Proprio Ciconte avrebbe ricevuto carta bianca da parte del coordinatore provinciale e consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, rispetto alla definizione di una compagine capace di andare anche oltre i confini del centrodestra, formata di conseguenza da una rappresentanza il più possibile variegata di personalità che siano espressione della politica e della società civile serrese. Ecco, allora, che dopo le prime trattative avviate in questi ultimi giorni con il consigliere regionale – anche lui in quota Forza Italia – Nazzareno Salerno, Ciconte avrebbe adesso dato il via ad una serie di contatti anche con altre personalità interessate al progetto in via di definizione. Personalità già note alla politica locale, e dimostratesi più che interessate al dialogo in previsione di una potenziale intesa utile ad ostacolare l’ascesa del centrosinistra “censoriano” verso il palazzo di piazza Tucci.
Molti tra questi, dunque, non sarebbero affatto ascrivibili all’alveo del centrodestra, anzi tutti avrebbero alle spalle un passato da amministratori nelle giunte Censore e Lo Iacono, e una loro potenziale adesione darebbe una connotazione di ampio respiro al progetto voluto da Mangialavori e da Ciconte a Serra San Bruno. Lo stesso avvocato serrese, quindi, avrebbe avviato i contatti con il collega Raffele Masciari (già assessore e vicesindaco rispettivamente nella giunta dell’amministrazione di Censore ed in quella guidata da Raffaele Lo Iacono) che sarebbe in procinto di uscire definitivamente dal circuito del centrosinistra dopo il “niet” arrivato rispetto alla potenziale candidatura a sindaco della moglie, Michela De Francesco. Oltre all’interessamento di Masciari, vivo sarebbe anche il contatto tra Ciconte e un’altra ex amministratrice del centrosinistra, la commercialista Lucia Rachiele, da tempo distante dalla politica locale e, in particolare, dalla posizione del deputato Bruno Censore. Ci sarebbe anche un’altra donna, anche lei già amministratrice nella fila del centrosinistra, pronta a convogliare nel progetto alternativo all’asse Censore-Lo Iacono-Raffele, si tratterebbe dell’ex vicesindaco Maria Abronzino, che tramite il marito Raffaello Barillari avrebbe già tessuto i primi contatti con Ciconte.
In particolare, nei casi di Masciari e della Rachiele, potrebbe anche trattarsi non di candidature dirette, ma di un appoggio “esterno”, attraverso persone di fiducia da sostenere in lista con un numero cospicuo di preferenze.
A conferma di tutto ciò, nei giorni scorsi, lo stesso Ciconte ha spiegato tramite il social network Facebook di aver «deciso di relazionarsi con tutte le forze (politiche e non ) presenti sul territorio» in un disegno che va dunque ben al di là della semplice conciliazione fra il fronte “mangialavoriano” e quello “salerniano” di Forza Italia. Una lista, forse poco “nuova”, arrivati a questo punto, perché di conseguenza molti sarebbero i “riciclati” rastrellati da più parti, anche dall’amministrazione comunale in carica guidata dal primo cittadino Bruno Rosi, che più volte lo stesso Ciconte non aveva mancato di osteggiare pubblicamente. Ma il problema maggiore, in definitiva, in siffatto calderone di personalità con radici politiche completamente distanti fra di loro, potrebbe essere quello di riuscire a trovare una candidatura alla carica di primo cittadino che possa, nel concreto, mettere d’accordo tutte le parti in causa.