Non va meglio se si pensa ha quanto sta avvenendo oggi, perché l’attuale commissario ad acta della Sanità calabrese, pare ora pronto a muovere i suoi primi passi in continuità con i progetti del suo predecessore. Allora è al presidente Oliverio che Dalila Nesci – attraverso una nota stampa – ha indirizzato un appello esplicito, in maniera da esortarlo ad impugnare un “irresponsabile” decreto 9, ossia il documento di riorganizzazione della Rete sanitaria varato ad inizio mese da Scura.
«Soltanto Oliverio è titolato a impugnare quel decreto», ha spiegato Nesci a margine delle visite operate di recente presso alcuni nosocomi del consentino nel prosieguo dello stesso tour che giorni fa l’aveva portata anche a Serra San Bruno. «Oliverio – dice la parlamentare pentastellata – si stracciò le vesti per la riattivazione degli ospedali di Praia e Trebisacce, sicché ora ha da essere conseguente con quei suoi proclami. Diversamente sarebbe connivente con l'amputazione dei diritti e servizi che Scura e il sodale Andrea Urbani, stanno portando avanti assieme a una riorganizzazione clientelare di sedi e unità operative, adeguata alle promesse elettorali di Beatrice Lorenzin, ministro del Nuovo centrodestra e occasionalmente della Salute».
Nesci conclude: «Oliverio aveva dichiarato, nell'incontrare Scura lo scorso 2 aprile, d'aver sollecitato una completa inversione di tendenza rispetto alla precedente impostazione della rete dell'assistenza, in realtà meno traumatica e falcidiante di quella del tandem Scura-Urbani. Attendiamo l'impugnazione del relativo decreto da parte del governatore, che ora non ha più scusanti».