Non sono più disposti a farsi «prendere in giro» i tirocinanti calabresi che, stamattina, hanno protestato a Roma e Catanzaro per chiedere il «riconoscimento del sacrosanto diritto alla contrattualizzazione e all’attribuzione di un punteggio dopo 10 anni di sfruttamento». Chiedono che si «convochi un tavolo con i Ministeri competenti» per cercare di «risolvere la questione degli oltre 7 mila lavoratori. Siamo stanchi di essere strumentalizzati da una politica silente e ferma che non intende fare alcun passo nei nostri confronti». A rappresentare i tirocinanti al sit-in che si è svolto a Catanzaro c’erano Serena Varano e Agnese Barbieri, mentre la manifestazione che si è svolta a Roma è stata promossa dall’Usb.

«Quella di oggi - ha affermato Varano - è una giornata significativa anche per noi tirocinanti che ci siamo fermati per dare un segnale e lanciare un messaggio alla politica, perché quando si fermano i tirocinanti si arresta di fatto l’intera macchina amministrativa sorretta da lavoratori che percepiscono soltanto 500 euro al mese, oltretutto senza alcun diritto e tutela».

A giudizio di Barbieri «la soluzione ci sarebbe e consiste in un tavolo romano con l’assessore regionale al Lavoro Fausto Orsomarso che ha una proposta molto dignitosa, vale a dire una contrattualizzazione a 14 ore, anche se molti ne prospettano una più alta, al fine di garantire un minimo di stabilità e dignità all’interno della pubblica amministrazione».

I lavoratori hanno incontrato il viceprefetto di Catanzaro, al quale hanno chiesto di esporre in maniera «chiara e completa» la loro situazione ai Ministeri competenti in modo da avere poi un «responso scritto e immediato». Dal canto suo, il viceprefetto ha provveduto a trasmettere a Roma il documento consegnato dai tirocinanti, i quali non si sono detti «contenti delle risposte ricevute». Nella Capitale, invece, i rappresentanti dell’Usb hanno incontrato il segretario generale del Ministero del Lavoro.

A sostenere la mobilitazione dei tirocinanti anche il Partito della Rifondazione Comunista Calabria, il sindaco di Cinquefrondi e responsabile “demA” Calabria Michele Conia e l’assessore comunale di Cardinale Massimo Rotiroti.