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SERRA SAN BRUNO - Dopo un breve periodo di tranquillità soltanto apparente, successivo agli omicidi eccellenti di Damiano Vallelunga (boss dell'omonimo clan ucciso a Riace nel 2009) e del fratello Salvatore (vittima di un'imboscata nel giugno del 2010 nei boschi di località “Lacina”, a Brognaturo) – entrambi rientranti nell'ormai famigerata “Faida dei boschi”, che in questi anni ha riguardato il territorio compreso tra i comuni di Serra, Soverato e Guardavalle - si torna a sparare nel popoloso centro montano.
Questa volta, però, il fatto di sangue è avvenuto nel centro abitato di Serra e non succedeva da anni.
Vittima di un agguato avvenuto nella serata di ieri, alle 21 e 15, è stato infatti Salvatore Scrivo, 59enne del luogo, freddato con cinque colpi di fucile calibro 12 mentre si accingeva a recarsi presso la casa della sorella, situata sulla strada che da Serra porta a Mongiana, in una zona periferica della cittadina della Certosa. Il fatto è avvenuto praticamente davanti all'ingresso dell'abitazione dei familiari di Scrivo. Sono stati proprio i parenti a lanciare l'allarme, ma l'uomo è morto intorno alle 21 e 50 circa dopo essere stato trasportato all'ospedale “San Bruno”.
Spetterà adesso agli agenti del locale Commissariato di Polizia, guidati dal dirigente Valerio La Pietra – intervenuti sul posto assieme ai carabinieri della Compagnia di Serra, agli ordini del capitano Mattia Ivano Losciale – fare luce sull'ennesimo fatto di sangue che si è consumato nell'entroterra vibonese.
Al momento, gli inquirenti non escludono alcuna pista e pare stiano indagando a 360°. Salvatore Scrivo, però, era un personaggio già noto alle forze dell'ordine. Nel 2008, infatti, l'uomo fu coinvolto nell'operazione denominata “Attacco incrociato”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, su un traffico di sostanze stupefacenti che sarebbe stato gestito in sinergia da ‘ndrangheta e camorra. Per tale vicenda, il 59enne era stato inizialmente condannato a nove anni di reclusione, poi ridotti in Appello a sei e solo di recente aveva finito di scontare la pena.
Il nome di Scrivo spunterebbe, però, anche nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Enzo Taverniti, nell'ambito del processo “Luce nei boschi”. Nello specifico, alla cerimonia di affiliazione alla ‘ndrangheta di Bruno Emanuele – personaggio di spicco dell'omonimo clan – avrebbe partecipato anche lo stesso Scrivo, considerato tra i componenti della "società" di Serra San Bruno.
Il rebus da sciogliere per gli inquirenti, quindi, riguarda gli eventuali legami recenti di Scrivo con ambienti della criminalità organizzata e la possibilità che possano essere saltati i fragili equilibri tra le cosche attive nella zona.
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