mini Rete-KalabriaVIBO VALENTIA - Erano entrati in sciopero perché non percepivano lo stipendio e, nonostante il cambio di proprietà, la loro situazione si era ulteriormente aggravata, ma come se ciò non bastasse oggi sono stati licenziati in tronco dall'editore, perché avrebbero "danneggiato l'immagine dell'azienda". E' quanto sta succedendo all'emittente televisiva locale Rete Kalabria, acquisita mesi fa dal gruppo Pubbliemme, di proprietà di Domenico Maduli. Oggi il direttore della rete, dopo aver inviato le lettere di licenziamento, ha letteralmente cacciato via i giornalisti

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mini Rete-Kalabria“Non è tutto oro quello che luccica. A Rete Kalabria i giornalisti non ricevono lo stipendio da otto mesi e, nonostante le reiterate promesse, il Gruppo Pubbliemme, che ha acquisito l’emittente televisiva di Vibo Valentia nel settembre scorso, non ha neppure provveduto a saldare le mensilità correnti”.

Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, denuncia la drammatica situazione in cui versano i cinque giornalisti dell’emittente vibonese che, nonostante il passaggio di proprietà, non hanno visto modificare la loro situazione creditoria nei confronti dell’azienda che, anzi, risulta aggravata dalla mancata corresponsione delle due ultime mensilità.

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mini prefettura_viboVIBO VALENTIA - Nella giornata di venerdì il Consiglio dei Ministri ha varato il riordino dei vertici di ben tre prefetture calabresi, determinando avvicendamenti - oltre che a Vibo - anche negli UTG provinciali di Cosenza e Catanzaro. Michele Di Bari, ormai ex prefetto di Vibo Valentia, sarà ora sostituito da Giovanni Bruno, per trasferirsi a sua volta alla guida della provincia modenese. Di Bari, 57enne di Mattinata (Foggia), era stato nominato alla guida dell’UTG di Vibo Valentia il 27 gennaio 2012, con decorrenza dal 6 febbraio successivo. Aveva debuttato nelle sua carriera prefettizia nel 1990 e nel 2001 era stato promosso alla qualifica di viceprefetto. In passato ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quelli di vicecommissario governativo della provincia di Barletta-Andria-Trani, commissario straordinario di numerosi comuni, nonché commissario ad acta per l'esecuzione di provvedimenti giurisdizionali del Tar. Ora, in previsione dell’imminente trasferimento alla prefettura di Modena, ha voluto salutare il territorio vibonese con un breve ma intenso comunicato stampa: "Lascio questa splendida terra nella consapevolezza di essermi posto al suo servizio con passione ed entusiasmo per il bene delle comunità che ho voluto conoscere, apprezzandone le enormi potenzialità di crescita e di sviluppo. Un percorso che ho intrapreso, sin da subito, operando a fianco della popolazione, degli enti locali, della magistratura, delle forze di polizia, delle istituzioni territoriali, della scuola e della chiesa locale, dal sindacato e dagli organi di stampa, traendo quotidiano stimolo dal vasto patrimonio culturale del volontariato e dell'associazionismo. Una esperienza che mi ha messo al cospetto delle numerose povertà antiche ed emergenti, ma anche della forza di tanti che desiderano vivamente affrontare le attuali sfide allo scopo di assicurare una migliore qualità della vita e riappropriarsi, in talune situazioni, dei diritti fondamentali. Insieme, davvero, si possono percorrere anche strade impervie. E la proficua sinergia istituzionale che ho cercato di realizzare anche laddove poteva esserci scoraggiamento. Un grazie di cuore a tutti coloro che ho incontrato nella certezza che ogni sguardo non sarà dimenticato. Auguri per questi meravigliosi territori”.

