti proprio non tornano. All’interno delle casse del Comune di Vibo sarebbe stato riscontrato un buco di circa 22 milioni di euro. Gli accertamenti, effettuati dalla Prefettura, avrebbero dunque svelato una situazione economica catastrofica dettata da una gestione quantomeno allegra delle casse comunali. E di certo poco trasparente. Al di là del disavanzo che l’ente vibonese si trascina già dal consuntivo del 2011 (4milioni di euro), sembra che il buco nell’ultimo esercizio finanziario sia stato ulteriormente allargato dal prelievo di somme ingenti, sottratte con il consenso dell’assessore comunale alle Finanze Giuseppe Scianò. Avrebbero usufruito dei fondi proprio gli attuali vertici dell’amministrazione vibonese, fra cui il sindaco Nicola D’Agostino, per coprire le cospicue uscite finalizzate al pagamento delle laute consulenze esterne

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mini presidente-provincia-vibo-de-nisiMentre tutta la Calabria aspetta le decisioni del Viminale che, in un senso o nell'altro, segneranno il futuro del famigerato modello Reggio, nella provincia più disastrata della regione ci si comincia ad interrogare sull'esistenza di un ulteriore poco edificante modello Vibo. Si assiste, a meno di clamorose novità, agli ultimi rantoli di un ente che sul territorio è spesso apparso inutile, come però non lo è stato per i vari caporioni della politica che lo hanno usato per spremerne le casse e piazzare i loro pupilli assetati di poltrone ben visibili e remunerate. Questa fine ingloriosa dell'ente però è resa più amara dalla vicenda dell'ammanco milionario che ha portato alle dimissioni un'impiegata dell'ufficio Affari Finanziari, Mirella Currò

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mini De-Nisi_2Un buco da un milione e duecentomila euro. La notizia, circolata con insistenza nei giorni scorsi, trova conferma: pare che alla Provincia di Vibo Valentia sia venuto fuori un ammanco milionario dovuto a mandati di spesa fasulli. E' stato lo stesso presidente dell'Ente, Francesco De Nisi, a presentare ieri mattina un esposto alla Procura della Repubblica, che ha iscritto una persona nel registro degli indagati. Dopo la denuncia di De Nisi gli uomini della Guardia di Finanza si sono recati negli uffici della Provincia ed hanno sequestrato una serie di atti e documenti. Dagli accertamenti e' emerso che l'ammanco di denaro riguarderebbe l'ufficio Ragioneria e Affari Finanziari guidato dalla dirigente Armanda De Sossi, e sarebbe riconducibile a finti pagamenti e operazioni ancora poco chiare.

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mini antoniobarileSembra non avere fine la tragica sequela di intimidazioni che la criminalità sta riservando al sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile. Il sindaco PDLlino, durante la sua carriera politica, è stato più volte vittima di atti intimidatori di vario genere. L'ultimo in ordine di tempo, lo aveva reso noto, egli stesso, proprio ieri mattina durante una conferenza stampa, asserendo che il 28 dicembre scorso, i bulloni di tre ruote della propria auto erano stati allentati da sconosciuti. A rendersi conto del grave episodio era stata la moglie del primo cittadino di San Giovanni, mentre percorreva, con l'auto del marito, la strada che da Cosenza porta a Crotone.

Nella notte scorsa si registra l'ennesimo episodio: sempre un gruppo di ignoti, ha tagliato gli alberi di un giardino poco lontano dal municipio e imbrattato i muri limitrofi con scritte ingiuriose ai danni del sindaco. ''Stiamo lavorando - ha dichiarato Antonio Barile - in una azione amministrativa tesa all'efficienza, al risanamento, al risparmio, al recupero del patrimonio e di servizi che prima erano esternalizzati, con aggravi per le casse comunali. Sono certamente amareggiato, preoccupato anche per le stesse modalita' dell'accaduto che destano apprensione perche' certamente, e' un segnale che c'e' qualcuno che sta agendo intenzionalmente e premeditatamente nei miei confronti e del ruolo che svolgo e che inevitabilmente si ripercuote sulla mia famiglia. Ne' io ne' chi lavora con me nell'azione di governo locale, abbiamo paura, abbiamo preso le nostre precauzioni ma non ci fermiamo, sapendo che stiamo lavorando nell'esclusivo interesse della citta'''

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