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Riceviamo e pubblichiamo:
Oggi si è consumata l’ennesima triste pagina della recente storia politica di Serra San Bruno.
In Consiglio comunale, infatti, la maggioranza unanime ha respinto la proposta di ritornare alla provincia di Catanzaro.
È probabilmente la dimostrazione più emblematica del loro concetto di “politica presente”: una politica che se ne infischia della volontà dei 2206 serresi che avevano espresso inconfutabilmente l’esigenza di tornare alla provincia del Capoluogo di regione; una politica non curante delle reali istanze dei cittadini, che si preoccupa solamente di spartirsi delle poltrone da assegnare in cambio di consenso elettorale; una politica che non conosce o fa finta di non vedere i bisogni concreti delle persone, sempre pronta a trovare, con arroganza e ipocrisia, falsi motivi per non agire e per non affrontare i problemi della gente. Ciò che lascia oltremodo stupefatti e rammaricati per la decisione assunta dalla maggioranza sono proprio le motivazioni con le quali si è sostenuta la permanenza nella provincia di Vibo Valentia. Sostanzialmente, secondo l’amministrazione, cambiare provincia non migliorerebbe lo stato delle cose, anzi tornare con Catanzaro peggiorerebbe la situazione attuale. Probabilmente ci si dimentica che la Provincia di Vibo versa in stato di dissesto finanziario da ormai 4 lunghi anni, che neppure si riescono a pagare gli stipendi dei dipendenti, che i rarissimi interventi su una viabilità da terzo mondo sono sempre tardivi e provvisori, che tutti i servizi sono al collasso e che questa provincia risulta agli ultimi posti in pressoché tutte le classifiche e le statistiche nazionali.
È allora evidente che l’amministrazione, in maniera ridicola, tenta solamente di nascondere la vera motivazione che ha portato alla bocciatura del rientro nella Provincia di Catanzaro, a discapito di un’esigenza molto sentita dalla stragrande maggioranza della cittadinanza serrese: a Serra, come accaduto pochi giorni fa a Spadola, il voto contrario alla volontà popolare è stato imposto dall’ormai ex onorevole Censore, sempre pronto a sacrificare gli interessi dei cittadini a fronte delle proprie strategie politiche, che si tratti di Sorical, del GAL o, da ultimo, della ZES.
LiberaMente, certa che questi metodi politici siano ormai al tramonto, continuerà a portare avanti questa battaglia in tutti i modi e in tutte le sedi, nel rispetto e nell’interesse delle serresi e dei serresi che quotidianamente manifestano la volontà e la necessità di tornare alla Provincia di Catanzaro, per ridare dignità ad un territorio sempre più umiliato da scelte politiche operate a vantaggio di pochi e a danno di tutti.
Movimento Civico Serrese LiberaMente
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