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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
'Mai più vittime, mai più mafia'. Un grido di disperazione e di dolore, con il quale i sorianesi da un un anno a questa parte sono costretti a convivere. Perchè a Soriano Calabro, centro dell' Alto Mesima, quando scendi per strada e parli di Filippo Ceravolo, tutti ancora oggi lo ricordano come un ragazzo perbene, morto ingiustamente. Per errore. Quante volte si sente parlare di giovani che hanno perso la vita così, perchè magari si trovavano nel posto sbagliato, con la persona sbagliata. Filippo, purtroppo, è uno di questi. Non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Mai un precedente. Eppure, in Calabria si muore anche così. Si, in Calabria. Quella porzione di terra dove magari se sei vittima di un agguato, vieni considerato un mafioso. Filippo Ceravolo, però, non era così. Un diciannovenne che amava vivere. Che lavorava sodo con il padre Martino in giro per i mercati della zona. Che tifava Juve e le sere, magari, usciva con gli amici, per passare qualche ora in compagnia. Una vita tranquilla, insomma.
Come quella dei tanti suoi conterranei. Una vita, quella di Filippo, spezzata purtroppo dalla crudeltà umana. Che non si ferma di fronte a niente ed a nessuno. Neppure se davanti hai un giovane di diciannove anni. Ma quante storie così dovremo ancora sentire? Quante sono le storie come quella di Filippo o, ancora, come quella di Pasquale Andreacchi e tanti, tanti altri. Perlopiù giovani. Sottratti dall'amore dei propri cari e poi per cosa? Un errore. Chissà come si sarà sentito Martino Ceravolo il giorno in cui gli hanno riferito che suo figlio è morto in un agguato. Nessuno è in grado di provare un dolore simile. Solo chi vive queste tragedie sulla propria pelle può rendersi conto di cosa vuol dire sapere che un figlio è stato ucciso per uno sbaglio fatale. Filippo, insomma, non doveva morire. I sicari, infatti, volevano colpire chi stava in macchina quella sera assieme a lui. Ma alla fine hanno sbagliato bersaglio. E da quel giorno, il 25 ottobre 2012, tutto per la famiglia Ceravolo è cambiato. Nulla è più come prima. Non c'è più una festa, un Natale, un Capodanno. Perchè tutto riporta agli anni passati assieme a Filippo. Quando ancora il diciannovenne era in vita. Soriano, la sua cittadina, non l'ha mai dimenticavo. Lo dimostra l'affetto che i conterranei hanno esternato durante le varie iniziative organizzate in questi mesi.
Venerdì, intanto, ricorre l'anniversario della morte ed il Movimento Spontaneo Sorianese, per l'occasione, ha organizzato un' iniziativa in memoria del giovane. Alle 17 ci sarà una Santa Messa alla quale seguirà una fiaccolata silenziosa. Dopodiché ci sarà un momento di riflessione e confronto con la comunità. Sarà presente anche il vicepresidente nazionale di Libera, don Marcello Cozzi.
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