Nella giornata odierna, ci sono stati infatti ben quattro casi di avvelenamento di cani nel territorio comunale di Serra San Bruno.

Il primo, che ha riguardato nello specifico due animali, si è verificato stamane in via Giuseppe Maria Pisani, all'altezza della stazione di carburanti “Agip”. Uno dei due, di colore nero - che era solito girovagare tra le vie limitrofe - purtroppo non ce l'ha fatta e adesso sarà l'autopsia a stabilire con certezza le cause del decesso. Per un altro cane, di colore bianco, di proprietà di un uomo che abita nella zona, si sono rese necessarie le cure mediche ed il trasporto a Catanzaro per una serie di analisi più approfondite.

Cambia la zona nella quale si consuma il fatto, ma le modalità sono sempre le stesse. Un altro cane, infatti, è stato avvelenato nei pressi di via Giovanni XXIII, nel quartiere di "Spinetto". Il randagio era stato praticamente adottato dagli abitanti della zona. La cagnetta, inoltre, da quanto siamo riusciti ad apprendere, era incinta e doveva partorire a giorni.

Nel tardo pomeriggio, l'ennesimo caso di avvelenamento, questa volta sul sentiero “Frassati”, nel tratto compreso tra la Certosa ed il Santuario di Santa Maria del Bosco. Provvidenziale è stato, in tutti i casi, l'intervento dei volontari della zona, mentre in quest'ultimo si è rivelato importante anche quello di un veterinario che si trovava di passaggio in quanto in vacanza con la famiglia. Anche i Vigili del Fuoco si sono precipitati sul posto per prestare aiuto. Contestata, invece, dagli stessi volontari la mancanza di veterinari reperibili presso l'Azienda sanitaria provinciale.

Forse, considerata la lunga scia di episodi, è giunto il momento che, chi di dovere, intervenga al più presto, per porre definitivamente fine ad un problema che, ormai, ha assunto i connotati dell'emergenza.