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sergio gencoLa procedura per la costruzione dei 4 nuovi ospedali calabresi (Vibo, Piana, Sibaritide, Catanzaro), con la convenzione tra la Regione Calabria e Infrastrutture Lombarde Spa, ha scatenato uno scontro durissimo tra il presidente Scopelliti e la sua maggioranza da una parte e la Cgil calabrese dall'altra. La convenzione con la società in house della Regione Lombardia era stata censurata dal sindacato, che aveva interessato della questione l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, sostenendo in sostanza la non regolarità di un accordo che avrebbe, secondo il sindacato, prodotto vantaggi ingiusti per Infrastrutture Lombarde a discapito di qualsiasi altra azienda. Pochi giorni fa le tesi della Cgil sono state rigettate dall'Autorità garante per la concorrenza e dall'organismo di Vigilanza sui contratti pubblici, che hanno confermato invece la regolarità delle procedure seguite dalla Regione. A quel punto Scopelliti, nell'annunciare il parere favorevole dei due organismi indipendenti, si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. Ha attaccato frontalmente, il presidente, non risparmiando frecciate e allusioni ad una presunta volontà di difendere interessi particolari, chiedendosi provocatoriamente chi ci sarebbe dietro agli attacchi del sindacato. La Cgil ha risposto con altrettanta durezza annunciando querele per calunnia: "Rispediamo al mittente - dice il segretario generale Sergio Genco (foto) - le farneticazioni del presidente Scopelliti e le sue affermazioni gravi e calunniose rispetto alla Cgil e agli interessi che la Cgil rappresenterebbe. Ne dovrà rispondere alla magistratura. Intanto lo rassicuriamo - aggiunge - noi rappresentiamo solo gli interessi legittimi di lavoratrici, lavoratori e cittadini calabresi che aspirano ad una diversa e migliore sanita'. Questi sono i nostri soli interessi. E' inutile che il governatore sollevi polveroni per nascondere problemi, le difficolta' e i suoi fallimenti nel governare la Calabria e, in particolare, la sanita' pubblica di cui e' commissario per l'emergenza. L'azione della Cgil continuera' ad essere forte affinche' i quattro ospedali possano essere realizzati nel rispetto delle norme e seguendo percorsi limpidi. Detto questo - continua Genco - non comprendiamo le ragioni della convenzione siglata con Infrastrutture Lombarde e per questo continueremo a contrastarla anche perche' nel momento in cui con il Piano di rientro dal deficit si chiedono sacrifici ai calabresi e nuovi esborsi economici per assicurare i livelli minimi di assistenza non si possono regalare decine di milioni per consulenze. Ci batteremo con decisione per la realizzazione degli ospedali, il diritto alla salute, il lavoro e il rispetto delle regole e della legalita. Per quanto e' accaduto in tutti questi anni sul versante della sanita' - sostiene ancora il leader della Cgil calabrese - bisogna infatti liberare il settore dai comitati d'affari, dalle collusioni e dall'azione tremenda della 'ndrangheta cosi' come quotidianamente ci evidenzia l'azione forte della magistratura. Non e' un caso che in Calabria, negli anni, abbiamo dovuto assistere allo scioglimento di Aziende sanitarie come quella di Locri, Palmi, Reggio e di Vibo. Per parte nostra combatteremo questa palude che sta affossando la Calabria. Di pari passo - conclude Genco - continueremo la nostra azione forte di proposta, mobilitazione e denuncia, a tutti i livelli, delle cose che non vanno. E tra queste c'e' lo svuotamento del ruolo e delle funzioni della Stazione unica appaltante''. A rispondere, in difesa di Scopelliti, tutti i capigruppo di maggioranza (Luigi Fedele del Pdl, Alfonso Dattolo dell'Udc, Giovanni Bilardi di Scopelliti Presidente, Giulio Serra di Insieme per la Calabria) che con una nota congiunta accusano il sindacato di voler tutelare qualche impresa: "Siamo vicini e solidali al Presidente Scopelliti per quanto affermato oggi dal sindacato della Cgil nel corso di una conferenza stampa. Condividiamo in pieno l’azione politica-amministrativa del Governatore, che ha finalmente reso possibile l’avvio dell’iter per la costruzione dei nuovi ospedali calabresi. Le pronunce dell' Autorità del Garante della concorrenza e dell' Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, rappresentato la più limpida conferma di correttezza e trasparenza del suo operato. Alla luce della conferenza stampa della Cgil, ci sembra sempre più chiaro ed evidente che, non entrando nel merito della questione, la battaglia del sindacato non sia in favore dei lavoratori.Ci chiediamo quindi se le ripetute azioni e dichiarazioni della Cgil, sull’argomento, siano piuttosto intraprese per tutelare qualche impresa".

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