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A distanza di poco più di due mesi dalle elezioni amministrative che hanno consacrato la vittoria dell’attuale sindaco Alfredo Barillari, il gruppo “Per Serra Insieme” avanza le prime critiche. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi pomeriggio nella sala giunta del municipio, infatti, i rappresentanti del sodalizio hanno esternato tutta la loro «contrarietà al Piano di alienazione redatto dal commissario straordinario e avallato dall’amministrazione, in cui rientra anche il vivaio “Rosarella”». In particolare, a giudizio del consigliere Biagio Figliucci bisogna «agire diversamente», perché «la situazione economico-finanziaria del Comune non si risolve svendendo il nostro patrimonio». Di uno stato di cose «a dir poco sconcertante» ha parlato, invece, Walter Lagrotteria: «Questo dà l’idea di quanto l'amministrazione sia alla deriva, in balìa delle onde. C’è stato tutto il tempo per ovviare a questa situazione e ciò dimostra come non ci sia contezza dell’importanza del nostro patrimonio. Per fare certe cose ci vuole concretezza, peso politico e un progetto che al di là di quello che potrebbe rappresentare la gestione di una Pro Loco - con tutto il rispetto che ne deriva, ma fino a ora questo mi sembra sia stato - e della crisi sanitaria in atto, riteniamo che l’attività amministrativa debba andare avanti».
Ancora più severo il giudizio di Lucia Rachiele, una delle promotrici della lista guidata proprio da Figliucci alle scorse elezioni. L’ex presidente del consiglio comunale - dopo aver spiegato che dall’eventuale alienazione del vivaio “Rosarella” «non si ripiana neppure il 10% del debito, perché il ricavato non può essere immediatamente immesso nelle casse comunali» - ha chiamato in causa l’amministrazione Barillari, «soggiogata da alcuni dipendenti comunali». A giudizio di Giuseppe Raffele, il vivaio “Rosarella” è «sottostimato, visto che l’importo a base d’asta è di 430mila euro e la particella risulta essere di 10 ettari e comprende anche un’area boschiva. Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: occorre modificare la delibera riguardante il Piano delle alienazioni e revocare l’avviso d’asta riguardante il vivaio». In chiusura gli interventi di Valeria Giancotti - secondo la quale sulla zona Pip «non c’è stato alcun cambiamento, nonostante il progetto già pronto, elaborato a suo tempo con Walter Lagrotteria» - e Figliucci, che ha chiesto all’amministrazione delucidazioni sull’ «assegnazione delle deleghe» e di «spiegare i motivi per i quali non c’è stata fornita la documentazione sui rifiuti».
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