Nell’area già si respirava qualcosa e, alla fine, tanto tuonò che piovve.

La tempesta politica nel Pd serrese è deflagrata con un comunicato inviato nella tarda serata di ieri con cui l’attuale vicesindaco del Comune di Serra San Bruno, Valeria Giancotti, il suo predecessore Walter Lagrotteria e l’assessore comunale Brunella Albano hanno ufficializzato la loro fuoriuscita dal Partito democratico. Nonostante tutto, però, i tre hanno precisato che il percorso amministrativo «continua senza tentennamento» e il movimento “La Serra Rinasce” «a livello comunale continuerà ad essere la nostra casa comune». Sarà, ma il percorso amministrativo è evidentemente cosa diversa da quello politico e il fuggi fuggi dal Pd serrese non lascia presagire nulla di buono per i dem locali, specie se si considera che arriva a pochi giorni dalle primarie nazionali in programma per domenica 3 marzo. I democrat saranno chiamati a votare per la scelta del nuovo segretario nazionale tra Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, con il primo sostenuto dall’ex parlamentare Bruno Censore che, specie negli ultimi tempi, pare non possa dormire sonni tranquilli. Non è chiaro, ad oggi, cosa abbia indotto Giancotti, Lagrotteria e Albano a sbattere la porta e andare via dal Pd. Tra pochi mesi ci sarà l’appuntamento con le elezioni regionali e non è da escludere il fatto che dietro questa scelta ci siano state delle ambizioni che, alla fine, potrebbero essere state tradite. Ecco, dunque, che evidentemente anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali i tre amministratori guardano «a nuovi orizzonti».

Il segretario cittadino del Pd, Paolo Reitano, interpellato sulla questione, si è espresso così: «Soprattutto dopo le elezioni politiche, il Partito democratico sta attraversando una serie di difficoltà a tutti i livelli. È chiaro, dispiace vedere che tre amministratori abbiano preso questa scelta, evidentemente non avevano quel senso di appartenenza al partito così come ce l’abbiamo noi, sia nella buona che nella cattiva sorte. In ogni caso, dopo le Primarie lavoreremo per cercare di allargare la base, riaffermare il ruolo della politica e, non per ultimo, avvicinare i giovani».

Anche a livello provinciale, per altro, lo stesso Censore deve fare i conti con grattacapi di non poco conto. Su tutte, la scelta di avviare un dialogo con una coalizione di cui fanno parte i “sovranisti” vibonesi in vista delle prossime amministrative che riguarderanno la città capoluogo. Scelta che, inevitabilmente, ha suscitato clamore e polemiche e che è destinata ad alimentare ulteriori lotti intestine in un partito che sembra sempre più in caduta libera.