È quanto emerge dall’autopsia effettuata stamattina dal medico legale Katiuscia Bisogni, alla quale hanno partecipato anche il consulente di parte, Rocco Pistininzi (nominato dai legali della famiglia di Lazzaro) e gli avvocati Nazzareno Latassa e Marcello Scarmato. Il fendente risultato fatale ha raggiunto il giovane al fianco destro, ma sul suo corpo non sono stati rinvenuti altri segni di violenza. Elemento, questo, non di poco conto e che potrà aiutare i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno a fare piena luce sull’accaduto.
Lazzaro era alla guida della sua auto assieme al cugino e stava percorrendo la statale 182, che collega Serra San Bruno a Savini. Proprio il cugino ha poi raccontato che un'auto con a bordo alcune persone di nazionalità rumena li avrebbe affiancati e, una volta fermati, la vittima sarebbe stata aggredita. Una versione, questa, che però non convince a pieno gli inquirenti soprattutto perché dai rilievi effettuati sul posto non emerge la presenza di tracce di sangue sull'asfalto, ma solo all'interno dell'auto. Al momento, la Procura di Vibo (titolare delle indagini è il pm Olimpia Anzalone) non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati e le dinamiche dell’accaduto porterebbero ad escludere la pista che conduce ad un fatto di ‘ndrangheta, anche se la zona a cavallo tra i centri di Soriano, Sorianello e Gerocarne è da anni teatro di una guerra per il controllo del territorio tra il clan degli Emanuele e quello dei Loielo.
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