Riceviamo e pubblichiamo

Caro Francesco, hai avuto modo più volte nel corso dell’intensa attività del Comitato di apprezzare, e te ne do atto, sia pubblicamente che privatamente, il mio modo appassionato, senza alcuna pretesa o ambizione, di portare avanti le istanze dei cittadini ai quali, per tantissimi anni, è stato negato un sacrosanto diritto: quello di avere una strada degna di questo nome che, a noi abitanti delle zone interne, consentisse di uscire fuori da un atavico isolamento. E l’ho fatto con passione, lasciando da parte l’appartenenza politica, che anzi ha infierito per la posizione che ho assunto sulla Trasversale, ma che per me, che ho fatto di questa adesione al Comitato una ragione di civiltà, ha sempre continuato ad essere elemento, insieme agli altri, utile al raggiungimento dello scopo che ci eravamo prefissati: il completamento della Trasversale dallo Jonio allo svincolo autostradale A2. Di questa cosa ne ho dato ampiamente e pubblicamente esempio nella iniziativa che abbiamo fatto a Torre di Ruggero dove ho chiamato sul palco l’On. Censore e il Dr. Alfredo Barillari, divisi politicamente ma che, secondo me, uniti alla causa portata avanti dal Comitato potevano portare a risultati importanti.

E passiamo al tuo comunicato di oggi.

Per prima cosa vorrei chiarire che nella mia iniziativa di chiedere la convocazione di una riunione del Comitato, nel modo più democratico possibile dopo averlo fatto in privato (cosa che spero non negherai), non ho mai usato toni e modi scomposti o offensivi nei tuoi riguardi, anzi ho più volte avuto modo di precisare a chi in privato e sui social mi ha invitato ad andare avanti, che tu sei persona che merita grande stima, professionalmente molto preparato, che ha dato al Comitato la giusta impronta e visibilità (spero ricorderai, tra l’altro, la mia vicinanza quando sei stato oggetto di minacce minatorie).

Non capisco il tuo riferimento dell’appartenenza della famiglia Schiavello ad un certo schieramento politico; non ho capito se ti riferisci all’ambito locale, dove alle ultime elezioni comunali la mia distanza siderale dal PD e dalla logica della riverenza al capo si era già manifestata da tempo (ti ricordo che mio figlio Davide è stato candidato con la lista “Liberamente” proprio in conseguenza della scelta che la “famiglia” ha fatto di sposare l’impegno civico). Situazione che tu conoscevi e conosci benissimo per avere, nel corso di questi anni, condiviso con me ragionamenti e discussioni vertenti su questo argomento. Ti invito anche a ricordare quello che ti ho detto quando ci siamo incontrati prima delle elezioni politiche, quando ti ho chiesto ufficialmente che l’Avvocatessa Vono, essendosi candidata al Senato, doveva, per un obbligo morale in primis e per il rispetto dei valori civici, distanti dalla politica e dai partiti, dimettersi da Vice Presidente del Comitato, continuando il suo impegno da semplice cittadina iscritta allo stesso.

Quindi, caro Francesco, non potevi fare a meno di affermare che io e mio fratello siamo in perfetta buona fede, perché in cuor tuo sai, così come hai testimoniato tantissime volte, che la mia richiesta di convocazione di una semplice riunione di Comitato non è voglia di protagonismo né, tantomeno, la necessità di avere visibilità per trarne eventuali benefici politici o personali. In tutto questo, non c’entra solo mio fratello, ma tutti i cittadini che hanno a cuore le problematiche che affliggono il nostro territorio, lui in particolare, te lo posso garantire, non lo fa per difendere me o per interessi particolari ma perché ha sempre cercato in tutti i modi, con presenza e costanza (e da buon imprenditore e responsabile regionale del Sindacato dei benzinai), di superare l’empasse che ci vede relegati a territorio più marginalizzato dell’intera Europa.

Il nocciolo della questione che, comunque, sta alla base dell’attuale discussione si può riassumere in due battute: intanto nessuno si vuole porre contro il Comitato, questo lo hai fatto credere tu con i tuoi comunicati, io ho sempre difeso l’operato tuo e di tutto il Comitato che ha portato a risultati importanti che non sto qua a ricordare; per quanto mi riguarda ho chiesto (senza ottenerla) e chiederò, finché avrò voce e fino a quando farò parte, quale socio fondatore e componente del direttivo, una riunione del Comitato “Trasversale delle Serre 50 anni di Sviluppo Negato” che prenda atto di come sia cambiato, dopo il 4 marzo 2018, il modus operandi del Presidente e del Vice Presidente del Comitato che hanno inteso fare da soli, obbedendo ad una logica perversa che è passata dalla protesta e dal coinvolgimento di tutti i cittadini, alla triste e poco comprensibile (soprattutto a livello politico visto i trascorsi) chiusura ed esclusione non solo del sottoscritto (che ne reclama l’appartenenza) ma di tutti coloro che hanno creduto in una speranza.

Ora ti ricordi che qualche anno fa hai detto che il 28 ottobre p.v. finirà la tua esperienza di Presidente del Comitato, ed a maggior ragione io chiedo che venga convocata al più presto una riunione con tutti coloro che sono stati vicini al Comitato affinché lo stesso non finisca di esistere, che ti convinca di non lasciare la Presidenza perché venga data continuità nel tempo. Sin da ora dichiaro e confermo che non ho ambizioni di assumere nessuna carica e, se necessario, darò spazio agli altri nel direttivo, ma perseguirò incessantemente un unico scopo: la realizzazione completa della Trasversale

Con immutata stima                                                                                                 

Fioravante Schiavello