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Riceviamo e pubblichiamo
SERRA SAN BRUNO - Una campagna elettorale figlia dei tempi. Nel kali yuga della politica, Serra non poteva fare eccezione. La raffinata ars, di cui parlano Socrate e Protagora nell’eponimo dialogo di Platone, con tutta evidenza, non sembra allignare nelle nostre contrade. Ne è prova la versata attitudine all’improperio che si riscontra sia dai palchi che sulle pagine social.
Così, piuttosto che conquistare il proscenio, i problemi e le possibili soluzioni rimangono dietro le quinte. Il motivo è piuttosto evidente: andare al di là dei discorsi da bar dello Sport, comporta, infatti, quanto meno la conoscenza dell’argomento che si vuole affrontare. Già il buon Catone ricordava “Rem tene, verba sequentur”, ovvero “conosci l’argomento, le parole seguiranno”. Pertanto, l’ignoranza di ciò di cui si dovrebbe discettare, il più delle volte induce i protagonisti ad esercitarsi in stucchevoli geremiadi o in gratuite aggressioni verbali all’indirizzo di avversari, veri o presunti.
Talvolta qualcuno sfiora il problema acqua o spazzatura, senza mai illustrare le soluzioni. Quanto i diversi candidati si guardino bene dal parlare delle vere emergenze lo testimonia il silenzio in merito alla deliberazione n. 8, del 20 aprile scorso, con la quale il Commissario prefettizio ha approvato il “Piano tariffario relativo al servizio di gestione dei rifiuti urbani e determinazione tariffe Tari 2016”. Orbene, nel documento in questione, il Commissario non ha potuto fare altro che prendere atto dei danni provocati nel recente passato. Danni che, ancora una volta, saranno pagati dai cittadini costretti a subire un aumento del 50/60% della tariffa rifiuti. Dalla deliberazione in questione si evince, infatti, che il “costo complessivo del servizio previsto è pari a € 1.045,367,54”. Un cifra abnorme, che dovrà essere integralmente pagata dai cittadini e sulla quale pesano per 730 mila euro i costi di trattamento e smaltimento rsu. Un costo più che raddoppiato, determinato, per la gran parte, dal mancato funzionamento della raccolta differenziata la cui percentuale, come riportato nella Relazione di fine mandato redatta dal Sindaco Rosi, per l’anno 2015 non ha superato il 5,32 %. Un vero e proprio disastro che poteva essere evitato, qualora sindaco, assessori e consiglieri comunali di maggioranza, anziché fare le belle statuine, avessero dato retta alle osservazioni prodotte dal sottoscritto, il quale aveva avvertito per tempo ciò che sarebbe accaduto. Gli interventi con i quali ho messo in guardia la vecchia amministrazione sono, per fortuna agli atti, così come è facilmente riscontrabile l’allarme lanciato il 18 aprile 2015 quando, in un comunicato stampa, avevo scritto: “tutti i nodi arriveranno ben presto al pettine, a cominciare dalla tardiva attivazione del servizio di raccolta differenziata il cui peso sarà interamente scaricato sulle tasche dei cittadini. Il 27 luglio 2014, infatti, la Regione Calabria ha varato il decreto n. 493 con il quale sono state approvate le nuove tariffe per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati. Il nuovo meccanismo tariffario prevede un sostanzioso aumento, soprattutto, per gli enti meno virtuosi. I comuni che non raggiungeranno una soglia minima di raccolta differenziata pari al 25 %, saranno costretti a pagare un sorta di penale di 22 euro a tonnellata. La “sanzione” va ad aggiungersi, quindi, ai 147 euro della tariffa base, per un totale quasi doppio rispetto a quanto pagato negli anni precedenti [...] Preso atto del meccanismo sanzionatorio introdotto con le nuove tariffe, un’amministrazione meno approssimativa non avrebbe perso tempo e si sarebbe messa immediatamente al lavoro per non farsi trovare impreparata. Al contrario, il sindaco e la sua giunta hanno continuato a crogiolarsi nel loro dolce far nulla, con il risultato che i cittadini si vedranno raddoppiare le bollette. La tassa sullo smaltimento dei rifiuti è, infatti, a totale copertura dei cittadini; all’aumentare dei costi, inevitabilmente, aumentano le tariffe. Partendo dalla considerazione che, nel 2014, per il conferimento in discarica il Comune ha pagato circa 230 mila euro è del tutto evidente che, alla luce delle nuove tariffe, il servizio costerà, quest’anno, non meno di 400/450 mila euro”. Una stima che si discosta di poco dalla realtà, dal momento che nella deliberazione del Commissario prefettizio si legge che la “ previsione di spesa per il conferimento dei rifiuti indifferenziati” è pari a 500.000,00 euro.
A questo punto, quindi, sarebbe interessante sapere dai componenti della passata amministrazione, ben distribuiti nelle liste in campo e sempre in corsa per conquistare un posto al sole, cosa abbiano fatto per scongiurare il disastro per il quale erano stati tempestivamente avvisati. Considerando, infine, che l’aumento dei costi determinerà nel prossimo consuntivo un debito corrispondente che dovrà essere ripianato nell’esercizio finanziario 2016, sarebbe interessante sapere da candidati vecchi e nuovi come intendano procedere. Così, come sarebbe opportuno far sapere ai cittadini cosa e come s’intenda fare per evitare e ai cittadini un salasso che costerà, all’intera comunità, decine di migliaia di euro.
Mirko Tassone
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