Venerdì, 23 Luglio 2021 13:16

San Nicola tra memoria e cultura, “Crissa” diventa centro Unla

Scritto da Redazione
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Sabato 31 luglio, a San Nicola da Crissa, ci sarà un incontro organizzato da “Crissa” (Centro ricerche iniziative spopolamento spostamenti ambiente) e dall'Unla (Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo). A relazionare saranno il presidente Unla nazionale Vitaliano Gemelli, la responsabile Unla Calabria Caterina Provenzano e l’antropologo e scrittore Vito Teti. "Crissa" è un’associazione che vede studiosi di varie discipline (territorialisti, archeologi, antropologi, storici, storici dell’arte, geologi, architetti, ecc.) che operano in ambito universitario o in istituzioni culturali, pubbliche o private. Tra coloro i quali ne fanno parte, anche l’avvocato della Sacra Rota Domenico Teti, Maria Teresa Iannelli, Maria Pina Cirigliano, Domenico Cersosimo, Fulvio Librandi, Matteo Enia, Giuseppe Hyeraci, Francesca Viscone, Rosario Chimirri, Franco Ferlaino, Alberto Gangemi, Antonio Montesanti e Anna Rotella.

“Crissa”, con sede a San Nicola da Crissa, nasce nel 2007 e inizialmente concentra i suoi interessi sulla storia religiosa, urbana, archeologica del territorio che va dall’Angitola a Stilo. I primi risultati di questa associazione, prima ancora della sua formalizzazione, sono stati gli scavi e le ricerche effettuate nell’antica chiesa di San Nicola, in località “Cutura”, e in Via Monacella, dove è stato rinvenuto un complesso artigianale e dove continueranno le indagini alla ricerca del Convento, probabilmente la chiesa originaria del Santo patrono. Queste ricerche archeologiche e antropologiche sono state pubblicate nel 2009 in un volume finanziato dal Comune di S. Nicola da Crissa.

«Prima ancora che la pandemia rivelasse, in maniera drammatica, e non del tutto imprevisto, il punto di non ritorno in cui si è cacciato il Sapiens – si legge in una nota degli organizzatori - a molti di coloro che fondano “Crissa” e agli studiosi e intellettuali che si occupano in Italia e nel mondo di tematiche analoghe, era chiaro che i grandi problemi locali e globali fossero la grande crisi climatica, i grandi rivolgimenti ambientali, gli spostamenti dei popoli, la desertificazione e lo spopolamento. Adesso non è più possibile aspettare e chiudere gli occhi. Lo ricordano Papa Francesco e studiosi come Ghosh. Adesso necessitano iniziative, pratiche, elaborazioni, slanci per molti versi simili a quelli dell’Italia del secondo dopoguerra. Per una serie di valutazioni pratiche - ma soprattutto per un nuovo rapporto che si intende stabilire con i luoghi, la cultura e l’ambiente - si è deciso di trasformare Crissa in un Centro Unla, anche in memoria di una esperienza culturale e di avanguardia che si è svolta nel paese negli anni Cinquanta del secolo scorso grazie all’iniziativa di un giovane, colto e operativo maestro, Pasquale Martino, che era in stretto rapporto con l’Unla nazionale e con studiosi italiani e stranieri (in particolare con Anna Lorenzetto)».

I promotori dell’incontro si dicono «felici di fare un breve e intenso ricordo del maestro Martino, in preparazione di una giornata dedicata alla sua figura, alla sua opera. La memoria va alla stagione dell’esodo, del boom economico, del “ritorno” al Sud, delle iniziative di Olivetti, studiosi, artisti, antropologi di ogni parte del mondo». Questa «doverosa e necessaria memoria del passato» resta un «punto ineludibile» per la nuova associazione che si occuperà prevalentemente di ambiente, spopolamento, migrazioni, scuola, nuovi saperi e nuove professioni, costituzione di biblioteche e di un “Museo della Memoria e del Futuro” del paese e di tutto il territorio considerato nel contesto meridionale, mediterraneo e delle comunità dell’esodo (in particolare con le comunità e le Università di Toronto).

“Crissa”, dunque, sarà una «finestra sul proprio luogo e sul mondo». Un Centro culturale e sociale, che si muove tra passato e futuro, a cui possono aderire e partecipare, con una semplice domanda, quanti sono interessati a questa «opera di rigenerazione». La nuova associazione segue lo statuto, la filosofia e l’impostazione dell’Unla nazionale. Inoltre, agisce in totale libertà e autonomia visto che, decidere sede, interventi, iniziative e cariche, saranno i soci iscritti, che raggiungono già, al momento della costituzione, 200 persone. Sarà attivo anche il rapporto con istituzioni pubbliche e private, con l’obiettivo di «contribuire a creare una Calabria aperta, legata a esperienze come le altre Unla che operano in Calabria e in Italia con “La Rete del Ritorno”, “Riabitare l’Italia”, “Quel che resta”, riviste scientifiche come “Dialoghi Mediterranei”». Crissa avrà anche legami con studiosi, centri, istituzioni, nazionali e internazionali, che si occupano di emigrazione, immigrazione, crisi climatica, ambiente.

«In un’area tra terra, collina e montagna, tra due mari, lungo arterie di viaggi, pellegrinaggi, scambi, proveremo - afferma Vito Teti - a collegare antiche e nuove comunità, paesi vicini e lontani, partire dalle vocazioni del luogo per ragionare sul futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un nuovo vocabolario per curare e rigenerare i luoghi: responsabilità, riguardo, pathos, misericordia, amore, pace. Crissa resterà sempre fedele a questi principi e a questo progetto per il futuro che verrà».

Intanto, proseguono i preparativi per realizzare un gemellaggio tra Delfi e San Nicola da Crissa che, «nella sua costruzione identitaria - concludono i promotori - frutto di leggende e di elaborazioni culturali, fa riferimento alla Crissa della Focide e ai suoi profughi ed esuli che cercavano una nuova “patria”».

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