Lunedì, 04 Dicembre 2017 10:50

«A Vibo la percentuale più alta d'Italia di fenomeni di usura»

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Si è svolta nella giornata di sabato 2 dicembre l’assemblea provinciale del coordinamento di Libera Vibo nel corso della quale si è formalizzato il passaggio di consegne tra Don Peppino Fiorillo, pilastro dell'intera collettività vibonese, e Giuseppe Borrello, da sempre impegnato per la costruzione di una rete solidale, al quale è stato riconosciuto il merito di aver coinvolto tanti giovani del territorio vibonese nella costruzione di processi di cambiamento.

L’Assemblea, molto partecipata, si è rivelata un grande momento di condivisione, delle tante battaglie svolte e portate avanti in questi anni, ma anche di confronto e di dialogo sulle tante domande d’aiuto e di sofferenza che provengono da un territorio, dove oltre alle tante complessità si trovano anche diverse realtà positive.

Ma anche un momento di festa innanzitutto per Don Peppino Fiorillo, per ringraziarlo dell’impegno che lo ha sempre contraddistinto e che sappiamo non mancherà negli anni a venire, una festa per il neo eletto all’unanimità Giuseppe Borrello, combattente sognatore e caparbio che condurrà con forza e tanta grinta il timone di una delle realtà associative più impegnate sul territorio, contro mafie e corruzione, una festa infine, per tutti gli amici di Libera, vicini e lontani che credono fervidamente nella battaglia politica e sociale che l’associazione fondata dal sacerdote Luigi Ciotti, porta avanti  come pungolo delle coscienze affinché possano fiorire i semi di giustizia sociale, Libertà e uguaglianza.

L’aria di festa ha invaso tutti i numerosi che hanno preso parte alla giornata, la si leggeva negli occhi dei ragazzi e delle ragazze entusiasti e impegnati, nelle parole di tutti i soci intervenuti, e di chi ha voluto prendere parte lanciando un messaggio, tra cui Mimmo Nasone già referente regionale di Libera, Lucia Lipari, membro della segreteria regionale di Libera, Matteo Luzza, referente regionale dei familiari delle Vittime Innocenti delle mafie e Vito Teti, intellettuale vibonese e professore ordinario di antropologia dell’università dell’Unical.

L’apertura dei lavori è stata curata magistralmente da Don Ennio Stamile, Referente di Libera Calabria, che riprendendo i valori fondanti di Libera, ha tracciato le linee guida per una società inclusiva che porti ciascuno di noi a sentirsi politico nel senso letterale del termine, la cui azione dunque, debba essere indirizzata al bene comune. Riprendendo Weber ha evidenziato, inoltre, come la responsabilità, la lungimiranza, e la passione, caratteristiche essenziali per il buon politico, devono esserlo di tutti noi.

Nel suo intervento Don Peppino Fiorillo, vistosamente commosso, ha voluto ringraziare tutti coloro con i quali ha camminato e costruito nei lunghi dodici anni di referenza, durante i quali Libera ha messo radici in un territorio difficile e sofferente divenendo un vero e proprio punto di riferimento. Un ringraziamento particolare e un attestato di stima ha rivolto verso il suo successore, Giuseppe Borrello, che è stato negli ultimi anni, un bastone forte per la costruzione di un gruppo coeso e attivo, credibile e volenteroso.

Conclusa la votazione formale, il nuovo referente provinciale di Libera, Giuseppe Borrello, nel ringraziare ciascuno per la fiducia, ha ricordato tutte le iniziative realizzate sul territorio che hanno coinvolto tanti cittadini, scuole e associazioni. Nella sua analisi della situazione territoriale non si è risparmiato ricordando che “in una recente relazione della Dna il territorio vibonese viene definito ad elevatissima densità criminale tra le più alte su tutto il territorio nazionale. A Vibo la ‘ndrangheta è forte, la cosca dei Mancuso ha ancora il predominio sul territorio, anche senza l’uso delle armi, con lo strumento della corruzione riesce ad infiltrarsi negli apparati politici e amministrativi per condizionare il tessuto economico.  Ne sono testimonianza le intimidazioni perpetrate ai danni dei commercianti e imprenditori vibonesi. Vibo Valentia è il territorio con la più alta percentuale di fenomeni usurari in Italia. Un territorio dove giovanissimi si sono resi responsabili di fatti molto gravi come l’uccisione di Francesco Prestia Lamberti a Mileto. Un territorio dove giovani e meno giovani subiscono il fascino della massoneria, un fenomeno che in città e provincia raggiunge numeri ragguardevoli, una tendenza che ci preoccupa anche alla luce di una intercettazione di qualche anno fa al boss Pantaleone Mancuso che dichiarava che ora la «‘ndrangheta è sotto alla massoneria». Quindi una provincia fragile, debole dal punto di vista economico e sociale. Di fronte a tanta complessità c’è bisogno di far emergere il bello dei nostri territori perché la bellezza contiene in se i semi della legalità, dell’equità, della giustizia sociale e del benessere collettivo che si contrappone alla bruttezza della rassegnazione, dell’indifferenza e del nichilismo o peggio la disperazione. Per questo è necessario agire, che ciascuno faccia la propria parte e abolire l’istituto della delega e delle scorciatoie che alimentano il fare mafioso. Ma in questo territorio la bellezza l’ho trovata nei volti dei tanti giovani impegnati in Libera in questi anni e li ringrazio perché mi hanno insegnato ad appassionarmi.”

Nell’annunciare, che «quest’anno il 21 marzo, giornata nazionale in ricordo delle Vittime innocenti delle mafie, avrà come piazza regionale proprio quella di Vibo Valentia», ha concluso affermando con fermezza «che lo spirito antimafioso, ribelle e indignato verso ogni forma di ingiustizia sociale deve unirci nella costruzione di un NOI che si proietti ad agire per il bene di una comunità, di una regione e di un Paese tutto».

Tutto il coordinamento di Libera Vibo Valentia, gli augura un buon lavoro e un buon cammino.

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