Ormai esausti da questo “calvario occupazionale” che li vede protagonisti – rei appartenere all’organico ad un ente in dissesto finanziario e con un'esposizione debitoria per oltre 35milioni di euro – hanno deciso nella giornata di ieri di proclamare lo sciopero generale e, contestualmente, sospendere tutte le funzioni operate alle dipendenze dell’ente intermedio di contrada Bitonto.
Lo sciopero interesserà anche i dipendenti degli uffici provinciali dislocati sul tutto il territorio vibonese. Vani dunque i tentativi avviati dal Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, per il raggiungimento di una soluzione capace di far rientrare lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori nel corso della scorsa settimana. Il presidente dell'ente, Andrea Niglia, si era invece appellato al Viminale, indirizzando direttamente all’attenzione del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, un intervento utile al raggiungimento di una risoluzione definitiva capace di dare risposte adeguata alla vertenza dei lavoratori in tempi brevi. I dipendenti, dal canto loro, corso delle scorse settimane si erano resi autori di eclatanti proteste, come quella che li aveva condotti prima all’occupazione degli uffici provinciali di Palazzo ex-Enel e poi al sit-in di protesta ai piedi di Montecitorio a Roma. Al momento restano in attesa delle mensilità di novembre, dicembre, gennaio (alle quali presto si aggiungerà anche quella relativa al mese di febbraio), più la tredicesima.