Sabato, 04 Aprile 2015 11:41

Faida di Vibo, Moscato “canta” e la Dda apre 7 filoni d'inchiesta

Scritto da Redazione
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Ha deciso di iniziare a collaborare con la giustizia subito dopo il suo arresto, avvenuto il 6 marzo scorso, e ha cominciato fare agli inquirenti diverse rivelazioni su omicidi, tentati omicidi, traffici di armi e stupefacenti, rapine, estorsioni e, addirittura, su notizie riservate che alcuni esponenti delle forze dell'ordine avrebbero passato al suo clan, quello dei Piscopisani, che tra il 2011 e il 2012 ha dato vita ad una cruenta faida con i Patania di Stefanaconi.

Per queste ragioni, secondo quanto riferito dall'Agi, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avrebbe aperto sette filoni di inchiesta sulle dichiarazioni del nuovo pentito vibonese, il 29enne Raffaele Moscato. Nello specifico, dai primi verbali che riportano le parole di Moscato si evince che il clan di Piscopio riusciva ad avere una certa influenza anche nelle frazioni marine di Vibo, come Bivona, Porto Salvo, Vibo Marina e Longobardi. Questo grazie anche al rapporto e alla stretta alleanza che i Piscopisani sarebbero riusciti a creare nel corso degli anni con il clan Tripodi di Porto Salvo, definito dagli inquirenti una vera “holding” della ‘ndrangheta. Moscato, infine, oltre che sulla presunta esistenza di “talpe” tra le forze dell’ordine, potrebbe adesso fornire agli inquirenti elementi utili anche su due omicidi che, fino ad ora, sono rimasti impuniti: quello del perito assicurativo Michele Palumbo, ucciso a Longobardi nel 2010 e quello di Mario Longo, ucciso due anni più tardi a Triparni.

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