Stampa questa pagina
Sabato, 03 Ottobre 2015 15:40

Serra, querelle sulla convocazione del direttivo Pd. I distinguo della Federico

Scritto da Redazione
Letto 1465 volte

Sono ore calde per la segreteria cittadina del Partito democratico di Serra San Bruno, in cui si sta registrando un acceso fermento interno che potrebbe portare a ripercussioni significative nel corso delle prossime settimane.

Il consigliere d’opposizione, Rosanna Federico, unico esponente dem fra gli scranni dell’assise cittadina, direttamente sul proprio profilo facebook, ha rivelato pochi minuti fa di aver condotto, nel corso degli ultimi giorni, una raccolta di adesioni al fine di «sollecitare» la convocazione del Direttivo del partito in maniera da poter affrontare, nella sede ritenuta opportuna, una discussione approfondita «sulle linee politiche e programmatiche da seguire e sui percorsi intrapresi o da intraprendere in vista delle elezioni amministrative» che si terranno a Serra San Bruno nel maggio prossimo.

Un’iniziativa che dovrebbe rientrare nei canoni della normale attività interna al partito, tra l’altro già lanciata di recente dal segretario cittadino Paolo Reitano. Ciononostante, la sollecitazione, secondo quanto riportato dalla stessa Federico, «pare abbia però suscitato un inspiegabile clamore», tanto da spingere appunto l’ex candidato alla carica di primo cittadino a dare pubblica rilevanza ai fatti.

Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere in seguito dai meglio informati, molti dei componenti del Direttivo che in un primo momento avevano accordato sostegno all’iniziativa, sottoscrivendo la richiesta di convocazione stilata dalla Federico, avrebbero poi, nel corso delle ultime ore, rassegnato un inatteso dietrofront, decidendo, pertanto, di ritirare le adesioni al documento. La stessa Federico, allora, a tutela della bontà della propria iniziativa e «per evitare possibili fraintendimenti e strumentalizzazioni», ha dunque deciso di rivelare pubblicamente il testo della richiesta di convocazione in via di predisposizione.

Nel documento, in incipit, il Pd serrese viene inquadrato come «forza politica di primario rilievo sul territorio» chiamata ad assumere «un ruolo di punto di riferimento e guida nella costruzione di una alternativa credibile, valida e forte all’attuale amministrazione di centrodestra». Un appello all’unione interna, dunque, quello della Federico, che, tra l’altro, fa in seguito riferimento ad un’azione preelettorale che ponga in essere le linee guida già indicate «nel documento programmatico approvato all’unanimità dalla Segreteria cittadina, nel quale espressamente il Pd si impegnava ad avviare un “confronto sereno e costruttivo con l’intento di essere il principale attore del percorso di rinascita e cambiamento della nostra cittadina”, nonché a costituire una delegazione con mandato di “condurre il dibattito con le altre forze politiche”  precisando che “ogni questione sarà valutata e decisa dal partito”», in pieno rispetto del codice etico del Pd, che «impone – come scrive ancora la Federico – “di favorire la trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più inclusive; adottare e rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparenti, motivati;  favorire l’informazione ed il coinvolgimento degli aderenti e dei sostenitori”». Tra l’altro – prosegue – «lo stesso Statuto del partito riconosce tra i propri principi fondamentali  quello di promuovere “l’elaborazione collettiva degli indirizzi politico-programmatici e la formazione di sintesi condivise”».

Insomma, nelle idee di Rosanna Federico, una semplice convocazione per l’avvio di «un confronto democratico», svolto nella massima serenità, per «favorire una maggiore coesione nel partito» in previsione «dell’imminente scadenza elettorale». Un tentativo però, inspiegabilmente, affossato secondo un modus operandi destinato, forse, ad inasprire la discussione interna alla compagine democratica.