Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Quello dei rifiuti rappresenta un nodo che, specie nell’ultimo periodo, ha creato non pochi problemi agli abitanti della cittadina della Certosa, ma che – di contro – ormai da anni, crea corposi disagi soprattutto a quei cittadini proprietari di terreni ubicati in stretta vicinanza all’impianto di raccolta comunale sito in località “Leonà”, sulla strada statale 110 per Mongiana, pensato originariamente come Isola ecologica e trasformatosi col tempo in una vera e propria discarica a cielo aperto.
Con l’ordinanza n.5 del 7 aprile 2014, il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha annunciato la limitazione d’uso dell’acqua erogata dalla fontana pubblica ubicata in località “Scorciatina” in Via Vittorio Veneto.
Il provvedimento scaturisce dall’esito delle analisi effettuate in autocontrollo per conto dell’ente, da parte della Esi Lab S.r.l.. Le analisi sono state trasmesse proprio lo scorso lunedì ed hanno, dunque, fatto emergere la non conformità al D.Lgs. n.31/2001 di alcuni parametri microbiologici dei campioni prelevati il precedente martedì 1 aprile.
Di conseguenza, fino a quando non verrà accertata la conformità dell’acqua erogata alle vigenti disposizioni di legge, è stato ordinato il divieto all’uso dell’acqua erogata dalla stessa fontanella pubblica. Il divieto è stato segnalato alla cittadinanza attraverso dei cartelli indicanti la non potabilità affissi in prossimità della stessa fontana, oltreché con la pubblicazione dell’ordinanza sull’Albo Pretorio online del Comune di Serra San Bruno e mediante affissioni nei locali pubblici.
Foto Tommaso Grupillo
Dopo la notizia riportata da diverse testate cartacee e online - tra cui la nostra - in relazione al divieto delle condoglienza in chiesa, è arrivata pochi minuti fa la smentita direttamente dall'ufficio stampa della Curia. "In riferimento alla notizia apparsa oggi sulla Vostra testata, secondo la quale l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, avrebbe impartito regole volte a vietare o comunque impedire i saluti di cordoglio in chiesa una volta ultimati i funerali si precisa che la stessa è falsa e destituita di ogni fondamento. Non sono mai stati emanati infatti decreti o provvedimenti di altra natura finalizzati all’introduzione di tale divieto né, men che meno, si è anche solo pensato di adottarli o introdurli, venendo meno alla sacra pietas e al massimo rispetto che si deve al dolore dei familiari del defunto".
Dal 2 febbraio, domenica contraddistinta dalle forti raffiche di vento e dalle ingenti piogge che hanno per ore tenuto in ostaggio la Calabria, i cittadini di Arena residenti nella popolosa frazione di ‘Cerasara’, si erano visti isolati per via di una frana che inaspettatamente aveva sbarrato l’unica via possibile di collegamento fra le loro abitazioni ed il resto del centro urbano.
A nove giorni di distanza, nel pomeriggio di ieri, sono stati finalmente completati i lavori per liberare definitivamente la strada dai detriti. La frana si era originata in seguito all’ondata di maltempo che aveva irrimediabilmente finito per interessare un costone di contenimento, causando quindi un crollo che aveva invaso proprio la carreggiata del tratto stradale che conduce fino, appunto, alla frazione di 'Cerasara'. Con l'intervento di ieri, almeno in quella parte del territorio cittadino, sembra si sia finalmente tornati alla normalità, tanto che sul tratto di strada interessato dalla frana - previa ordinanza comunale - si è dato nuovamente il via libera al traffico in modo da permettere ai cittadini, ed in particolar modo agli studenti, di tornare a percorrerla senza mettere a rischio la propria incolumità.
Altra sorte invece per la frana verificatisi sulla Strada Provinciale (foto) dove si è provveduto semplicemente a posizionare dei blocchi di cemento per arginare il crollo che aveva interessato un promontorio su cui, tra l’altro, sono collocati sia i ruderi del Castello normanno, sia una chiesa medievale, entrambi appartenenti al patrimonio storico-culturale della cittadina. La stessa chiesa nei giorni precedenti era stata completamente svuotata di tutti gli oggetti contenuti all’interno dagli uomini dei vigili del fuoco, giunti al piccolo edificio sacro grazie all’ausilio di alcune motopale. Contestualmente le forze dell’ordine avevano deciso lo sgombero immediato di due nuclei familiari, residenti in strutture in stretta adiacenza del crollo, per evitare il serio pericolo che le abitazioni fossero coinvolte da ulteriori smottamenti.
Foto Valerio Colaci
Anche quest’anno, come ogni 3 febbraio, Serra San Bruno commemora San Biagio Vescovo e Martire, vissuto tra il III ed il IV secolo, è venerato oggi sia dalla chiesa Cattolica, che da quella Ortodossa.
Fortunatamente, nella frequentata Via della Pace a Serra San Bruno, non vi era alcun passante nei paraggi, quando un lampione dell’illuminazione stradale si è improvvisamente piegato su stesso per poi franare come un fuscello schiantandosi rovinosamente contro il suolo.
La Guardia di finanza, nell’ambito di operazioni di controllo effettuate sul territorio provinciale, proprio a Vibo Valentia, ha scoperto ieri l’esistenza di un deposito abusivo di autovetture. Una rimessa non autorizzata gestita da un imprenditore del luogo, proprietario dello stesso terreno sul quale giacevano le carcasse dei veicoli. L’area è risultata essere illegittimamente adibita a rimessa, tanto che la stessa non disponeva delle dovute cautele previste per i depositi regolari, soprattutto in funzione della tutela ecologico-ambientale. L’uomo infatti avrebbe effettuato l’attività di raccolta di rifiuti speciali - come ad esempio olii esausti o batterie obsolete - e di deposito di autovetture in un terreno privo di qualsiasi dispositivo di salvaguardia ambientale, nel quale le Fiamme gialle avrebbero rinvenuto ben venti autovetture che dallo stesso deposito abusivo venivano poi spacciate verso altri soggetti in grado di recuperarne le parti ancora utilizzabili. La posizione dell’uomo si sarebbe complicata soprattutto perché nel successivo accertamento condotto sulle vetture presenti in deposito, la stessa Guardia di finanza, ha rilevato che una delle automobili risulta essere addirittura rubata. Da ciò la segnalazione dell’imprenditore all’Autorità giudiziaria competente per ricettazione di auto rubata oltreché per reati contro l’ambiente. L’intera area abusiva e tutto il materiale stoccato al suo interno è stato sottoposto a sequestro.
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